Ottobuono de' Terzi: differenze tra le versioni

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{{Infobox militare
|Nome = Ottobuono de' Terzi
|Immagine = Ottobuono de Terzi.jpg
[[File:Ottobuono|Didascalia de Terzi.jpg|thumb|left|=Ottobuono de' Terzi, condottiero e tiranno di Parma (+1409), acquaforte.]]
|Soprannome =
|Data_di_nascita =
|Nato_a = Parma
|Data_di_morte = † 27 maggio 1409
|Morto_a = [[Rubiera]], vicino a Modena
|Cause_della_morte = ucciso a tradimento
|Luogo_di_sepoltura =
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|PostNazionalità = del [[XV secolo]]
}}
[[File:Terzi stemma aa.jpg|thumb|upright=0.7|'''[[Terzi di Parma''']], stemma]]
 
== Biografia ==
 
Apparteneva al casato rurale dei [[Terzi di Parma]]. Era il primogenito di [[Niccolò Terzi il Vecchio]] e di madonna Margherita.
Rimasto vedovo, a fine agosto del [[1405]], di una [[Orsini]], il 1º di ottobre di quello stesso anno sposava nel [[castello di Dinazzano]] Francesca, figlia di [[Carlo da Fogliano]]. Ottobuono fu padre di Gio-Francesco, di Giberto (dal quale discese la famiglia dei [[Terzi di Sissa]],<ref>Archivio di Stato di Parma, Comune, Raccolta Zunti, b. 4350, Enrico Scarabelli Zunti, ''Tavole genealogiche della famiglia Terzi'', ms., sec. XIX.</ref> e di [[Niccolò Terzi, il Guerriero]].
 
[[File:Ottobuono de Terzi.jpg|thumb|left|Ottobuono de' Terzi, condottiero e tiranno di Parma (+1409), acquaforte.]]
Condottiero spietato, segnato da una fama sinistra, maturò le sue prime esperienze militari affiancando [[Giovanni Acuto]]. Combatté nel regno di Napoli agli stipendi di [[Giulio Antonio I Acquaviva d'Aragona|Antonio Acquaviva]]. Mise quindi le sue milizie al servizio della [[Repubblica di Venezia]] e al soldo di [[Giangaleazzo Visconti]]. Conte di [[Tizzano Val Parma]] e di [[Reggio Emilia]], in tempi successivi e diversi fu infeudato marchese di [[Borgo San Giovanni]] e delle terre di [[Montecchio Emilia]], [[Brescello]], [[Colorno]], [[Fiorenzuola d'Arda]]. Nel 1403 costituì una sua signoria su [[Parma]], [[Piacenza]] e [[Reggio Emilia]] che tenne fino alla primavera 1409 quando i suoi avversari, coalizzati in una Lega guidata dagli Estensi, riuscirono infine a sopprimerlo.
 
==Il condottiero==
 
Tra il [[1393]] e il [[1397]] combatté soprattutto nell'Italia centrale, dalle Marche dove lo si trova a [[Offida]] e alla difesa di [[Fermo]] da [[Antonio Aceti]], alla Toscana e all'Umbria. Nel pisano affianca [[Alberico da Barbiano]] e [[Giovanni da Barbiano]] contro Bernardo della Serra e nel contrastare i fiorentini.
Nel [[1397]], fallito un suo tentativo di avere [[San Miniato]] invade e devasta la Lucchesia e il contado fiorentino: compie razzie, incendia case e palazzi; uccide, fa prigionieri in previsione di riscatto. Fermato sul Serchio a San Quirico di Moriano, deve ritirarsi con Paolo [[Orsini]] e il Broglia. Ad agosto risale nel Mantovano e partecipa, come il padre [[Niccolò Terzi il Vecchio]], alla prima [[battaglia di Governolo (1397)|battaglia di Governolo]]. Ha con Frignano da [[Sessa]] il comando della quinta schiera forte di mille cavalieri. Scaraventato al suolo da un colpo di lancia del [[Conte da Carrara]], combatte a piedi con un'accetta, finché non è rimesso a cavallo dal Sessa, da Francesco Visconti e da Filippo da Pisa.
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A maggio Ottobuono con 1800 cavalieri e 2000 fanti usciva da Reggio, varcava il Secchia entrando nel contado di [[Formigine]] per attaccare le forze di [[Niccolò III d'Este]].
 
Il 27 di quel mese, era il lunedì della Pasqua, giunse al Terzi la proposta d'incontrare il marchese di Ferrara per patteggiare un armistizio. I due s'incontrarono sulla strada tra Modena e Pontalto, presso un ponte che incrocia la Via Emilia nelle campagne di Rubiera. Niccolò d'Este nascose suoi armati in un bosco negli immediati paraggi. Ottobuono Terzi arrivò all'appuntamento scortato da un centinaio di cavalieri, con al fianco il suo inseparabile consigliere di quei tempi, il suocero [[Carlo da Fogliano]], il giovanissimo figlio Niccolò, e [[Guido Torelli]], signore di [[Guastalla]] e [[Montechiarugolo]]. Altrettanti armati schierava il marchese di Ferrara, Niccolò III d'Este, accompagnato da Uguccione Contrari, infeudato della [[Rocca di Vignola]] e [[Muzio Attendolo Sforza]].
Allorché il signore di [[Parma]] e il signore di [[Ferrara]] furono impegnati nell'usuale scambio di convenevoli, lo Sforza si pose alle spalle di Ottobuono de' Terzi e lo colpì proditoriamente con un pugnale, assassinandolo.<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/ottobono-terzi/ Treccani.it. Terzi Ottobono.]</ref> Il cadavere, caricato poi su ''un vil carro'', fu recato a Modena, e qui orrendamentoorrendamente smembrato. La testa di Ottobuono, issata su una picca, fu esposta davanti al [[duomo di Modena]] e quindi alla rocca di [[Felino (Italia)|Felino]].
 
[[Carlo da Fogliano]], fuggendo a piedi, riuscì a portare in salvo il giovanissimo figlio di Ottobuono, e proprio nipote, Niccolò entro le mura di [[Parma]]. Qui [[Giacomo Terzi]], fratello di Ottobuono, farà proclamare il fanciullo, che acquisterà fama di condottiero come [[Niccolò Terzi, il Guerriero]], signore della città. Ricoprirà quella carica solo per venti giorni.
 
== Note ==
<{{references/>}}
 
== Bibliografia ==
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[[Categoria:Terzi di Parma|O]]
[[Categoria:Morti assassinati|D]]