Pietro Bembo: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→‎Biografia: sostituisco immagine con una di miglior qualità, anche se diversa. l'immagine che tolgo è stata proposta per cancellazione appunto per la sua qualità
Riga 66:
Nel [[1539]] [[papa Paolo III]] lo creò [[cardinale diacono]], con [[titolo cardinalizio|titolo]] (DIACONATO) di [[San Ciriaco alle Terme Diocleziane (titolo cardinalizio)|San Ciriaco ''in thermis'']] e questo fatto lo riportò a [[Roma]], dove, sempre nel [[1539]] fu ordinato [[sacerdote]]<ref>Paolo III aveva creato Pietro cardinale diacono ''in pectore'' nel dicembre 1538, senza peraltro rendere pubblica la nomina, cosa che avvenne quasi un anno più tardi, quando il Bembo era stato ordinato sacerdote e poté così ottenere un [[titolo cardinalizio|titolo presbiterale]] e non una [[diaconia]].</ref>. Rinunciò agli studi di letteratura classica, dedicandosi alla [[teologia]] e alla storia classica.
 
Nel 1541 fu eletto vescovo di [[diocesi di Gubbio|Gubbio]] dove rimase fino al 1544 anno in cui divenne vescovo di [[diocesi di Bergamo|Bergamo]]. La diocesi di Bergamo, più ricca di quella eugubina, gli consentiva di sanare i vari debiti che aveva contratto nel 1543 a seguito della ricca dote che aveva concesso alla figlia per il matrimonio. Ma un poco per l'età avanzata, e un poco per la gotta, non si recò mai a Bergamo ma nominò [[Vittore Soranzo]], suo pupillo come vescovo coadiutore con diritto di successione<ref>{{cita web|url=http://www.eresie.it/it/Soranzo.htm|titolo=Soranzo Vittore (o Vettore)Vescovo di Bergamo (1500-1558)|editore=dizionario del pensioro cristiano alternativo|accesso=14 ottobre 2016}}</ref>.
 
Morì a [[Roma]], all'età di 76 anni, il 18 gennaio [[1547]]. Fu sepolto a [[Roma]] nella chiesa di [[Santa Maria sopra Minerva]]; la sua lastra tombale è collocata sul pavimento, dietro l'altare maggiore. Anche nella [[Basilica di Sant'Antonio di Padova|Basilica di Sant'Antonio]] a Padova si trova un monumento dedicato al cardinale, opera del grande architetto [[Andrea Palladio]].