Arazzeria Medicea: differenze tra le versioni

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[[File:Nicolas Karcher - The Months of the Year - May, April, March - WGA12094.jpg|thumb|300 pxupright=1.4|Nicolas Karcher, ''Mesi di Marzo, Aprile, Maggio'']]
Per '''Arazzeria Medicea''', termine che trova corrispondenti in ''Arazzeria fiorentina'' e ''Arazzeria granducale'', s'intende la produzione a [[Firenze]] di arazzi dal 1546 al 1738. Le marche più significative sono il ''giglio di Firenze fra due F'' e lo ''stemma de' Medici''.
 
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I due arazzieri fiamminghi sottoscrissero un regolare contratto che prevedeva un emolumento di seicento scudi, pagabili in rate mensili. In cambio essi dovevano creare una scuola di arazzeria ed impegnarsi a tenere sempre in esercizio almeno dodici dei ventiquattro telai ''a basso liccio'', forniti dal granduca. Ogni arazzo prodotto veniva pagato in ragione della sua dimensione e della finezza di tessitura. Nicolas Karcher e Jean Rost potevano anche tessere per proprio conto, anche su richiesta di committenti non fiorentini, fissando a loro giudizio i prezzi dei prodotti finiti. A carico degli arazzieri era l'emolumento dei praticanti e il materiale per tessere. I cartoni, dipinti da artisti pagati dal granduca, restavano di proprietà degli arazzieri, cui era poi consentito riprodurli.<ref>{{cita|Uffizi1980| p. 1047}}.</ref>
[[File:Jean rost, arazzo con grottesche su sfondo giallo, firenze 1546-60.JPG|thumb|300 pxupright=1.4|Jean Rost, arazzo con grottesche su sfondo giallo, Firenze 1546-60]]
L'arazzeria Medicea visse a stretto contatto con pittori che operavano alla corte de' Medici, tra cui [[Agnolo Bronzino]], il [[Pontormo]], [[Francesco Salviati]], [[Alessandro Allori]]. Le botteghe fiorirono in vari punti della città: via della Ninna, via dei Cimatori, via del Cocomero, via San Gallo, via dei Servi, via degli Arazzieri. Per un periodo l'arazzeria fiorentina fu diretta dal pittore barocco [[Alessandro Rosi]]. A meta del Seicento la direzione fu assunta dal pittore fiammingo [[Giovanni Stradano]] (Jean van der Straet), sotto la cui guida fu eseguita la serie delle ''Storie di Cristo'' e quella della ''Caccia''. Nel Settecento l'arazziere [[Leonardo Bernini]] affrontò la tessitura della serie le ''Quattro parti del mondo'' e quella degli ''Elementi''.
[[File:Caccia-lupo.jpg|thumb|''Caccia al lupo'', arazzo mediceo (part.)]]
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Agli Uffizi sono presenti due arazzi, tessuti nel 1549 da Nicolas Karcher, su cartone di Francesco Salviati: ''Ecce Homo'' e ''Deposizione dalla Croce''. La ''Resurrezione di Cristo'', sempre di Karcher su disegno di Salviati, è del 1553. Tessuti da Karcher, nel periodo 1549-1553, su disegno del [[Bachiacca]], sono due ''spalliere''. La serie degli ''[[Arazzi dei Mesi]]'', composta da quattro ''panni'', ognuno con la raffigurazione di tre mesi, è stata tessuta dal Karcher e da Jan Rost dal 1552 al 1553. L'arazziere [[Guasparri Papini]] realizzò tre sovraporte con lo stemma dei Medici, su disegno di Alessandro Allori, 1590-1600. Sette sono i ''panni'' della ''Serie della Passione'', tessuti dal Papini, fra il 1600 e il 1605, su cartone di Allori. Tra gli arazzi più recenti: ''Mosè salvato dalle acque'' e ''Passaggio del Mar Rosso'' del fiammingo [[Bernardino Van Asselt]], 1653 circa, su cartone di [[Agostino Melissi]]; ''Incoronazione di Giovanna d'Austria'', tessuto da [[Giovanni Pollastri]] su cartone di [[Giacinto Gemignani]], 1654-1656 e ''Ingresso di Cosimo I a Siena'', 1666 (arazziere Pollastri e disegnatore Gemignani).<ref>{{cita|Uffizi1980| pp. 1047, 1054-1060, 1065-1075}}.</ref>
[[File:Arazzi di giuseppe, ricollocamento temporaneo nella sala dei duecento a firenze, 07.JPG|thumb|300 pxupright=1.4|''Arazzi di Giuseppe'', ricollocamento temporaneo nella sala de' Dugento, a Firenze]]
Al Palazzo del Quirinale ci sono arazzi fiorentini, tessuti su cartone di Agnolo Bronzino e di altri pittori, che hanno dato il nome alla ''Sala del Bronzino'', oggi utilizzata come luogo di primo incontro, tra il Presidente della Repubblica e altri Capi di Stato in visita. Questi ''panni'' fanno parte della serie biblica dei venti ''[[Arazzi con le storie di Giuseppe ebreo]]'', tessuti su commissione di Cosimo I de' Medici nel 1544-1553 e destinati ad ornare le pareti della ''Sala de' Dugento'' di Palazzo Vecchio. Jan Rost e Nicolas Karcher li realizzarono sulla traccia dei cartoni disegnati da Agnolo Bronzino, con la collaborazione di Jacopo Pontormo e di Francesco Salviati. Per riempire le sale del Quirinale, lasciate vuote a settembre 1870, i Savoia ne fecero prelevare alcuni, mentre i restanti arazzi rimasero al loro posto.