Gneo Marcio Coriolano: differenze tra le versioni

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Plutarco e [[Dionigi di Alicarnasso]] raccontano come Coriolano fu ucciso da una congiura, capitanata da Attio Tullio, mentre si stava difendendo in un pubblico processo ad Anzio, dove era stato messo sotto accusa dai Volsci per essersi ritirato, senza aver combattuto, da Roma.<ref>[[Plutarco]], [[Vite parallele]], 6. Gneo Marcio Coriolano e Alcibiade, XXXIX</ref><ref>[[Dionigi di Alicarnasso]], [[Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso)|Antichità romane]], VIII, 58-59.</ref>
 
[[Cicerone]], nel [[Laelius de amicitia|De amicitia]], nel paragonare Coriolano a Temistocle ne accomuna la sorte: si sarebbero entrambi tolti la vita una volta allontanati dalla patria.<ref>[[Cicerone]], [[Laelius de amicitia]], XII, 42.</ref>
 
Sempre secondo Dionigi, i romani piansero Coriolano avuta notizia della sua morte e si misero a lutto.<ref>[[Dionigi di Alicarnasso]], [[Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso)|Antichità romane]], VIII, 62.</ref>