Dino Chini: differenze tra le versioni

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Nasce da [[Pio Chini]]. Dino fu decoratore e suonatore d'organo iniziando già da piccolo a lavorare col padre. Ha una ricca attività pittorica che spazia dalle decorazioni alla realizzazione di scene teatrali, dalla progettazione di arredi e anche di architetture.
 
Collabora anche con lo zio [[Leto Chini]] e anche se più raramente a finaco sia di [[Galileo Chini]] che di [[Pietro Chini]] (1876-1952).
Nel 1908 eseguirà il riquadro per un affresco trecentesco nella [[chiesa di San Donato al Cistio]] (Vicchio) per la quale nel 1921 progetterà anche il campanile. <ref>Vedi: ''I Chini a Borgo San Lorenzo, storia e produzione di una manifattura mugellana'', a cura di Gilda Cefariello Grosso, Opus libri 1993, ristampa aggiornata in alcune parti nel 2014, edizione Noferini, Borgo San Lorenzo (FI), p. 123. </ref>
 
Lavorerà anche nella [[chiesaChiesa di San Giovanni Maggiore (Borgo San Lorenzo)|chiesa di San Giovanni Maggiore]] a Panicaglia, realizzando una lapide ricordo dedicata ai caduti della Grande Guerra, oltre alla decorazione a finti cassettoni intorno al "Battesimo di Cristo" dipinto dal nonno [[Pietro Alessio Chini]] nell’[[Oratorio della Misericordia (Borgo San Lorenzo)|Oratorio della Misericordia]] e in [[Sant’Omobono]]Sant'Omobono, sempre nel comune di Borgo San Lorenzo.
 
Nel 1929 disegnerà le vetrate e l’altare maggiore della [[Chiesa di Santa Maria (Vespignano)|chiesa di Santa Maria]] a Vespignano (Vicchio) e nel 1937 esegue le decorazioni araldiche per il [[Palazzo Podestà (Borgo San Lorenzo)]].
 
Eseguirà ancher altri importanti lavori nel comune di [[Palazzuolo sul Senio]] decorando l’abside e le cappelle della Chiesa di santo Stefano con motivi floreali e anche nel Santuario a [[Quadalto]].