Augusto II di Polonia: differenze tra le versioni

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=== Il governo della Sassonia ===
Con il passaggio di Augusto al cattolicesimo, del tutto strumentale al fine di poter candidarsi al trono polacco, la [[Sassonia]] perse il ruolo di guida fra il ceti sociali evangelici del [[Brandeburgo]] e della [[Prussia]]. Tuttavia Augusto rinunciò ad applicare in Sassonia il principio del ''[[cuius regio, eius religio]]'', rassicurando i suoi sudditi con un decreto del 1697 (rinnovato da suo figlio nel 1734) che assicurava i sudditi sassoni in tal senso, dichiarando che la sua conversione al cattolicesimo sarebbe rimasta una questione personale. Tuttavia la conversione allontanò il principe elettore dalla nobiltà terriera dei suoi compatrioti.
La funzione di capo supremo della [[chiesa evangelica]] in Sassonia fu affidata da Augusto inizialmente al Consiglio della Corona e particolarmente a suo cugino [[Federico II di Sassonia-Gotha-Altenburg]]. Dal [[1724]] il Concistoro supremo fu guidato da diversi predicatori superiori di corte della Sassonia ed il destino della chiesa sassone procedette autonomamente, anche se nominalmente i sovrani cattolici della Sassonia rimasero fino al [[1918]] i capi supremi della Chiesa Evangelico-luterana in Sassonia, così come Direttori del ''Corpus Evangelicorum'' e "tutori del [[protestantesimo]]".