Tavoletta di Biccherna
Una tavoletta di Biccherna è una copertina dipinta dei registri della Biccherna, la principale magistratura finanziaria della città di Siena dal 1257 al 1786.
Registri divenuti opere d'arte
modificaI registri semestrali della Biccherna, bilanci amministrativi e libri contabili di questa stessa magistratura (con la "Gabella"), sono costituiti da manoscritti dello stesso periodo raccolti in scaffali e protetti da copertine di legno, man mano sempre più dipinte.
Inizialmente intitolate semplicemente all'esercizio considerato, a volte segnate con lo stemma di un amministratore nobile, la "tavoletta" presentava la rappresentazione dipinta del camarlengo al suo tavolo mentre trattava i conti.[2], e poi, nel XIII e XIV secolo, con delle scene sacre, profane e della vita senese[3]. Dapprima furono dei pittori minori a realizzare queste tavolette in miniatura, ma in seguito vennero create dai migliori pittori senesi.
Il primo esemplare pervenuto data alla seconda metà del 1258 e la sua "tavoletta" rappresenta il ritratto del Camerlengo Ugo, un monaco dell'abbazia di San Galgano, che esamina i suoi libri contabili su una scrivania. Un'altra del 1440, un muratore che costruisce il muro di una fortezza, mentre una del 1467 raffigura la Vergine Maria che protegge la città di Siena durante un terremoto, con i cittadini che si rifugiano sotto le tende erette fuori dalle mura della città.
Successivamente anche altre grandi istituzioni della città adottarono lo stesso principio, ovvero l'Opera Metropolitana del Duomo, l'Ospedale Santa Maria della Scala e l'università).
Oggi un centinaio di "biccherne" sono conservate (esposte e visibili) negli archivi dello stato senese (Archivio di Stato di Siena) situato nel Palazzo Piccolomini vicino alla Piazza del Campo, tutti documentati da Enzo Carli.
Alcune decine si trovano in collezioni private o in altri musei del mondo, a Londra, Berlino, Budapest, Amsterdam[4] e New York. Ciò dipende dal fatto che alcune tavolette vennero richieste dalle famiglie dei magistrati che le avevano fatte dipingere, entrando quindi in mano privata e venendo poi rivendute sul mercato antiquario internazionale.
Autori delle tavolette di Biccherna
modifica- Gilio di Pietro: Frate Ugo, monaco di San Galgano, camarlengo (1258)[5][6].
- Dietisalvi di Speme, che ne avrebbe dipinte 56 delle quali ne sono pervenute solo quattro (attorno al 1270) una delle quali rappresenta Il camarlengo Ranieri Pagliaresi, n. 4 della collezione dell'Archivio di Stato di Siena.
- Duccio di Buoninsegna al quale lo storico dell'arte Enzo Carli, divenuto specialista di questa forma d'arte, ha potuto attribuire una delle tavolette datata 1278.
- Guido di Graziano: Don Guido, monaco di San Galgano, camarlengo (1278)[7][8].
- Massarello di Giglio: Blasone di tre esattori (1291)[9].
- Vigoroso da Siena (I semestre 1293).
- Segna di Bonaventura, una tavoletta (1306).
- Bartolomeo Bulgarini: Il Camerlengo e lo scrivano nel loro ufficio (1353), 24 x 26 cm.[10].
- Bartolomeo Bulgarini, una tavoletta del 1353.
- Lippo Vanni: La tavoletta di gabella(1364) - conservata al Museo di belle arti di Boston)
- Taddeo di Bartolo ?: Il Camarlengo e lo scrivano nel loro ufficio[1][11].
- Giovanni di Paolo: La tavoletta di gabella (1445), Musei Vaticani, Inv. 40131.
- Guidoccio Cozzarelli: Il ritorno dei Noveschi a Siena (1448)[12].
- Pellegrino di Mariano: L'Annunciazione tra san Bernardo e papa Callisto III, con bambini che pregano contro i turchi, 43 x 31 cm.[13].
- Vecchietta: Incoronazione di papa Pio II (1458).
- Francesco di Giorgio Martini:
- Benvenuto di Giovanni: Le finanze del comune in tempo di pace e in tempo di guerra (1468)[15][16][17].
- Sano di Pietro:
- Il camarlengo si lava le mani mentre la Vergine protegge Siena (1451); tavoletta di pioppo 51 x 33 cm.[18][19], attribuita da Bernard Berenson.
- La sapienza emanata da Dio (1471) - tavoletta di pioppo 40 x 31 cm., dipinto a tempera e oro su incisione[20][21].
- Matrimonio patrizio (scena di 'nozze gentilizie' di nobili senesi) (1473) - tavoletta di pioppo 53 x 38 cm., dipinto a tempera e oro su incisione[22][23].
- Guidoccio Cozzarelli: Il ritorno dei Noveschi a Siena (1448)
- Neroccio di Bartolomeo de' Landi (1447–1500):
- La Vergine raccomanda la città di Siena a Gesù (1480) - tavoletta di legno 54 x 38 cm., dipinto a tempera.
- Ventura Salimbeni (1568–1613): Matrimonio di Ferdinandi I de' Medici con Cristina di Lorena e Battesimo di Cosimo II de' Medici, figlio del granduca Ferdinando.
- Pittori sienesi anonimi:
- Palio sulla piazza del Campo in onore di Ferdinando I de' Medici (1571).
- Muratore al lavoro in una fortezza (1440)[24]
- Scena con notabile, Vergine e santi (1551–1552), 48,5 x 30,5 cm., Rijksmuseum, inv. n. SK-C-3429
Tipologie di tavolette
modifica- Rappresentazione del camarlengo - eesempio: Il camarlengo Ildebrandino Pagliaresi (1264), Il camerlengo Don Niccolo (1329)
- Scene sacre - esempio: Pio II impone il cappello cardinalizio a suo nipote (1460), n. 51
- Scene profane - esempio: Muratori al lavoro in una fortezza (1440), n. 88
- Eventi storici avvenuti in città - esempio: Il ritorno dei Noveschi a Siena (1448)
- Eventi naturali avvenuti in città - esempio: La Vergine del Terremoto (1467)
-
Pio II impone il cappello cardinalizio a suo nipote
-
Il ritorno dei Noveschi a Siena
-
La Vergine del Terremoto
Note
modifica- ^ a b Enzo Carli, p. 25, n. 34
- ^ Geoffroy, p. 406
- ^ Geoffroy, p. 408
- ^ Amsterdam, Rijksmuseum, Office of the Tax Administration (Biccherna) of Siena, anonymous, 1451 - 1452.
- ^ N. 1 della collezione dell'Archivio di Stato di Siena
- ^ Enzo Carli, p. 10
- ^ N. 9 della collezione dell'Archivio di Stato di Siena
- ^ Enzo Carli, p. 13
- ^ N. 11 della collezione dell'Archivio di Stato di Siena
- ^ N. 28 dell'opera di Enzo Carli, p. 22
- ^ N. 34 della collezione dell'Archivio di Stato di Siena
- ^ N. 62 dell'opera di Enzo Carli, p. 46
- ^ N. 47 dell'opera di Enzo Carli, p. 34
- ^ N. 51 della collezione dell'Archivio di Stato di Siena
- ^ a b Enzo Carli, p. 37
- ^ N. 52 della collezione dell'Archivio di Stato di Siena
- ^ Attribuita da Bernard Berenson
- ^ N. 46 della collezione dell'Archivio di Stato di Siena
- ^ Enzo Carli, p. 33
- ^ N. 53 della collezione dell'Archivio di Stato di Siena
- ^ Enzo Carli, p. 38
- ^ N. 54 della collezione dell'Archivio di Stato di Siena
- ^ Enzo Carli, p. 39
- ^ N. 88, della collezione dell'Archivio di Stato di Siena, p. 51
Bibliografia
modifica- M.A. Geffroy, Tablettes inédites de la Biccherna et de la Gabella de Sienne, Mélanges d'archéologie et d'histoire, 1882 Online, su persee.fr.
- Giuliano Catoni, Archivio di Stato di Siena. Libri dell'entrata e dell'uscita del comune di Siena detti della biccherna. Registro 30 (1259, secondo semestre), prefazione di Ubaldo Morandi, Roma, 1970. In-8°, XL-171 pages Online, su persee.fr.
- R. Romano, « Pour une meilleure connaissance des archives italiennes » in Annales. Économies, Sociétés, Civilisations, 1954, volume 9, n. 4, pp. 536–538 Online, su persee.fr.
- Enzo Carli, Les Tablettes peintes de la Biccherna et de la Gabella de l'ancienne république de Sienne, In-8°, Electa Editrice, Milan - Florence, 1951: descrizione e riproduzione di 124 tavolette conservate nell'Archivio di Stato di Siena.
- Archivio di Stato, Siena, Museo delle Biccherne ISSN 1592-2111 , BetaGamma ed., 2001.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Tavolette di Biccherna
Collegamenti esterni
modifica- Collezione delle "Tavolette di Biccherna" negli Archivi di Siena, su archiviostato.si.it. URL consultato il 9 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 21 maggio 2016).
- Galleria Digitale delle Biccherne - Ministero dei Beni Culturali, su san.beniculturali.it.
- Informazioni su arteantica.eu, su arteantica.eu. URL consultato il 9 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 10 giugno 2015).
- Informazioni sulla mostra che si è tenuta presso la Cappella Nassau della Biblioteca Reale del Belgio, dal 16 luglio al 13 settembre 2003, su kbr.be. URL consultato il 2 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
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