Stazione di Osidda
La stazione di Osidda fu una stazione ferroviaria al servizio del comune omonimo (ma posta nel territorio comunale di Pattada), lungo la ferrovia Tirso-Chilivani.
Osidda stazione ferroviaria | |
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La stazione nel 1974, 5 anni dopo la sua dismissione | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Località | Pattada |
Coordinate | 40°31′41.4″N 9°10′07.7″E |
Altitudine | 581 m s.l.m. |
Linee | Tirso-Chilivani |
Storia | |
Stato attuale | dismessa |
Attivazione | 1893 |
Soppressione | 1969 |
Caratteristiche | |
Tipo | stazione ferroviaria passante in superficie |
Binari | 3 |
Storia
modificaLa stazione fu costruita a fine Ottocento in contemporanea alla linea ferroviaria che l'avrebbe attraversata, la Tirso-Chilivani, per conto della Società italiana per le Strade Ferrate Secondarie della Sardegna, titolare della concessione della nuova infrastruttura. L'apertura all'esercizio della scalo avvenne il 1º aprile 1893[1][2], data di attivazione del tronco Tirso-Ozieri che completava la ferrovia.
Da quel momento in poi la stazione fu attiva al servizio del piccolo comune alle porte della Barbagia, nonostante i circa otto chilometri di distanza tra il borgo e il suo scalo ferroviario[3]. Passata dalla gestione SFSS a quella della Ferrovie Complementari della Sardegna nel 1921, la stazione osiddese restò in attività sino al 31 dicembre 1969[4], giorno in cui la Tirso-Chilivani fu definitivamente chiusa al traffico ferroviario. L'impianto fu quindi successivamente smantellato e abbandonato[3].
Strutture e impianti
modificaL'impianto, di cui rimangono esclusivamente i ruderi di alcuni fabbricati[3], era situato lungo il tracciato della odierna SS 128 bis a circa otto chilometri a ovest di Osidda[3]. Dal punto di vista ferroviario aveva caratteristiche di stazione passante[3], essendo dotata di tre binari[3] a scartamento da 950 mm: da quello di linea si diramava a ovest un binario passante[3], dotato di prolungamento tronco in direzione Tirso; sul lato opposto invece aveva origine un tronchino terminante dinanzi a un piano caricatore per le merci[3].
L'edificio principale della stazione era il fabbricato viaggiatori, avente caratteristiche di casa cantoniera doppia[5] (la numero tre della Tirso-Chilivani): si trattava di una costruzione a due piani a pianta rettangolare[3], con tetto a falde e cinque luci per piano sul lato binari[3]. Un ulteriore fabbricato di servizio era invece utilizzato come alloggio per il personale[3].
Movimento
modificaLa fermata fu servita dalle relazioni merci e viaggiatori espletate dalle SFSS e in seguito dalle FCS.
Servizi
modificaDurante il periodo di attività ferroviaria nell'impianto era presente una sala d'attesa, ospitata nel fabbricato viaggiatori.
Note
modifica- ^ Orario SFSS 1º aprile 1893 in Corda, inserto grafico.
- ^ Altara, p. 165.
- ^ a b c d e f g h i j k Luigi Prato e Gavino Nurra, Stazione di Osidda, su lestradeferrate.it. URL consultato il 23 aprile 2020.
- ^ Altara, p. 186.
- ^ Luigi Prato e Gavino Nurra, La ferrovia Chilivani-Tirso, su lestradeferrate.it. URL consultato il 23 aprile 2020.
Bibliografia
modifica- Edoardo Altara, Binari a Golfo Aranci - Ferrovie e treni in Sardegna dal 1874 ad oggi, Ermanno Albertelli Editore, 1992, ISBN 88-85909-31-0.
- Elettrio Corda, Le contrastate vaporiere - 1864/1984: 120 anni di vicende delle strade ferrate sarde: dalle reali alle secondarie, dalle complementari alle statali, Chiarella, 1984.
- Francesco Ogliari, La sospirata rete, Milano, Cavallotti Editori, 1978.