La sanguinaria

film del 1950 diretto da Joseph H. Lewis

La sanguinaria (Gun Crazy, conosciuto anche come Deadly Is the Female) è un film noir del 1950 diretto da Joseph H. Lewis. Si ispira vagamente alle gesta di Bonnie e Clyde[1] e vede come protagonisti John Dall e Peggy Cummins nei ruoli di due coniugi rapinatori.

La sanguinaria
Peggy Cummins e John Dall in una scena del film
Titolo originaleGun Crazy
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1950
Durata86 min
Dati tecnicib/n
rapporto: 1,37 : 1
Generenoir
RegiaJoseph H. Lewis
SoggettoMacKinlay Kantor
SceneggiaturaDalton Trumbo, MacKinlay Kantor
ProduttoreFrank King, Maurice King
Casa di produzioneUnited Artists
Distribuzione in italianoUnited Artists (1951)
FotografiaRussell Harlan
MontaggioHarry Gerstad
MusicheVictor Young
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Nel 1998 è stato scelto per essere conservato nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.[2]

Trama modifica

Bart Tare, un ex militare con un passato in riformatorio per aver rubato una pistola, nutre sin dall'infanzia un'insana passione per le armi da fuoco. Scontata la pena e finito il servizio di leva, decide di ritornare al suo paese natale, ritrovando sua sorella e i suoi due più cari amici. Durante una fiera, Bart incontra Laurie, una ragazza che svolge uno spettacolo con delle pistole, anche lei appassionata alle armi; tra i due è amore a prima vista. I due decidono di fuggire e cominciare una nuova vita insieme, ma dopo il matrimonio Laurie inizia a lamentarsi della loro misera situazione finanziaria.

La coppia decide così di sfruttare le loro qualità commettendo una rapina dietro l'altra. In coppia iniziano ad assaltare rifornimenti di benzina, alimentari e soprattutto banche, finché durante un colpo non ci scappa il morto: per loro è l'inizio della fine. Braccati dalla polizia, i due protagonisti cominciano una difficile corsa contro il tempo, una disperata fuga da uno stato all'altro degli Usa nel tentativo di non farsi prendere. Ma il loro destino è ormai segnato.

Produzione modifica

La sceneggiatura del film fu scritta da MacKinlay Kantor e dal futuro premio Oscar Dalton Trumbo. Trumbo, a causa di una sua presunta adesione al comunismo, venne iscritto dal Governo degli Stati Uniti nella lista nera e fu costretto a firmare la sceneggiatura con lo pseudonimo di Millard Kaufman, nome "prestatogli" dall'omonimo sceneggiatore.

La scena della rapina in banca fu filmata a Montrose in California con un unico piano sequenza, con la macchina da presa situata nei sedili posteriori della cadillac di Bart e Laurie; il regista, in questa scena, diede ai protagonisti la possibilità di improvvisare i loro dialoghi e si racconta come il tutto fu girato senza che nessuno, a parte gli attori coinvolti (i due protagonisti, la guardia giurata e le persone all'interno della banca) e la troupe, sapesse che stavano girando un film; durante la sequenza John Dall recita la battuta "speriamo di trovare un parcheggio da qualche parte", intendendo che realmente non sapeva se avrebbero trovato un posto in cui parcheggiare, vista la tecnica registica e l'alto margine d'improvvisazione della scena. In aggiunta, è possibile notare come alcune persone lungo la strada gridino spaventate, credendo di aver assistito per davvero ad una rapina in banca.[3]

Critica modifica

  • Il racconto ha la traiettoria tesa di una fucilata; è questo il commento del dizionario Morandini che assegna al film quattro stelle su cinque, esaltando anche il taglio espressionistico della fotografia.[4][5]
  • Il dizionario Farinotti gli assegna tre stelle su cinque senza fornire alcun giudizio critico.[6]

Note modifica

  1. ^ Trivia 1 per La sanguinaria su imdb.com
  2. ^ (EN) Librarian of Congress Names 25 More Films To National Film Registry, su loc.gov, Library of Congress, 16 novembre 1998. URL consultato il 6 gennaio 2012.
  3. ^ Trivia 2 per La sanguinaria su imdb.com
  4. ^ M. Morandini, Il Morandini 2003, Zanichelli 2002 - pag.1199
  5. ^ Commento de Il Morandini su Mymovies.it
  6. ^ Pino Farinotti, Il Farinotti 2009, Newton Compton Editori 2008 - pag.1724

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Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN250146597 · LCCN (ENn97007832 · GND (DE4562238-3 · BNF (FRcb14663444f (data) · J9U (ENHE987009950828005171
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