Mario Tchou: differenze tra le versioni
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Mario Tchou morì insieme al suo autista in un incidente d'auto la mattina del 9 novembre [[1961]], a soli 37 anni, sul cavalcavia dell'autostrada Milano-Torino, poco prima del casello di Santhià; l'auto guidata dal suo autista Francesco Frinzi perse il controllo dopo un sorpasso, schiantandosi contro un furgone<ref>{{Cita web|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,9/articleid,0083_01_1961_0267_0009_17205210/|titolo=La Stampa - Consultazione Archivio|sito=www.archiviolastampa.it|lingua=it|accesso=2017-03-04}}</ref>. Quella mattina Tchou si stava recando ad Ivrea per discutere del progetto di una nuova architettura a transistor, basata su un nuovo software. L'improvvisa morte di Tchou, successiva di un anno a quella di [[Adriano Olivetti]], decretò la fine del progetto Elea, e chiuse un'importante stagione per l'elettronica italiana, che vedeva allora la leadership industriale e tecnologica della [[Olivetti]].
Nel [[2013]] [[Carlo De Benedetti]] dichiarò ad un programma radiofonico: ''
==Note==
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