XX Congresso del Partito Comunista dell'Unione Sovietica: differenze tra le versioni

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=== Il rapporto segreto ===
* {{cita libro|cid=Lewin|lingua=ru|autore=Moshe Lewin|titolo=Sovetskij vek [Il secolo sovietico]|editore=Evropa|anno=2008|città=Mosca|annooriginale=''The Soviet Century'', Verso, 2005}}
 
La riunione riservata, dalla quale erano perciò esclusi gli esponenti dei partiti stranieri, si tenne la mattina del 25 febbraio. Nell'occasione il Primo segretario del PCUS, Chruščëv, espose la propria relazione intitolata ''Sul culto della personalità e le sue conseguenze'', passata alla storia anche come ''Rapporto segreto''. In essa si riassumevano le conclusioni a cui era giunto il processo di rivalutazione della politica staliniana, avviato subito dopo la morte del precedente leader (5 marzo 1953)<ref name=RIA/> e che aveva portato nel 1955 alla costituzione di una commissione, guidata daidal [[segreteria del Comitato centrale del PCUS|segretariSegretari del Comitato centrale]] [[Pëtr Pospelov|Pospelov]] e [[Averkij Aristov|Aristov]], per lo studio dei materiali sulla repressione di massa.<ref>{{cita|Lewin|pp. La186-188}}.</ref> relazioneDella commissione facevano parte anche [[Averkij Aristov]], [[Pavel Komarov]] e [[Nikolaj Švernik]], e ai lavori collaborarono il capo del [[KGB]] [[Ivan Serov]], i capi dipartimento dello stesso Comitato per la sicurezza dello stato e il vicecapo della commissioneProcura militare.<ref>{{cita|Lewin|p. 385}}.</ref> Le risultanze dell'inchiesta, presentatapresentate al [[PraesidiumPresidium del Comitato centrale del PCUS|Praesidium del CC]] il 9 febbraio 1956, convinseconvinsero la dirigenza della necessità di esporre la questione all'imminente Congresso. La commissionebozza preparòdi unarelazione primacongressuale bozzapredisposta delladalla relazionecommissione congressualePospelov, poi emendata da Chruščëv e dal segretario all'[[ideologia]] [[Dmitrij Šepilov]] e presentata al Praesidium, che lavenne approvòapprovata nonostante la posizione contraria di [[Lazar' Kaganovič|Kaganovič]], [[Kliment Vorošilov|Vorošilov]] e [[Vjačeslav Molotov|Molotov]].<ref name=RIA/>
 
Nel rapporto, Chruščëv enumerò numerose illegalità compiute da Stalin, denunciò la sua violazione del principio leniniano della guida collettiva e fece i nomi di molti di coloro che erano stati irregolarmente processati e giustiziati prima della [[Seconda guerra mondiale]], ma non quelli degli oppositori politici che avevano subito la stessa sorte. Nella relazione la responsabilità delle repressioni veniva attribuita interamente a Stalin e non al partito, sottolineando tanto più che delle illegalità commesse dal precedente leader del PCUS e dell'URSS avevano pagato le conseguenze in primo luogo esponenti del partito stesso. A Stalin venivano inoltre imputati errori nella preparazione e nella condotta della [[Seconda guerra mondiale]], che avevano portato alle sconfitte patite dall'[[Armata Rossa]] nei primi due anni di conflitto.<ref name=RIA/><ref name=cors/>