Stefano Guazzo
scrittore italiano
Stefano Guazzo (Trino, 1530 – Pavia, 6 dicembre 1593) è stato uno scrittore italiano.
Biografia modifica
Dopo gli studi di diritto, lavorò per Lodovico Gonzaga ed altri componenti della famiglia Gonzaga, per la quale fu attivo come diplomatico in Francia e presso lo Stato Pontificio.
Insieme ad altri componenti, nel 1561 fondò l'Accademia degli Illustrati di Casale Monferrato.
Morì a Pavia, dove si era trasferito per seguire gli studi di un figlio.
Guazzo è uno dei protagonisti dei dialoghi presenti nei trattati dello storico Gregorio Comanini.[1]
Opere modifica
Fra i suoi scritti ritroviamo:
- La civil conversazione (Bozzola, Brescia, 1574), trattato in quattro libri nel quale, in forma di dialogo tra due interlocutori (Annibale e il Cavaliere), si affrontano temi quali l'educazione e la vita familiare e sociale (online)
- Dialoghi piaceuoli (Bertano, Milano, 1586) (online)
- Lettere (Domenico Tarino, Torino, 1591) (online)
- Scelta di rime (Comino Ventura, Bergamo, 1592)
- La ghirlanda della contessa Angela Maria Beccaria (postuma, Bartoli, Genova, 1595), raccolta di madrigali di altri autori dedicata a una nobildonna (online)
Note modifica
- ^ Le Muse, vol. 3, Novara, De Agostini, 1965, p. 372.
Bibliografia modifica
- La Civil Conversazione a cura di Amedeo Quondam, Panini, Modena, 1993 (fuori stampa).
- Gabriella Milani, Guazzo, Stefano, in Letteratura italiana Einaudi, diretta da Alberto Asor Rosa, volume 19, Dizionario degli autori D-M, La Biblioteca di Repubblica-L'Espresso, 2008
Altri progetti modifica
- Wikisource contiene una pagina dedicata a Stefano Guazzo
- Wikiquote contiene citazioni di o su Stefano Guazzo
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Stefano Guazzo
Collegamenti esterni modifica
- Giorgio Patrizi, GUAZZO, Stefano, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 60, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2003.
- Opere di Stefano Guazzo, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Stefano Guazzo, su Open Library, Internet Archive.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 76413092 · ISNI (EN) 0000 0000 8156 545X · SBN LO1V089380 · BAV 495/80654 · CERL cnp01344438 · LCCN (EN) n81077106 · GND (DE) 11869880X · BNF (FR) cb12457543h (data) · J9U (EN, HE) 987007277382005171 · WorldCat Identities (EN) lccn-n81077106 |
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