Superiore generale degli scalabriniani

Il superiore generale dei Missionari di San Carlo è il moderatore supremo della congregazione di diritto pontificio degli scalabriniani.

Il superiore generale è eletto con un mandato di 6 anni dal capitolo generale ed è assistito da un consiglio generale costituito da 4 consiglieri (tra cui un vicario generale) e da un procuratore generale.

La prima residenza del superiore generale fu a Piacenza, dove i Missionari di San Carlo erano stati fondati dal vescovo locale san Giovanni Battista Scalabrini. Nel 1910 la sede della casa generalizia fu trasferita a Roma, inizialmente presso la chiesa di San Giovanni della Malva e poi in un nuovo edificio costruito alla falde del colle Gianicolo, in via Calandrelli 11. La sede della casa generalizia è ora sempre a Roma, in via Ulisse Seni 2.

Serie cronologica modifica

Il primo superiore generale fu il fondatore.[1]

Nel 1924 la congregazione degli scalabriniani fu inserita in un nuovo ordinamento giuridico e passò alle dipendenze della Sacra Congregazione Concistoriale. La carica di superiore generale fu attribuita al segretario pro tempore della Sacra Congregazione Concistoriale.[2]

Nel 1951 fu convocato il capitolo generale in cui fu eletto il primo superiore generale dopo il periodo di diretta dipendenza dalla Sacra Congregazione Concistoriale.

  • Francesco Prevedello (1951-1957)
  • Raffaele Larcher (1957-1963)
  • Giulivo Tessarolo (1963-1969)
  • Renato Bolzoni (1969-1974)
  • Giovanni Simonetto (1974-1980)
  • Sisto Caccia (1980-1992)
  • Luigi Valentino Favero (1992-2000)
  • Isaia Birollo (2001-2007)
  • Sergio Olivo Geremia (2007-2012)
  • Alessandro Gazzola (2012-2018)
  • Leonir Mario Chiarello (2018-...)

Note modifica

  1. ^ Archivio Generale Scalabriniano.
  2. ^ Su proposta di monsignor Scalabrini, nel 1912 presso la Sacra Congregazione Concistoriale era stata aperta un'apposita sezione incaricata di tutte le opere a favore dei migranti cattolici.
  3. ^ Per volere del cardinale Rossi, gli scalabriniani iniziarono a riprendere la struttura organizzativa voluta dal fondatore e nel 1934 furono introdotti nuovamente i voti religiosi per i membri.
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