Giorgio Guglielmo di Brandeburgo: differenze tra le versioni

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Malgrado il suo proposito di neutralità, venne costretto dal cognato Gustavo Adolfo ad unirsi alle forze protestanti nel [[1631]]. Il suo governo fu ad ogni modo spossato e inconcludente, dal momento che anche tutti gli affari di governo del Brandeburgo-Prussia erano stati lasciati completamente nelle mani di Schwarzenberg e il paese soffrì largamente a causa della guerra. Protestanti e cattolici si scontrarono su questi terreni, derubando, incendiando e decimando la popolazione.
 
Con la morte del cognato, avvenuta nel 1632, Giorgio Guglielmo rimase schierato con gli svedesi sino alla loro sconfitta nella [[Battaglia di NordlingenNördlingen (1634)|Battaglia di NordlingenNördlingen]], il 6 settembre [[1634]]. Giorgio Guglielmo ritornò quindi nel Brandeburgo quando venne siglata la [[Pace di Praga (1635)|Pace di Praga]] con l'Imperatore [[Ferdinando II d'Asburgo|Ferdinando II]] il 30 maggio [[1635]]. Lasciando Schwarzenberg incaricato del governo, Giorgio Guglielmo si ritirò nel [[1637]] nella vicina regione del Ducato di Prussia dove visse quasi confinato sino alla propria morte, avvenuta a [[Königsberg]] nel [[1640]]. Gli succedette il figlio Federico Guglielmo.
 
Il suo pronipote, [[Federico II di Prussia|Federico il Grande]], più tardi, scrisse di lui che visse in un periodo sfortunato, se è vero che Giorgio Guglielmo non guidò mai un'armata, prima che i combattenti della Guerra dei Trent'anni distruggessero le sue terre, dove i risultati negativi poterono essere visti anche molti anni dopo.