Tamamo no Mae

figura leggendaria della mitologia giapponese
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Tamamo no Mae (玉藻前/玉藻の前/玉藻御前? lett. "la signora Gioiello luminoso")[1][2], è una figura leggendaria della mitologia giapponese. Nell'otogizōshi, una raccolta di racconti giapponesi scritta durante il periodo Muromachi, Tamamo-no-Mae era la donna preferita del padre dell'imperatore giapponese Konoe (che regnò dal 1142 al 1155). Bella ed intelligente, ella incantò la corte con la sua presenza, fino a quando l'"imperatore ritirato" ed il figlio Konoe si ammalarono misteriosamente. Ma l'astrologo ed esorcista di corte, l'abile Abe no Yasuchika, comprese che i mali venivano da Tamamo no Mae, che in realtà era una perfida volpe a nove code (九尾の狐?, Kyūbi no Kitsune). Dopo essere stata uccisa da uno dei due valorosi uomini al suo inseguimento, dal suo corpo nacque una pietra magica, Sessho-seki (殺生石?), mortale per chiunque la toccasse.

Tamamo-no-Mae secondo l'artista Yoshitoshi

Una pietra identificata tradizionalmente con la Sessho-seki (殺生石?) si trova un’area vulcanica, dichiarata dal 1957 sito di interesse storico e nota per le sorgenti termali sulfuree nella prefettura di Tochigi, un centinaio di chilometri a nord di Tokyo. Nei primi giorni di Marzo 2022 la pietra si è rotta, liberando, secondo le credenze popolari, lo spirito maligno in essa rinchiuso. Le autorità della prefettura hanno riferito che già da qualche tempo prima sulla pietra era visibile una crepa.

Note modifica

  1. ^ Traduzione conforme con ciò che si rincontra nella letteratura anglosassone sull'argomento, ma tuttavia la traduzione è ancora variabile: 玉 ( in cinese) indica la giada, pietra imperiale che simboleggia la potenza, e 藻 (zǎo) indica le alghe; a questo proposito Michael Bathgate dice che il termine tamano è utilizzato qui in modo metaforico, con riferimento a tama, il gioiello, la giada. È la luce che ella emana le valgono questo soprannome.
  2. ^ Michael Bathgate, 2004, p. 4.

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