Storia delle Filippine: differenze tra le versioni

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== La Seconda Guerra Mondiale, l'occupazione giapponese e la Seconda Repubblica ==
[[File:Japanese Empire2.png|left|upright=1.4|thumb|L'espansione [[giappone]]se nel Sud-Est Asiatico, con l'invasione delle [[Filippine]] iniziata nel 1941]]
I [[giappone]]si lanciarono un attacco a sorpresa sulla Clark Air Base a Pampanga l'8 dicembre del [[1941]], solo dieci ore dopo l'attacco a [[Pearl Harbor]]. Il bombardamento aereo fu seguito dallo sbarco di truppe di terra su [[Luzon]]. La difesa delle Filippine e le truppe degli Stati Uniti erano sotto il comando del generale [[Douglas MacArthur]]. Sotto la pressione della superiorità numerica le forze di difesa si ritirarono verso la [[Penisola di Bataan]] e l'isola di [[Corregidor (isola)|isola di Corregidor]] all'ingresso della [[Baia di Manila]]. La capitale Manila fu dichiarata città aperta per impedire la sua distruzione.
 
La difesa filippina continuò fino alla definitiva resa delle forze americane sulla penisola di Bataan nel mese di aprile [[1942]] e di Corregidor nel maggio dello stesso anno. La maggior parte degli 80.000 prigionieri di guerra catturati dai giapponesi a Bataan furono costretti a intraprendere un'infame marcia ([[Bataan Death March]]) verso un campo di prigionia 105&nbsp;km a nord. Si stima che circa 10.000 filippini e 1.200 americani morirono prima di raggiungere la loro destinazione.<ref name="ReferenceA"/> MacArthur riparato in [[Australia]] iniziò a pensare a un piano per un ritorno nelle Filippine.
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Il [[Fronte di Liberazione Nazionale Moro|Moro National Liberation Front]] continuò a combattere per l'indipendenza di una nazione musulmana a [[Mindanao]].
 
=== La legge marziale ===
Tra la crescente ondata di illegalità e la minaccia di un'insurrezione comunista, Marcos dichiarò la legge marziale il 21 settembre [[1972]] in virtù della Proclamazione n. 1081. Marcos decretò la riduzione della libertà di stampa e di altre libertà civili, chiuse il Congresso e aziende nel campo dei media, ordinò l'arresto dei leader dell'opposizione e gli attivisti militanti, tra cui i senatori a lui più critici come [[Benigno Aquino Jr.]], [[Jovito Salonga]] e [[Jose Diokno]]. La proclamazione della legge marziale venne ben accolta inizialmente. La criminalità diminuì profondamente dopo aver attuato il coprifuoco. Molti oppositori politici furono costretti all'esilio.