Giovanna II regina di Napoli

Giovanna II regina di Napoli è un'opera in tre atti di Carlo Coccia, su libretto di Gaetano Rossi. Fu rappresentata per la prima volta il 12 marzo 1840 nell'ambito della stagione di Carnevale e Quaresima del Teatro alla Scala di Milano.[1]

Giovanna II regina di Napoli
Lingua originaleitaliano
Generemelodramma
MusicaCarlo Coccia
LibrettoGaetano Rossi
(libretto online)
Attitre
Prima rappr.12 marzo 1840
TeatroTeatro alla Scala di Milano
Personaggi
  • Giovanna II, regina di Napoli (soprano)
  • Marino Boffa, gran cancelliere (basso)
  • Oliviero di Rieux, gentiluomo francese
  • Lorenzo Alopo, gentiluomo napoletano (tenore)
  • Attendolo Sforza, contestabile
  • Francesca Ruffo (soprano)
  • Paolo Cimitolo, capitano delle guardie (baritono)
  • Aniello, pescatore dell'isola di Capri (tenore)
  • Brigida, di lui moglie
  • Coro: Principi, dignitari, gentiluomini, baroni, consiglieri, dame di corte, isolani, pescatori, donne di Capri
  • Comparse: gentiluomini di palazzo, araldi reali, guardie reali, soldati, armigeri, scudieri, paggi, uscieri, damigelle di corte, isolane

Cast della prima assoluta modifica

Gli interpreti della prima rappresentazione diretta da Eugenio Cavallini furono i seguenti:[2]

Ruolo/Personaggio Interprete
Giovanna II Erminia Frezzolini
Marino Boffa Ignazio Marini
Oliviero di Rieux Lonato Catona
Lorenzo Alopo Napoleone Moriani
Attendolo Sforza Gaetano Rossi
Francesca Ruffo Teresa Brambilla
Paolo Cimitolo Francesco Regini
Aniello Antonio Benciolini
Brigida Felicita Bayllou

Trama modifica

Nel primo atto l'azione si svolge a Sorrento e Capri. Nel secondo e nel terzo a Napoli. L'anno è il 1415.

Atto I modifica

Giovanna deve sposare il gentiluomo Lorenzo Alopo, inviso a molti cortigiani, tra cui il cancelliere Marino Boffa, il quale sa che Lorenzo è in realtà innamorato di un'altra donna, Francesca Ruffo, che Marino crede morta.

Marino scopre però che Francesca è ancora viva, ospitata da un pescatore di Capri, Aniello, e da sua moglie Brigida, anche se è in preda al delirio dovuto alla disperazione per la perdita di Lorenzo. Marino si reca a trovarla e Francesca riacquista la ragione quando Marino le indica lo stesso Lorenzo che sta sbarcando sull'isola in compagnia di Giovanna. Giunge anche il conte Oliviero di Rieux, un tempo innamorato di Giovanna, poi allontanatosi quando si è visto preferire Lorenzo. Lorenzo vede Francesca ma crede che sia solo una sventurata mandata dal cielo e rinfacciargli di avere tradito l'amore per avere il trono; Marino impedisce a Francesca di esporsi troppo per non mettere in difficoltà Lorenzo, ma Giovanna ha ormai capito che il suo promesso sposo non l'ama.

Atto II modifica

Marino, accertatosi che Lorenzo, in preda ai rimorsi, ama ancora Francesca, organizza un segreto incontro tra i due, durante il quale essi si rinnovano il loro amore. Marino, con l'intento di impedire che Lorenzo sposi Giovanna, organizza una fuga, ma il cortigiano Attendolo Sforza, avido di potere, riesce a farli arrestare. Marino e i due fuggitivi vengono condotti davanti alla regina, sempre scortata da Oliviero che l'ha messa in guardia da un complotto contro di lei. Giovanna dapprima accusa Marino di averla tradita, poi quest'ultimo accusa Sforza di essere colui che complotta contro di lei.

Atto III modifica

Oliviero prima di partire manda una lettera a Giovanna in cui le rivela di averla amata. Giovanna capisce di avere rinunciato ad un amore vero in favore di Lorenzo che non la ricambiava e decide di essere clemente. Lorenzo viene condannato all'esilio dove si recherà con Francesca, e Marino, nonostante le insistenze di Sforza che ne chiede la condanna a morte, viene graziato. Infine Giovanna annuncia che il suo sposo sarà Oliviero.

Struttura musicale modifica

  • Sinfonia

Atto I modifica

  • N. 1 - Introduzione Al consiglio, in fra brev'ora (Coro, Sforza, Marino, Cimitolo, Giovanna, Lorenzo)
  • N. 2 - Cavatina di Francesca Qual nostr'alme unia l'amore
  • N. 3 - Duetto fra Marino e Francesca Ah, Francesca!... M'ascolta: un parente
  • N. 4 - Coro Vedi.. Vedi?
  • N. 5 - Coro, Duetto fra Giovanna e Lorenzo e Finale I Al suon de' semplici nostri strumenti - Tu primier dal cor tradito - Qual sembiante! o sventurata! (Coro, Giovanna, Lorenzo, Marino, Francesca, Brigida, Aniello, Oliviero, Sforza)

Atto II modifica

  • N. 6 - Romanza di Lorenzo La cara imago svellere
  • N. 7 - Terzetto fra Oliviero, Marino e Giovanna Quando solingo e tacito (Oliviero, Marino, Giovanna, Coro)
  • N. 8 - Duetto fra Lorenzo e Francesca Vissi un dì... portai quel nome
  • N. 9 - Finale II Trionfa, o regina, esulti il tuo cuore (Coro, Giovanna, Oliviero, Sforza, Lorenzo, Francesca, Marino, Cimitolo)

Atto III modifica

  • N. 10 - Terzetto fra Lorenzo, Giovanna e Francesca La mia speme s'abbandona
  • N. 11 - Coro ed Aria Finale di Giovanna Ah! che un giuro là in ciel non ascende - Oh qual nuovo tumulto di affetti (Giovanna, Oliviero, Marino, Sforza, Lorenzo, Francesca, Coro)

Note modifica

  1. ^ almanacco di amadeus online Archiviato il 14 marzo 2016 in Internet Archive. (consultato il 19 novembre 2011)
  2. ^ Elenco desunto dal libretto per la prima rappresentazione.

Collegamenti esterni modifica

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