Vincenzo Bianco: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Nato da una famiglia operaia originaria di [[La Cassa]] ([[provincia di Torino|TO]]), s'iscrisse al [[Partito Comunista d'Italia]] sin dalla sua fondazione,. allAll'avvento del Fascismo prese la dapprima la via della Francia, per riparare poi in Belgio, Lussemburgo, e a [[Berlino]] in [[Repubblica di Weimar|Germania]]. Rappresentante ufficiale della sezione italiana del PCd'I nella [[Terza Internazionale]] (Comintern), partecipò da volontario in qualità di [[commissario politico]] nelledelle [[brigate internazionali]] e di capo di stato maggiore della XIV brigata "La Marsellesa" durante laalla [[guerra civile spagnola]] dove assunse lo pseudonimo di "''colonnello Krieger''"<ref>Cfr. in [[Giampaolo Pansa]], [https://books.google.it/books?id=B28qBgAAQBAJ&pg=PT328&dq=Vincenzo+bianco+garibaldi+spagna+colonnello+Krieger&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjsyIKu-7fPAhWM2SwKHZncAaEQ6AEIHDAA#v=onepage&q=Vincenzo%20Bianco%20garibaldi%20spagna%20colonnello%20Krieger&f=false ''Bella Ciao: Controstoria della Resistenza'', Bur, 2015.]</ref> (che in [[lingua tedesca|tedesco]] significa "guerriero"<ref>Cfr. in Luigi Russo, ''Vincenzo Bianco «guerriero» in Spagna'', su ''Belfagor'', vol. 47, L.S. Olschki, 1992, a p. 351.</ref>),. rimastoRimasto ferito, passò poi a comandare la XIII brigata "[[Jaroslaw Dombrowski|Dombrowski]]" che combatté contro gli italiani del [[Corpo Truppe Volontarie]],. pseudonimoMantenne cheil manterràvecchio pseudonimo anche durante la permanenza in [[Unioneseconda Sovieticaguerra mondiale]] durante lain [[secondaUnione guerra mondialeSovietica]], dove lavorò alla [[Glavlit]]<ref name=Petacco>Cfr. in [[Arrigo Petacco]], ''L'armata scomparsa. L'avventura degli italiani in Russia'', Milano, Mondadori, 2010, pp. 181-184</ref> organismo che si occupava della [[censura]] sulla stampa, e a [[Radio Milano-Libertà]]<ref>[http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?file=archivio/uni_1971_01/19710124_0011.pdf Cfr. in ''Quattro inediti delle trasmissioni radiofoniche che dall'URSS''. ''l'Unità'' del 24 gennaio 1971]</ref>.
 
Fu Vincenzo Bianco a firmare per conto del Partito Comunista Italiano la decisione di sciogliere l'Internazionale nel 1943.