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Sintassi
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Il filosofo statunitense [[David Lewis (filosofo)|David Lewis]] negli ultimi decenni del [[XX secolo|Novecento]] elaborò una teoria che pare ricalcare almeno esteriormente la visione multiversale di Everett, però in chiave e con motivazione specificatamente filosofica, senza riferirsi ai paradigmi quantistici, come quello delle probabili ramificazioni in autostati conseguenti ai processi della funzione d'onda, o dell'osservazione sperimentale.
 
Tipico del suo pensiero è la logica espressa nella forma (da eglilui teorizzata) del "realismo modale"; secondo la quale per dar consistenza alle soluzioni dei problemi collegati alla definizione e determinazione del mondo empirico, con le sue specificità temporali ed individuali, è fondamentale riconoscere che per ogni relativo evento e comportamento esiste un'entità "controfattuale", cioè una reale controparte equivalente, che attua le varianti degli eventi: qui realizzatisi in uno solo dei possibili modi correlati. In riferimento ad un suo esempio, se si riconosce che una guardia avrebbe potuto dar l'allarme per evitare un crimine qua commesso, è coerente accettare l'idea dell'esistenza d'una controparte ("controfattuale") di tale guardia, essenzialmente con identità uguale pur se del tutto separata e fisicamente indipendente, che in un altro mondo, né causalmente né casualmente legato all'altro (benché suo corrispettivo), ha messo in pratica quel potenziale gesto che qui è mancato (sviluppi impliciti nella "teoria della controparte").
 
Lewis, considerando come già storicamente sia ricorsa, in filosofia (vedi [[Leibniz]]), l'idea dei [[pluralità dei mondi|mondi possibili]], avanzata solo quale modello puramente esemplare per meglio affrontare razionalmente i più controversi problemi epistemologici, arriva alla conclusione che invece può con legittimità ritenersi indispensabile: proprio valutarla come descrivente la realtà esistente. La sua pubblicazione più famosa è appunto il libro ''On the plurality of Worlds'' (del [[1986]]) che nelle pagine iniziali, relativamente a una pluralità materialmente concreta di mondi (in vari gradi) simili e/o uguali, dove si svolgerebbero eventi da poter porre in reciproca comparazione, asserisce "...l'ipotesi è utile e questa è una ragione per pensare che sia vera..." E continua l'esposizione spiegando come quest'ipotesi riesca a chiarire molte questioni logico/filosofiche, nonché gli interrogativi emergenti nello studio della [[semantica]], del funzionamento mentale e (naturalmente) della scienza fisica.<ref>Vedi per l'articolo sul "The Guardian" del 23 ottobre 2001, anche postato in rete con riferimento al nome: David Lewis. Il suo pensiero è documentato sul web, soprattutto in lingua inglese. Si trova indicazione del testo qui citato anche in D. Deutsch, al cap.13°, di Op.cit. Pur se Lewis al contrario di Deutsch ha una posizione critica verso l'[[epistemologia]] [[Karl Popper|popper]]iana.</ref>