Utente:Aionna/Sandbox
Sistema difensivo di Ancona | |
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Stato | ![]() |
Stato attuale | ![]() |
Città | Ancona |
Informazioni generali | |
Costruzione | 1860-1870 |
Costruttore | Giuseppe Morando |
Informazioni militari | |
Utilizzatore | Regio Esercito |
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Il sistema difensivo di Ancona è un complesso militare, logistico e infrastrutturale costituito da cinte murarie, bastioni, forti, campi trincerati, magazzini e caserme, realizzato nel decennio tra il 1860 e il 1870 all'indomani dell'Unità d'Italia, allo scopo di potenziare la capacità difensiva dello scalo dorico. Proprio per la sua posizione e per il fatto di essere l'unico porto dell’Adriatico centro-settentrionale idoneo ad accogliere la flotta italiana, Ancona venne dichiarata piazzaforte di prima classe, assieme alle città di Torino, Bologna, La Spezia e Taranto.
Storia
modificaLe fortificazioni prima dell'annessione
modificaIn quanto unico porto sul mare Adriatico dello Stato Pontificio, la città di Ancona fu oggetto nei secoli di numerosi interventi
Ancona piazzaforte di prima classe
modificaSubito dopo la battaglia di Castelfidardo e il seguente assedio, Ancona entrò a far parte del neonato Regno d'Italia. Data la sua posizione geografica al centro dell'Adriatico, a soli 70 miglia dalla base navale di Pola, e per il fatto di essere l'unico scalo naturale di dimensioni tali da poter ospitare la flotta della Regia Marina la città venne dichiarata "Piazzaforte di prima classe". I lavori per la realizzazione delle nuove strutture difensive iniziarono subito sotto la direzione dell'architetto astigiano Giuseppe Morando, incaricato dal Genio Militare di rendere Ancona "imprendibile". Per fare ciò oltre alla realizzazione di nuove fortificazioni, Morando potenziò anche le fortificazioni preesistenti che erano sopravvissute alla presa della città, integrandole così nel sistema difensivo che stava progettando.
Il progetto del sistema difensivo sviluppato da Morando prevedeva tre linee difensive, allo scopo di difendere la città da eventuali assalti via terra. Per quanto riguarda invece la difesa del fronte del porto, l'architetto astigiano potenziò le difese preunitarie e predispose due settori di batterie, uno sopra l'abitato delle Torrette e l'altro nella zona del colle Guasco, a difesa dello spazio di mare antistante la città. In aggiunta, Morando fece realizzare una cinta muraria che collegasse la fortezza della Cittadella con i forti dei Cappuccini e del Cardeto
Declino e dismissione della piazzaforte
modificaConseguenze sull'aspetto urbanistico
modificaElenco delle opere militari
modificaFronte di terra
modificaPrima linea
modifica- Forte Pezzotti
- Forte Lucarino
- Opera occasionale di Torre d'ago
- Forte Montagnolo Torre
- Forte Montagnolo Chiesa
Seconda linea
modifica- Forte Scrima
- Forte Umberto (forte Garibaldi)
- Forte Altavilla
Terza linea
modifica- Fortezza della Cittadella
- Cinta muraria ottocentesca
- Porta Cavour
- Porta Capodimonte
- Porta Santo Stefano
- Porta Pia
- Lunetta Santo Stefano
Fronte a mare
modificaFortificazioni
modifica- Forte dei Cappuccini
- Forte Cardeto
- Forte Marano
- Lazzaretto di Ancona
Batterie
modificaSettore nord-est
modificaSettore nord-ovest
modificaStabilimenti e caserme
modifica- Caserma Villarey
- Caserma Stamura
- Caserma di san Francesco alle Scale
- Faro
- Ospedale militare di san Francesco ad Alto
- Polveriera Castelfidardo
- Polveriera Beato Amedeo