Le carrozze Tipo Y sono le prime carrozze ferroviarie prodotte secondo uno standard di unificazione europeo.

Carrozza tipo Y
Carrozza
Modello in scala 0 di una carrozza tipo Y delle Ferrovie dello Stato italiane, prodotto dalla Lima
Anni di ordinazione 1961-1962
Anni di costruzione 1963-1966
Anni di esercizio 1963-2001
Quantità prodotta 24
Costruttore FIAT, Breda, IMAM-Pistoiesi
Serie Az
Lunghezza 24500 mm
Altezza 4 050 mm
Capacità 54 posti a sedere
Scartamento 1 435 mm
Interperno 17 200 mm
Passo dei carrelli 2 400 mm
Massa in servizio 40 t
Serie ABz
Lunghezza 24 500 mm
Altezza 4 050 mm
Capacità 64 posti a sedere
(24 di I, 40 di II)
Scartamento 1 435 mm
Interperno 17 200 mm
Passo dei carrelli 2 400 mm
Massa in servizio 42 t
Serie Bz
Lunghezza 24 500 mm
Altezza 4 050 mm
Capacità 80 posti a sedere
Scartamento 1 435 mm
Interperno 17 200 mm
Passo dei carrelli 2 400 mm
Massa in servizio 43 t
Serie AcBcz
Lunghezza 24 500 mm
Altezza 4 050 mm
Capacità 64 posti a sedere
(24 di I, 40 di II)
Scartamento 1 435 mm
Interperno 17 200 mm
Passo dei carrelli 2 400 mm
Massa in servizio 48 t
Serie Bcz
Lunghezza 24 500 mm
Altezza 4 050 mm
Capacità 72 posti a sedere
Scartamento 1 435 mm
Interperno 17 200 mm
Passo dei carrelli 2 400 mm
Massa in servizio 47 t
Velocità massima omologata 160 km/h (autorizzate a 180 km/h solo tra il 1970 e il 1974
Dati tratti da:
Mingari, op. cit., pp. 22-27

Possono essere considerate a tutti gli effetti le prime carrozze moderne prodotte per il mercato italiano. Nonostante si trattasse di un progetto ambizioso e di ampia portata, si concretizzò nell'acquisto da parte di Ferrovie dello Stato di sole 24 carrozze, acquisite in via sperimentale nel 1961 e poi passate all'esercizio di linea.

Per l'epoca furono carrozze estremamente innovative, sia per le dimensioni delle casse (che per la prima volta erano di misure stabilite da una normativa), sia per tutte le dotazioni che fecero la loro comparsa su questi mezzi. Tra le più importanti ricordiamo l'inserimento di una ritirata con lavabo per ogni carrozza, le porte di interconnessione scorrevoli e in alcuni casi in cristallo, l'impianto di illuminazione con lampade a fluorescenza.

Si sono dimostrate carrozze affidabili e resistenti: lo dimostra il fatto sono rimaste in servizio fino a non molti anni fa, le unità di prima classe sono state aggiornate nel 1983 con il rifacimento degli impianti, le cuccette, rimaste a livello di prototipi, sono state trasformate invece in carrozze di servizio per i treni soccorso.

Il revamping le ha private del riscaldamento a vapore in favore di un impianto elettrico ad aria soffiata, e ha aggiornato le porte di salita alleggerendole e aggiungendo un terzo gradino.

Sono state prodotte in un numero di esemplari così ridotto perché si è preferito creare ex novo una nuova carrozza (la UIC-X) basandosi sull'esperienza acquisita e implementando una serie di nuovi dispositivi sviluppati in seguito all'entrata in servizio delle Tipo Y.

Le indicazioni costruttive nate con le Tipo Y sono ancora oggi uno standard, seppure aggiornato più volte nel tempo.

Le serie modifica

Complessivamente furono costruite 24 unità, di cui 20 di prima classe, e 4 prototipi con diversi allestimenti[1]:

Serie Ordinazione Quantità Costruttore Consegna Marcatura Tipo
Az 1961 20 FIAT 1963-1964 Az 23.780 ÷ 799 di prima classe
ABz 1962 1 Breda 1963 ABz 64.799 mista di prima e seconda classe
Bz 1962 1 Breda 1963 Bz 45.799 di seconda classe
AcBcz 1962 1 IMAM-Pistoiesi 1966 AcBcz 64.499 a cuccette
mista di prima e seconda classe
Bcz 1962 1 IMAM-Pistoiesi 1966 BCz 33.899 a cuccette
di seconda classe

Note modifica

  1. ^ Mingari, op. cit., p. 22

Bibliografia modifica

  • Angelo Nascimbene, Carrozze Y, in Italmodel Ferrovie, aprile 1979, pp. 17–23.
  • Michele Mingari, Carrozze FS tipo Y, in I Treni, anno XIX n. 189 (gennaio 1998), pp. 22–29.
  • Evaristo Principe, Nozioni sui veicoli FS per viaggiatori, Vicenza, Editrice Veneta, 2002.
  • Evaristo Principe, Le carrozze italiane - Dalle origini 1839 al 1959, Vicenza, Editrice Veneta, 2006.

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