Il templum, nella religione romana, rappresentava lo spazio consacrato dall'augure[1] secondo il rito dell'inauguratio, destinato alla divinazione tramite auspicia o al culto delle divinità.

Descrizione modifica

Il templum veniva tracciato in aria dall'augure, con uno speciale bastone, il lituo, con il quale veniva ricavata una porzione sacra di cielo, che veniva quindi orientata e ripartita in regioni fas e nefas (cioè gradite o sgradite agli dei) allo scopo di trarne presagi dal volo degli uccelli.

A tale spazio aereo consacrato corrispondeva sulla terra un analogo spazio che poteva essere sia temporaneo (legato alla durata del singolo rito di divinazione) sia permanentemente destinato all'esecuzione di sacrifici e al culto degli dei. In tal caso il luogo diveniva sede di un edificio di culto: un'ara o un aedes, vera e propria dimora del dio.

I più rilevanti Templum di Roma sono l'Auguraculum sul Campidoglio,[2] l'Auguratorium sul Palatino[3] e l'Auraculum sul Quirinale.[4]

Templum, variamenti denominati (Auguracula, Cosa Quadrata), furono eretti anche in altri luoghi, come a Marzabotto[5], nella colonia di Cosa nell'odierna maremma toscana, nella osca Bantia[6], nell'umbra Ikuvium,[7] l'attuale Gubbio.

Note modifica

  1. ^ Templum su Treccani
  2. ^ Auguracolo, su treccani.it. URL consultato il 19 febbraio 2023.
  3. ^ Auguratorio, su treccani.it. URL consultato il 19 febbraio 2023.
  4. ^ Marco Terenzio Varrone, De lingua Latina, V, 52
  5. ^ Tempum solare su Templa.online
  6. ^ Templum, la sacralizzazione romana dello spazio, su saturniatellus.com. URL consultato il 21 febbraio 2023.
  7. ^ André Magdelain.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica