Lucio Giulio Cesare (console 90 a.C.)

politico romano

Lucio Giulio Cesare (in latino Lucius Iulius Caesar; 135 a.C. circa – 87 a.C.) è stato un politico romano del periodo della Repubblica.

Lucio Giulio Cesare
Console della Repubblica romana
Nome originaleLucius Iulius Caesar
Nascita135 a.C. circa
Morte87 a.C.
FigliLucio Giulio Cesare, Giulia Antonia
GensIulia
PadreLucio Giulio Cesare Strabone
MadrePopillia
Pretura94 a.C.
Consolato90 a.C.
Censura89 a.C.

Biografia modifica

Figlio di Lucio Giulio Cesare Strabone e Popillia e nipote di Sesto Giulio Cesare, edile curule nel 165 a.C. e console nel 157 a.C., era il fratello maggiore di Gaio Giulio Cesare Strabone Vopisco. Ebbe due figli, Lucio Giulio Cesare e Giulia Antonia.

Fu coinvolto nella caduta del tribuno Lucio Appuleio Saturnino, nel 100 a.C.; nel 94 a.C. divenne pretore senza prima essere stato né questoreedile. Fu governatore della Macedonia e poi console, nel 90 a.C., quando scoppiò la Guerra Sociale.[1]

In questo anno, dopo aver combattuto vittoriosamente contro i Sanniti, propose la lex Iulia de civitate, che concedeva la cittadinanza romana a tutti gli alleati rimasti fedeli e alle comunità che avessero deposto o deponessero rapidamente le armi. Divenuto censore con Publio Licinio Crasso nell'89 a.C., si occupò di assegnare i nuovi cittadini creati dalla sua legge nelle tribù elettorali.

Lucio e suo fratello Gaio Giulio Cesare Strabone furono uccisi insieme nell'87 a.C., all'inizio della guerra civile, da partigiani di Gaio Mario: morirono mentre combattevano per le strade di Roma e, secondo Tito Livio, le loro teste furono esposte dalla tribuna dell'oratore nel Foro Romano.

Note modifica

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