Amon: differenze tra le versioni

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{{Nota disambigua}}[[File:Amun.svg|miniatura|Amon]]{{Citazione|Signore di ciò che è, permanente in tutte le cose,<br />unico in sua natura come il Seme degli dei […] capo di tutti gli dei.[…]<br />La tua dolcezza è nel cielo settentrionale,<br />la tua bellezza rapisce i cuori, l'amore di te fa languide le braccia,<br /> la tua forma bella rende deboli le mani, e i cuori, alla tua vista, ogni cosa dimenticano.<br />Tu sei l'unico che fece tutto ciò che è.|''Inno ad Amon-Ra'', Papiro Boulaq 17<ref>{{Cita libro|curatore=[[Alfonso Di Nola]]|titolo=Dal Nilo all'Eufrate. Letture dell'Egitto, dell'Assiria e di Babilonia|editore=Edipem|città=Novara|anno=1974|p=197|SBN=IT\ICCU\SBL\0578143}}</ref>}}
'''Amon''' (''Imn'', in [[Lingua italiana|italiano]] anche '''Ammone''', dal [[Lingua greca antica|greco antico]] {{polytonic|Ἄμμων}} ''Ámmōn'', {{polytonic|Ἅμμων}} ''Hámmōn''; letteralmente ''il Misterioso'' o ''il Nascosto''<ref name=":0">{{Cita libro|cognome=Hart|nome=George|anno=2005|titolo=The Routledge Dictionary of Egyptian Gods and Goddesses|editore=Routledge|ISBN=0-415-36116-8|p=21}}</ref>) è una [[divinità egizia|divinità]] appartenente alla [[Religione egizia|religione dell'antico Egitto]]. Fu un dio di massima importanza per buona parte della [[Antico Egitto|storia egizia]]<ref>{{Cita libro|autore=Guy Rachet|titolo=Dizionario della Civiltà egizia|editore=Gremese Editore|città=Roma|anno=1994|ISBN=88-7605-818-4|pp=284-285}}</ref>. È attestato già durante l'[[Antico Regno]] (ca. [[Anni 2680 a.C.|2680]] - [[XXII secolo a.C.|2180 a.C.]]<ref>{{Cita libro|cognome=Malek|nome=Jaromir|wkautore=Jaromir Malek|anno=2003|capitolo="The Old Kingdom (c. 2686–2160 BCE)"|titolo=The Oxford History of Ancient Egypt|curatore=Ian Shaw|editore=Oxford University Press|ISBN=978-0-19-280458-7|p=83}}</ref>) con la sua sposa [[Amonet]]<ref>{{Cita libro|cognome=Wilkinson|nome=Richard H.|wkautore=Richard Wilkinson (egittologo)|anno=2003|titolo=The Complete Gods and Goddesses of Ancient Egypt|editore=Thames & Hudson|pp=136–137|città=Londra|ISBN=0-500-05120-8}}</ref>, come testimonia ad esempio un'iscrizione nella [[Piramidi egizie|piramide]] di [[Pepi II]]:
 
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Durante i cinque secoli del Nuovo Regno, Amon venne talvolta identificato con l'intero pantheon egizio, al punto di dar vita a quel che è stato definito un monoteismo virtuale (che sarebbe stato attaccato, a sua volta, dall'enoteismo di Akhenaton<ref name=":102" />). Dopo essere stato solamente dio del vento, a un certo punto Amon venne identificato con il dio-sole Ra, il quale godeva invece di grandissima venerazione già dagli inizi della cultura egizia<ref>Hart (1986), p. 6.</ref>. Venne successivamente fuso con il dio [[Min (mitologia)|Min]], dio della fertilità e della creazione<ref name=":6" />: così, Amon-Ra assunse le caratteristiche di [[Divinità solari|divinità solare]], [[Demiurgo|dio creatore]] e [[Divinità della fertilità|dio della fertilità]], oltre ad essere patrono della [[dinastia]] e della capitale<ref>{{Cita libro|autore=Veronica Ions|titolo=Egyptian Mythology|curatore=Paul Hamlyn|anno=1973|pp=93-98|isbn=0-600-02365-6}}</ref>. In un inno ad Amon preservatosi sul Papiro di [[Leida]] I-350<ref>{{Cita web|url=http://www.sofiatopia.org/maat/zandee6.htm|titolo=Hieroglyphic text of the Hymns to Amun-Re of Papyrus Leiden I 350 by Jan Zandee (1948)}}</ref>, Amon, Ra e Ptah sono concepiti come una trinità composta di dei distinti ma uniti pur nella loro pluralità<ref>{{Cita libro|autore=Siegried Morenz|titolo=Egyptian Religion|traduttore=Ann E. Keep|editore=Cornell University Press|anno=1992|ISBN=0-8014-8029-9|pp=144-145}}</ref>:
 
{{Citazione|Tutti gli dei sono tre: Amon, [[Ra]] e [[Ptah]]; coloro che sono senza pari. Il nome della sua natura nascosta [imn ''significa nascosto''] è Amon, egli è Ra nel volto, il suo corpo è Ptah.|Inno ad Amon, Papiro Leiden I-350, ''Capitolo n°300''<ref name="MAAT" /><ref>{{Cita libro|autore=[[Jan Assmann]]|titolo=Of God and Gods|editore=University of Wisconsin Press|anno=2008|ISBN=0-299-22550-X|p=64}}</ref><ref name="MAAT" />}}
 
== Terzo Periodo Intermedio ==
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== Amon oltre i confini dell'Egitto ==
=== In Nubia, Sudan e Libia ===
Nelle aree esterne all'Egitto dove gli egizi avevano precedentemente portato il culto di Amon, questo sopravvisse fino all'[[Antichità classica|epoca classica]]. In [[Nubia]], dove il suo nome era pronunciato Amane o Amani, rimase la divinità nazionale, con il suo collegio sacerdotale, a [[Meroe]] e [[Nobazia]]<ref>[[Erodoto]], ''[[Storie (Erodoto)|Storie]]'' II, 29.</ref>, nella cui politica l'oracolo del dio aveva un peso enorme: per esempio nel designare i governanti e nella direzione della guerra. Secondo [[Diodoro Siculo]] (''[[Biblioteca storica]]'', 3.2.6), i più eminenti sacerdoti di Amon avrebbero avuto il potere di spingere i loro sovrani al suicidio, finché questo loro potere non ebbe termine con il loro sterminio da parte di [[Arkamane|Arakamani I]] (o Ergamenes), nel [[III secolo a.C.]]<ref>{{Cita news|url=http://www.ancient.eu/Ergamenes/|titolo=Ergamenes|pubblicazione=Ancient History Encyclopedia|accesso=2017-01-10}}</ref>
 
In [[Sudan]] ebbe inizio, nel [[2000]], una campagna di scavi presso un tempio di Amon a [[Dangeil]], sotto la direzione del Dr. Salah Mohamed Ahmed e della Dr.ssa Julie R. Anderson del National Corporation for Antiquities and Museums (NCAM) e del [[British Museum]] rispettivamente. Le scoperte indicano che il tempio sarebbe stato distrutto dal fuoco; la [[spettrometria di massa con acceleratore]] e il [[carbonio-14]] delle travi del soffitto carbonizzato hanno permesso di collocare cronologicamente l'ultima costruzione dell'edificio al [[I secolo a.C.]], data confermata dalle ceramiche e dalle iscrizioni rinvenute. Dopo la sua distruzione da parte del fuoco, il tempio fu abbandonato e andò rapidamente in rovina<ref>{{Cita pubblicazione |cognome=Sweek |nome=Tracey |cognome2=Anderson |nome2=Julie |cognome3=Tanimoto |nome3=Satoko |anno=2012 |titolo="Architectural Conservation of an Amun Temple in Sudan" |giornale=Journal of Conservation and Museum Studies |volume=10 |numero=2 |pp=8–16 |doi=10.5334/jcms.1021202}}</ref>.
 
In [[Libia]] rimase in attività un oracolo di Amon, isolato nel mezzo del [[Deserto Libico-Nubiano|deserto libico]], presso l'[[Siwa (oasi)|oasi di Siwa]]<ref>[[Pausania il Periegeta|Pausania]], ''[[Periegesi della Grecia]]'' X, 13 § 3.</ref>. Il culto di Amon fu introdotto in [[Grecia]] in un'epoca piuttosto precoce, probabilmente passando attraverso la [[Colonizzazione greca|colonia greca]] di [[Cirene]], che verosimilmente si legò al grande oracolo di Amon a Siwa poco dopo la propria fondazione. [[Iarba]], un mitico re libico, fu considerato figlio di Amon: il poeta [[Lingua latina|latino]] [[Publio Virgilio Marone|Virgilio]] lo definì ''Hammone satus'', nato da Ammone<ref>[[Publio Virgilio Marone|Virgilio]], ''[[Eneide]]'' IV, 198.</ref>.
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La reputazione di Ammone presso i greci fu tale che [[Alessandro Magno]] si recò presso il grande [[oracolo]] di Amon a [[Siwa (oasi)|Siwa]], durante l'occupazione dell'Egitto, dove fu dichiarato ''figlio di Amon''<ref>{{Cita libro|autore=[[Alan Gardiner]]|titolo=La civiltà egizia|editore=Einaudi|ISBN=978-88-06-18935-8|p=342}}</ref>. Per raggiungerlo dovette percorrere 200 miglia fino a quella che in seguito verrà chiamata [[Marsa Matruh]], recandosi dunque all'oasi di [[Siwa (oasi)|Siwa]] nel deserto libico. Questo viaggio fu forse intrapreso perché Alessandro sapeva che lo avevano compiuto in precedenza [[Perseo]] ed [[Eracle]]<ref>[[Callistene]], fr. 14: [[Felix Jacoby|Jacoby]].</ref>. I resoconti vennero scritti venti mesi dopo l'accaduto, quindi il dialogo intercorso potrebbe essere stato inventato conoscendo i successivi avvenimenti favorevoli al dio Alessandro<ref>Si confronti [[Polibio]], ''[[Storie (Polibio)|Storie]]'', XII, 23.</ref>: da quel momento Alessandro (che regnò come faraone con i nomi Setepenra-Meriamon, cioè ''Eletto da [[Ra]]'' e ''Amato da Amon''<ref name=":11" />) cominciò infatti a considerarsi divino (e Amon fu identificato con [[Zeus]], continuando a essere la divinità principale della [[Tebe (sito archeologico)|Tebe]] egizia). Le domande che pose furono più di una: inizialmente, chiese se avesse vendicato la morte del [[Filippo II di Macedonia|padre]], ma gli venne risposto che non si trattava di suo padre in quanto lui era una divinità<ref>[[Diodoro Siculo]], ''[[Biblioteca storica]]'', XVII, 51, 3.</ref>; allora riformulò la domanda chiedendo se degli uccisori di Filippo vi era rimasto qualcuno ancora in vita e se sarebbe diventato signore degli uomini. La risposta fu positiva per entrambe le richieste<ref>[[Plutarco]], ''[[Vite parallele|Vita di Alessandro]]'', 27, 5-7.</ref>. Si narra che in quell'occasione l'oracolo compì un piccolo errore di pronuncia dicendo ''paidios'' (''figlio di Zeus'') invece di ''paidion'' (''figlio'')<ref>Plutarco, ''Vita di Alessandro'', 27, 9.</ref>, offrendogli in tal modo un punto di partenza per l'istituzione di un culto divino incentrato sulla sua persona. Nel [[Romanzo di Alessandro]], il condottiero compare nell'atto di scrivere lettere firmandole come figlio di Ammone; nel [[Libro di Daniele]], nella [[Bibbia]], Alessandro è descritto [[Allegoria|allegoricamente]] come un conquistatore dalle corna d'ariete (o capro) che abbatte il montone dell'[[Impero achemenide|Impero persiano]]<ref>{{Cita libro|cognome=Lane Fox|nome=Robin|titolo=Alexander the Great|anno=1973|editore=Allen Lane|città=Londra|p=200|ISBN=0-7139-0500-X}}</ref>:
 
{{Citazione|[…] ed ecco un capro [''Alessandro Magno''] venire da occidente, sulla terra, senza toccarne il suolo: aveva fra gli occhi un grosso corno<ref>Riferimento al [[Regno di Macedonia|regno greco]] di Alessandro.</ref>. Si avvicinò al montone dalle due corna<ref>Riferimento al regno bicefalo di [[Medi|Media]]a e di [[Impero achemenide|Persia]].</ref> […] e gli si scagliò contro con tutta la sua forza<ref>Riferimento all'attraversamento dell'[[Ellesponto]] da parte di Alessandro Magno, nel [[334 a.C.]], per affrontare [[Dario III di Persia]].</ref>. Dopo averlo assalito, lo vidi imbizzarrirsi e cozzare contro di lui e spezzargli le due corna, senza che il montone avesse la forza di resistergli; poi lo gettò a terra e lo calpestò e nessuno liberava il montone dal suo potere<ref>Riferimento alla [[Battaglia del Granico]] (334 a.C.), alla [[Battaglia di Isso]] ([[333 a.C.]]) e alla [[Battaglia di Arbela]] ([[331 a.C.]]).</ref>.|Libro di Daniele 8, 5-7<ref>[[Bibbia TOB]], Elledici, 2003, p. 1639.</ref>}}
 
== Inni ad Amon nel Papiro di Leida I-350 ==
[[File:Karnak temple, Großer Säulensaal 9512.JPG|miniatura|330x330px|Rilievo di Amon nella [[Grande sala ipostila]] di [[Karnak]].]]
Il Papiro di Leida I-350, la cui provenienza non è certa (forse [[Menfi (Egitto)|Menfi]]<ref name=":12">{{Cita web|url=http://digilander.libero.it/Egitto_Antico/SDP_CompendioPapiri4.pdf|titolo=Piccolo compendio sui Papiri Egizi (quarta parte)}}</ref>), ma probabilmente ascrivibile al regno di Ramses II ([[XIII secolo a.C.|1279 a.C.]] - [[1213 a.C.]]), fu acquistato nel [[1829]] dal [[Rijksmuseum van Oudheden]] di [[Leida]], nei [[Paesi Bassi]]<ref>{{Cita web|url=http://www.sofiatopia.org/maat/zandee6.htm|titolo=Ancient Egypt: Hieroglyphs of the "Hymns to Amun" of Papyrus Leiden I 350 by Jan Zandee in 1948 - Plate VI|accesso=7 gennaio 2017}}</ref>. Tale documento, del quale la prima parte è perduta, è una raccolta di inni ad Amon - per la precisione ventotto capitoli, con un inno per ciascun capitolo: i primi nove numerati da 1 a 9, i nove successivi da 10 a 90, e da 100 a 1000 gli ultimi dieci<ref name=":12" />.
{{Citazione|'''Novantesimo capitolo'''.<br />L'[[Enneade]] riunita è il tuo corpo.<br />Ogni dio ha preso a partecipare del tuo corpo, della tua immagine.<br />Tu emergesti per primo, tu fin dal principio inaugurasti.<br />Amon, il cui nome è celato agli dei.<br />Il più antico, il più anziano, distinto sopra a questi,<br />[[Tatenen]], che come [[Ptah]] si formò da sé stesso.<br />Le dita del suo corpo sono gli [[Ogdoade|Otto]].<br />Egli apparve come [[Ra]] da [[Nun (mitologia)|Nun]], affinché potesse ringiovanire.<br />Egli starnutì [come [[Atum]]<nowiki>, dalla] sua [bocca, e diede vita a]</nowiki><br />[[Shu (mitologia)|Shu]] e [[Tefnut]], uniti nella manifestazione.<br />Egli appare sul suo trono e il suo cuore dà risposte.<br />[''È Colui''] che, mediante il proprio potere, per sé governa tutto ciò che è.<br />[''È Colui''] che a sé lega la regalità - per sé [e] per sempre,<br />giù nell'eternità, stabilito come solo Signore. […]
'''Trecentesimo capitolo'''.<br />Tutti gli dei sono tre:<br />Amon, Ra e Ptah - che sono senza pari.<br />Il nome della sua natura nascosta è Amon,<br />egli è Ra nel volto, il suo corpo è Ptah.<br />Le loro città sono sulla terra, fissate per la durata dell'eternità:<br />[[Tebe (sito archeologico)|Tebe]], [[Eliopoli]] e [[Menfi (Egitto)|Menfi]] sono state rese perennemente stabili.<br /> […] Vita e morte dipendono da lui per tutti -<br />eccetto che per lui, Amon, insieme a Ra [e Ptah]; totale: tre.|Inno ad Amon, Papiro Leiden I-350, ''Capitoli n°90 e n°300''<ref name="MAAT" />}}
 
== Galleria ==
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* [[Ra]]
* [[Nuovo Regno#XVIII dinastia|Nuovo Regno]]
* [[Hatshepsut#L'ascesa al trono|Hatshepsut]]
* [[Amonet]]