CANT Z.506: differenze tra le versioni

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{{Citazione|Abbattei un Cant Z506 vicino alla Sicilia, che aveva croci rosse sulle sue ali, ed era apparentemente un aereo-soccorso. Il mio ''Squadron Leader'' Barton disapprovò, ma l'ufficiale AOC mi diede ragione. Io non vidi le croci rosse sulle ali e non so se - in caso le avessi viste - questo avrebbe fatto qualche differenza.<ref>Cull 2004, pp. 10-11.</ref>}}
L'8 settembre [[1943]] gli "Aironi" operativi superstiti erano una settantina, tutti nell'aviazione della Regia Marina.<ref name = "De Marchi p. 20">De Marchi 1994, p. 20.</ref>
Una quarantina di "506" erano dislocati al centro-nord o in zone soggette ad influenza germanica. I tedeschi mostrano subito interesse per il CANT e requisiscono tutti gli esemplari su cui riescono a mettere le mani. Molti vengono impiegati nell'Alto Adriatico, soprattutto per salvataggi in mare e trasporto feriti. Alcuni 506C catturati a Vigna di Valle vengono trasferiti a Venezia ed utilizzati per voli di inquadramento della flak e per collegamenti con Pola, Trieste e la Dalmazia, fino al 1944.<ref name="De Marchi p. 20"/> Il reparto Egeo della RSI ne ripristinò alcuni. La Luftwaffe impiego gli "Aironi" anche in Germania, in Polonia, in Francia e sulle isole greche.<ref name="De Marchi p. 20"/> I CANT della 171ª Squadriglia continuarono ad effettuare missioni di soccorso e salvataggio in mare dalla base di [[Tolone]] con equipaggi misti. Alcuni "506" catturati dai tedeschi, con equipaggi italiani, operarono sul [[Mar Baltico]], nel 1944, pattugliando gli accessi di [[Peenemünde]], sito delle bombe volanti [[V2 (Aggregat 4)|V-2]].<ref name = "De Marchi p. 21">De Marchi 1994, p. 21.</ref><ref name = "De Marchi p. 21">De Marchi 1994, p. 21.</ref>.
L'82º Gruppo Autonomo Idrovolanti, dell'[[Aeronautica Cobelligerante Italiana]] operò con CAN Z.506.
 
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;{{POL}}
*[[Siły Powietrzne]]
:un Z.506B ricevuto di un ordine complessivo di 6 velivoli.<ref name = "Gunston">Gunston 1984 p. 216.</ref><ref>{{pl}} Andrzej Olejko. ''Polski CANT''. Wydawnictwo Karnak, Tarnobrzeg, 1998.</ref>
;{{ESP 1939-1945}}
*[[Ejército del Aire]]