Renata Polverini: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Atarubot (discussione | contributi)
Unisco template Carica pubblica
Riga 65:
Dopo uno spoglio che ha visto fino alle ultime ore un testa a testa con la candidata del [[centrosinistra]] [[Emma Bonino]], il 30 marzo Renata Polverini vince la corsa alla [[elezioni regionali nel Lazio del 2010|presidenza della Regione Lazio]] con il 51,14% dei consensi contro il 48,32% della Bonino.
 
Il 25 aprile, in occasione della celebrazione del 65º anniversario della [[Caduta della Repubblica Sociale Italiana#La fine politica|Liberazione]], Renata Polverini viene duramente contestata dai partecipanti alla manifestazione organizzata a [[Roma]] presso [[Porta San Paolo]]. La sua presenza sul palco dell'[[A.N.P.I.]] viene infatti letta come una palese provocazione nei confronti dei valori della [[Resistenza italiana|Resistenza]] e dell'[[Antifascismo]], in particolar modo per essersi giovata, durante la campagna elettorale, del sostegno di formazioni neofasciste (come Casa Pound e Blocco studentesco) che avevano in programma un corteo per le strade di [[Roma]] il successivo 7 maggio e che i fautori della protesta del 25 aprile volevano provare a bloccare, anche attraverso la contestazione in questione. Verso il palco vengono quindi lanciati dalla folla oggetti, slogan ed insulti (tra cui l'appellativo di ''"fascista!"'' e ''"tornatene a Casa Pound!"'').
Dopo pochi minuti Renata Polverini e il presidente della [[Provincia di Roma]] [[Nicola Zingaretti]] (colpito al volto da un agrume) sono costretti ad abbandonare la manifestazione.
Per tali fatti vengono identificati e denunciati dalla [[Digos]] per "minaccia aggravata in concorso" tre giovani, appartenenti all'area dei centri sociali e dei collettivi universitari antagonisti, già noti alle forze dell'ordine per reati contro l'ordine pubblico e la proprietà. Siffatta contestazione riuscì comunque nel proprio intento e contribuì in ogni caso, oltre a non far parlare la Polverini dal palco, a far salire la tensione politica all'interno della città. La questura si vide quindi costretta nel revocare l'autorizzazione al corteo del 7 maggio ai suddetti gruppi d'estrema destra onde evitare maggiori disordini.