Colonna infame (Milano): differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 118:
Nella sua traduzione in lingua milanese della ''Gerusalemme Liberata'' del [[1772]], [[Domenico Balestrieri]] inserì in nota l'indicazione di ''una veramente compiuta dissertazione'' sulla colonna infame, letta dall'avvocato fiscale Fogliazzi durante una riunione dell'[[Accademia dei Trasformati]], e riportò l'intera iscrizione della lapide; nel testo citò anche alcuni versi di un'opera di [[Giuseppe Parini]].<ref>{{cita|Balestrieri|pp. 239-241.}}</ref>
 
{{citazionePoesia|Quando tra vili case in mezzo a poche<br/>
|rovine i' vidi ignobil piazza aprirsi.<br/>
|Quivi romita una colonna sorge<br/>
|in fra l'erbe infeconde e i sassi e il lezzo<br/>
|Ov'uom mai non penetra, però ch'indi<br/>
|genio propizio all'insubre cittade<br/>
|ognun rimuove alto gridando: — Lungi,<br/>
|o buoni cittadin, lungi che 'l suolo<br/>
|miserabile infame non v'infetti —<br/>
|Al piè della colonna una sfacciata<br/>
|donna sedea, che della base al destro<br/>
|braccio facea puntello; e croci e rote<br/>
|e remi e fruste e ceppi erano il seggio,<br/>
|su cui posava il rilassato fianco.<br/>
|Ignuda affatto se non che dal collo <br/>
|Pendeale un laccio, e scritti al petto aveva<br/>
|obbrobriosi, e in capo strane mitre,<br/>
|terribile ornamento. Ergeva in alto<br/>
|la fronte petulante, e quivi sopra<br/>
|avea stampate con rovente ferro<br/>
|parole che dicean: Io son l'Infamia!<br/>
|Io che virtù seguendo odio costei,<br/>
|anzi gloria immortai co' versi cerco,<br/>
|a tal vista fuggìa , quando la donna<br/>
|amaramente sorridendo disse [...]<ref>Descrizione del contenuto della lapide non riportata da Balestrieri.<br/ref>
|*Cosi dicea la donna, e il vil dispregio,<br/>
[''descrizione del contenuto della lapide non riportata da Balestrieri'']<br/>
|e mille turpi Genii intorno a lei<br/>
Cosi dicea la donna, e il vil dispregio,<br/>
|la gien beffando intanto, ed inframmesso<br/>
e mille turpi Genii intorno a lei<br/>
|il pollice a le due vicine dita,<br/>
la gien beffando intanto, ed inframmesso<br/>
|ad ambe mani le faceano scorno.
il pollice a le due vicine dita,<br/>
}}
ad ambe mani le faceano scorno.
|Giuseppe Parini}}
 
Stando a una ricostruzione dello storico milanese [[Francesco Cusani]],<ref>{{cita|Cusani|p. 151.}}</ref> il Balestrieri donò copia della propria opera al barone [[Joseph Sperges]], consigliere austriaco per gli affari italiani; nella lettera di ringraziamento il barone si dolse per la citazione della ''colonna infame'', monumento di disonore per il Senato di Milano. Balestrieri in seguito mostrò la lettera al [[Carlo Giuseppe di Firmian|conte Firmian]], governatore della Lombardia.