Comizi curiati: differenze tra le versioni

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<!-->I Romani usavano una forma di democrazia diretta, ed i [[cittadinanza romana|cittadini]]-elettori non avevano alcun potere, se non quello di esprimere un voto in assemblea. Ciascuna assemblea era presieduta da un [[magistratura (storia romana)|magistrato]] che, come tale, prendeva tutte le decisioni relative a questioni procedurali e legali. In ultima analisi, il potere del magistrato che presiedeva l'assemblea era quasi assoluto. L'unica forma per controllare questo potere era porre il proprio [[veto]] da parte di altri magistrati: si trattava dei [[tribuno della plebe|tribuni della plebe]] o dei magistrati di rango superiore.<-->
 
== Etimologia ==
"Incertissima è l'etimologia della parola curia, che gli antichi mettevano in rapporto col verbo curare: i moderni la considerano più spesso come derivata da com-viria (accolta di uomini), o da curis o quiris (lancia), o fanno derivare curis da curia, o ricorrono al greco κῦρος ("forza, autorità"); perfino si dubita se il nome sia stato dato prima ai gruppi e quindi ai luoghi dove questi si riunivano, o viceversa".<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/curia_res-bf67189e-8bad-11dc-8e9d-0016357eee51_(Enciclopedia-Italiana) Vincenzo ARANGIO-RUIZ , Giuseppe ERMINI , Giuseppe LUGLI, Enciclopedia Italiana (1931)]</ref> {{chiarire|Questo organismo originariamente eleggeva i magistrati maggiori, ma in seguito ebbe un carattere essenzialmente aristocratico e religioso, essendo stato sostituito nelle competenze dai ''Comitia Centuriata''.|Quando? Come? Perché?}}
==Storia==
===Epoca regia===