Sarah Harrison

giornalista britannica

Sarah Harrison (Gran Bretagna, 1982) è una giornalista inglese, editrice di sezione di WikiLeaks.

Sarah Harrison al 30° Chaos Communication Congress ad Amburgo nel 2013.

WikiLeaks modifica

Come stagista presso il Centre for Investigative Journalism è stata assegnata a Julian Assange prima della fuga di notizie della guerra in Afghanistan.[1] Dopo che Daniel Domscheit-Berg ha lasciato WikiLeaks per una disputa con Assange, il ruolo di Harrison nell'organizzazione è aumentato, in particolare con la pubblicazione dei "Cablo Diplomatici" e la battaglia legale di Assange contro la estradizione svedese.[1] Harrison è una redattrice di sezione di WikiLeaks.[2] Collabora con la difesa legale di WikiLeaks, guidata da Baltasar Garzón[3] ed è la più vicina consigliera di Julian Assange.[2]

Edward Snowden modifica

Il 24 giugno 2013 WikiLeaks ha dichiarato che Harrison ha accompagnato Edward Snowden su un volo[4] da Hong Kong a Mosca in viaggio per ottenere asilo politico dall'estradizione statunitense.[1][2][3][4][5][6] Dominic Rushe di The Guardian ha notato che Harrison era una "strana scelta" a causa della sua mancanza di qualifiche legali rispetto ad altro personale di WikiLeaks, come l'avvocata per i diritti umani Jennifer Robinson.[1] A quel tempo lavorava per l'organizzazione da oltre due anni.[2] Il 1º agosto 2013 Harrison ha accompagnato Snowden fuori dall'Aeroporto di Mosca-Šeremet'evo dopo che gli è stato concesso un anno di asilo temporaneo.[7][8]

Harrison è stato intervistata nel documentario Citizenfour, che descrive Snowden e il suo volo per Mosca.

Nel 2014 Harrison ha parlato del suo sostegno agli impegni di WikiLeaks dicendo che "il più grande potere irresponsabile di oggi sono gli Stati Uniti e le nostre democrazie occidentali".[9]

Harrison lavora anche come direttrice ad interim per la Courage Foundation, un'organizzazione il cui scopo è quello di sostenere gli whistleblower di tutto il mondo, compreso lo stesso Edward Snowden.[10][11][12]

Premi modifica

Harrison ha ricevuto il premio per la pace Willy Brandt nel 2015.[13]

Note modifica

  1. ^ a b c d (EN) Dominic Rushe, Edward Snowden's WikiLeaks escort one of Assange's closest advisors, in The Guardian, 23 giugno 2013. URL consultato il 25 settembre 2019 (archiviato il 24 giugno 2013).
  2. ^ a b c d Michael B. Kelley, Meet Sarah Harrison, The WikiLeaks Representative Traveling With Edward Snowden, su Business Insider, 23 giugno 2013. URL consultato il 25 settembre 2019 (archiviato il 26 maggio 2019).
  3. ^ a b Michelle FlorCruz, Edward Snowden Travels To Moscow Accompanied By WikiLeaks' Sarah Harrison, su International Business Times, 23 giugno 2013. URL consultato il 25 settembre 2019 (archiviato il 29 giugno 2018).
  4. ^ a b (EN) Scott Shane, Offering Snowden Aid, WikiLeaks Gets Back in the Game, in The New York Times, 23 giugno 2013. URL consultato il 25 settembre 2019 (archiviato il 23 maggio 2019).
  5. ^ (EN) Sara Corbett, How a Snowdenista Kept the NSA Leaker Hidden in a Moscow Airport, in Vogue, 19 febbraio 2015. URL consultato il 27 gennaio 2017 (archiviato il 31 gennaio 2017).
  6. ^ Le due settimane che mancavano nella storia di Edward Snowden, su Il Post, 7 settembre 2016. URL consultato il 25 settembre 2019 (archiviato il 17 maggio 2019).
  7. ^ (EN) Edward Snowden leaves Moscow airport, in BBC News, 1º agosto 2013. URL consultato il 25 settembre 2019 (archiviato il 5 aprile 2019).
  8. ^ Snowden ha ottenuto asilo in Russia, su Il Post, 1º agosto 2013. URL consultato il 25 settembre 2019 (archiviato il 22 novembre 2017).
  9. ^ (EN) Kathrin Reinhardt, Exposing the secrets of unaccountable power, su DW, 2 luglio 2014. URL consultato il 25 settembre 2019 (archiviato il 26 aprile 2019).
  10. ^ (EN) Courage team members participate in Reddit AMA, su Courage Foundation, 7 aprile 2015. URL consultato il 25 settembre 2019 (archiviato il 10 settembre 2018).
  11. ^ Stefania Maurizi, Harrison: "Pubblicare i documenti originali, così WikiLeaks cerca la trasparenza", su Repubblica.it, 8 aprile 2016. URL consultato il 25 settembre 2019 (archiviato il 19 giugno 2016).
  12. ^ Stefania Maurizi, Fatto scappare da Baku Emin Huseynov, "l'Assange dell'Azerbaigian", su Repubblica.it, 13 giugno 2015. URL consultato il 25 settembre 2019 (archiviato il 23 dicembre 2015).
  13. ^ SPD ehrt Snowden-Vertraute für "politischen Mut", in Spiegel Online, 17 settembre 2015. URL consultato il 12 gennaio 2016 (archiviato il 2 febbraio 2017).

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Collegamenti esterni modifica

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