Henry Petty-Fitzmaurice, V marchese di Lansdowne: differenze tra le versioni

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I colloqui, protrattisi dall'autunno del [[1899]] fino all'estate del [[1901]], furono, però, sempre definiti da parte inglese come confidenziali e puramente personali.<ref>Bülow, ''Memorie'', Milano 1931, Vol I, p. 343.</ref>
 
Il 18 marzo [[1900]], Lansdowne chiedeva ad un collaboratore di Hatzfeld, Hermann von Eckardstein, «se fosse possibile concretare una convenzione difensiva, a lunga scadenza, fra [[Regno Unito|Inghilterra]] e [[Impero tedesco|Germania]]». Berlino rispose che avrebbe dovuto coinvolgere nella decisione le altre due potenze della [[Triplice Alleanza (1882)|Triplice Alleanza]]. Lansdowne, invece, ci teneva, a scendere subito nei dettagli, tanto che il Segretario permanente al ''[[Foreign Office]]'', Thomas Sanderson, fu incaricato di preparare un progetto di trattato. I colloqui continuarono nonostante lo scetticismo del Primo Ministro [[Robert Gascoyne-Cecil|Salisbury]] e del Cancelliere tedesco [[Bernhard von Bülow|Bülow]].<ref>Albertini, ''Le origini della guerra del 1914'', Milano, 1942, Vol. I, pp.121, 122.</ref> Scetticismo che non pregiudicò la carriera di Lansdowne, che il 12 novembre [[1900]] passò alla direzione del ''Foreign Office''.
 
Nel [[1901]], di fronte alle intenzioni russe sulla [[Manciuria]], che procurarono allarme a Londra, Eckardstein, fece osservare a Lansdowne che un'alleanza difensiva anglo-tedesca sarebbe riuscita a localizzare un eventuale conflitto [[Guerra russo-giapponese|russo-giapponese]] (che in effetti scoppiò qualche anno dopo).<ref>La localizzazione sarebbe scaturita dal peso diplomatico della [[Impero tedesco|Germania]] confinante con la [[Impero russo|Russia]], in caso di allargamento del conflitto verso i confini dei possedimenti inglesi in [[Asia]].</ref><br />
Ma la tensione fra Gran Bretagna e Germania, determinata dalla [[seconda guerra boera]] (i tedeschi simpatizzavano apertamente per i boeri) portò ad un ulteriore raffreddamento dei colloqui, fin quando, poco prima di Natale, morto Hatzfeld, Lansdowne comunicò che il governo di Sua Maestà non riteneva il momento favorevole per accettare la proposta tedesca.<ref>Balfour, ''Guglielmo II e i suoi tempi'', Milano, 1968, pp. 304, 305. Bülow, ''Memorie'', Milano 1931, Vol I, p. 344.</ref>
 
=== Il Trattato Hay-Pauncefote ===
Sul finire del periodo delle trattative con la [[Impero tedesco|Germania]], Lansdowne riuscì a concludere un trattato che consentiva agli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] di procedere nella costruzione del [[Canale di Panama]]. L'accordo, che prese il nome dall'ambasciatore inglese e dal ministro statunitense che lo firmarono, fu concluso a [[Washington]] il 18 novembre [[1901]] e fu fermamente voluto da Lansdowne nella speranza che gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] diventassero una potenza amica.<br />
Negli anni seguenti, la [[Regno Unito|Gran Bretagna]] cercò di garantirsi sempre più l'appoggio americano in [[Estremo Oriente]] e nel [[1905]] [[Theodore Roosevelt]] parlò di identità di interessi tra i due Paesi in quella zona del mondo.<ref>Feuchtwanger, ''Democrazia e impero'', Bologna, 1989, p. 312.</ref>
 
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{{vedi anche|Alleanza anglo-giapponese}}
[[File:Marquess of Lansdowne.jpg|thumb|float|140px|Lord Henry Petty-Fitzmaurice, marchese di Lansdowne.]]
Deciso a far uscire la [[Regno Unito|Gran Bretagna]] dall'isolamento, dopo il fallimento delle trattative con la [[Impero tedesco|Germania]], Lansdowne dapprima si volse verso il [[Giappone]], poi verso la [[Francia]].<br />
Il 31 luglio [[1901]] il ministro inglese comunicò all'ambasciatore giapponese Tadasu Hayashi che il governo di Tokyo lo avrebbe trovato pronto a trattare in merito alla possibilità di un'intesa fra i due Paesi. Dopo qualche esitazione da parte giapponese, il 30 gennaio [[1902]], vennero apposte le firme al trattato che stabiliva la neutralità in caso di attacco esterno ad una delle nazioni contraenti, e il soccorso reciproco in caso di attacco da parte di più potenze ad una delle due nazioni contraenti.<ref>Albertini, ''Le origini della guerra del 1914'', Milano, 1942, Vol. I, pp.153, 154. Le due date a cui fa riferimento la citazione sono erroneamente riportate da Albertini come 1902 e 1903.</ref>
 
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Di fronte al riarmo di Berlino, la [[Regno Unito|Gran Bretagna]] si trovò nella necessità di dover concludere un accordo anche in [[Europa]]. Esclusa la [[Impero russo|Russia]], con la quale sussistevano ancora tensioni in relazione al “[[Grande gioco]]” in [[Asia]], Lansdowne cominciò a gestire dal [[1902]] difficili trattative con la [[Francia]] e l'8 aprile [[1904]] fu firmata l'''[[Entente cordiale]]''.<br />Pur trattandosi di un accordo per la spartizione delle rispettive zone d'influenza coloniale e non di una vera e propria alleanza, l'intesa, segnò un notevole e decisivo avvicinamento politico fra le due potenze.
 
Dall'''[[Entente cordiale]]'' scaturì la [[Crisi di Tangeri]] ([[1905]]) fra [[Francia]] e [[Impero tedesco|Germania]], durante la quale Lansdowne comunicò, in diverse occasioni, all'ambasciatore francese Paul Cambon l'invito a considerare «la conclusione di una intesa generale tra la [[Regno Unito|Gran Bretagna]] e la [[Francia]] per far fronte a tutte le eventualità».<br />
L'invito fu accolto molto positivamente dal Ministro degli Esteri francese [[Théophile Delcassé]] che nutriva una forte avversione per la [[Impero tedesco|Germania]] e che vedeva nel comunicato di Lansdowne la base per l'inizio di trattative che avrebbero potuto condurre ad una vera alleanza con la [[Regno Unito|Gran Bretagna]]. Ma il pericolo di un attacco della [[Impero tedesco|Germania]] contro la [[Francia]] alla eventuale notizia di accordi preliminari, determinò per il Presidente del Consiglio francese [[Maurice Rouvier]] la decisione di interrompere qualsiasi trattativa con Londra.<ref>Paléologue, ''Una svolta decisiva della politica mondiale'', Milano 1934, pp. 300, 313, 314, 318, 320.</ref>
 
C'è da aggiungere, inoltre, che quando cominciarono a circolare le voci di un'alleanza anglo-francese, Lansdowne si affrettò a chiamare l'ambasciatore tedesco a Londra, Paul Metternich, per comunicargli la più decisa smentita.<ref>Albertini, ''Le origini della guerra del 1914'', Milano, 1942, Vol. I, p.164.</ref>
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== La prima guerra mondiale (1914-1918) ==
[[File:Henry Lansdowne foto.jpg|thumb|float|right|140px|Lord Lansdowne]]
Quando la [[Impero tedesco|Germania]] dichiarò guerra alla [[Impero russo|Russia]], il 1º agosto [[1914]], e fu chiaro che la [[Francia]] sarebbe stata coinvolta nel conflitto, Lansdowne, assieme ai [[Partito Conservatore (Regno Unito)|conservatori]] e a diversi esponenti [[Liberal-Democratici (Regno Unito)|liberali]] ([[Herbert Henry Asquith|Asquith]], [[Edward Grey|Grey]], [[Winston Churchill|Churchill]], [[Richard Burdon Haldane|Haldane]], ecc) si schierò per l'intervento della [[Regno Unito|Gran Bretagna]] in caso di attacco tedesco alla [[Francia]].
Il conservatore [[Andrew Bonar Law]] dopo un colloquio con Lansdowne scrisse al premier [[Herbert Henry Asquith|Asquith]] la mattina del 2 agosto, il giorno della [[mobilitazione]] dell'esercito francese:<br />
«Lord Lansdowne ed io sentiamo il dovere di informarvi che, a parere così nostro come di tutti i colleghi che abbiamo potuto consultare, sarebbe fatale per l'onore e per la sicurezza del [[Regno Unito]] di esitare a sostenere [[Francia]] e [[Impero russo|Russia]] nella presente congiuntura, ed offriamo al governo il nostro appoggio senza esitazione per qualsiasi misura esso consideri all'uopo necessaria».<br />
Il giorno dopo Berlino dichiarò guerra a Parigi e l'esercito tedesco invase il [[Belgio]]. Il 4 agosto la [[Regno Unito|Gran Bretagna]] dichiarava guerra alla [[Impero tedesco|Germania]].<ref>Albertini, ''Le origini della guerra del 1914'', Milano, 1942, Vol. I, pp. 378, 379, 385.</ref>
 
Durante il conflitto Lansdowne fece parte, come ministro senza portafoglio, del secondo governo [[Herbert Henry Asquith|Asquith]] che dal maggio [[1915]] al dicembre [[1916]], raccolse esponenti di tutti i partiti.
 
Al termine del [[1916]], di fronte alla carneficina del fronte occidentale, affrontò l'impopolarità e l'incomprensione quando, attraverso un memorandum, propose di trattare la pace con la [[Impero tedesco|Germania]], in un momento in cui questa sembrava poter vincere.<ref>Lloyd George, ''Memorie di guerra'', Milano, 1933, Vol. II, p. 352.</ref>
 
Il 28 novembre [[1917]], in una lettera pubblicata sul ''[[Daily Telegraph]]'', sostenne la necessità di giungere quanto prima ad una pace negoziata chiedendo agli alleati dell'[[Triplice Intesa|Intesa]] una definizione degli scopi della guerra, di modo da rassicurare la [[Impero tedesco|Germania]] che non si voleva la sua distruzione. La lettera, che conteneva anche un incitamento per una lega di nazioni, suscitò scalpore e provocò la costituzione di un comitato per discutere i problemi sollevati.
 
Lord Lansdowne morì in [[Irlanda]] dove era proprietario di grandi possedimenti, a [[Clonmel]], il 3 giugno [[1927]].