In Gran Bretagna, a Stonehenge, sopravvivono gli imponenti ruderi di un tempio druidico: due cerchi concentrici di monoliti che raggiungono le 50 tonnellate. L'asse del monumento è orientato astronomicamente, con un viale di accesso al cui centro si erge un macigno detto "pietra del calcagno" (Heel Stone, detta anche Fryar's Heel, Tallone del frate).
Alsolstizio d'estate il Sole si leva al di sopra della Heel Stone. Stonehenge, insomma, sarebbe non solo un tempio, ma anche un calendario.

Attorno a Cuzco, capitale dell'impero Inca, sorgono i "Mojones", torri usate come "mire" per stabilire i giorni degli equinozi e dei solstizi. A Macchu Picchu, luogo sacro degli Inca, si può ancora vedere il "Torreon", una pietra semicircolare incisa per osservazioni astronomiche, e l'"Intihuatana", un orologio solare ricavato nella roccia. Per gli Inca il Sole era infatti il sovrano della Terra, chiamato Inti, figlio di Viracocha, il creatore e padre dell'imperatore, la sua personificazione umana.
Sin dai tempi più remoti il cambio di direzione che il sole compie, tra il 21 e il 22 giugno, è visto come un momento particolare e magico. I riti e le pratiche erano basate sulla semplice osservazione dei corpi celesti; questi fenomeni erano visibili in tutte le zone del mondo, da tutte le culture. La religione cattolica divenne ben presto conscia dell'importanza di questo periodo e dei festeggiamenti a esso associati, e ai riti pagani sovrastò le proprie celebrazioni. Da qui il solstizio d'estate è diventato la festa di San Giovanni il Battista, che sarebbe nato esattamente sei mesi prima di Cristo. In molte zone d'Italia ancora oggi si svolgono riti e feste di origine pagana, che la Chiesa ha cercato di cancellare, non riuscendoci completamente, perché tali credenze sono radicate nelle usanze popolari. Così oggi, nella festa di San Giovanni, si svolgono delle celebrazioni con questa strana mescolanza di elementi sacri e profani. Nella notte tra il 23 e il 24 giugno si usa bruciare le vecchie erbe nei falò e andare alla raccolta delle nuove oltre che mettere in atto diversi tipi di pratiche per conoscere il futuro perchè, come dice il detto, " San Giovanni non vuole inganni". La festa di San Giovanni è una festa solstiziale, una celebrazione legata intimamente alle credenze pagane, pre-cristiane, ed al periodo della raccolta delle piante e delle erbe da usare nelle operazioni magiche.
Le conoscenze astronomiche erano già presenti in epoca preistorica: molti archeologi pensano che persino gli animali dipinti nelle famose [[grotte di Lascaux] siano una rappresentazione delle costellazioni. Nel 14000 a.C, periodo che concorda con le datazioni dei dipinti ricavate con altri metodi, il sole tramontava al solstizio d’estate andando ad illuminare proprio una parete pitturata, posta a una quarantina di metri dall’ingresso della grotta. Un fenomeno analogo si verificava in molti altri templi preistorici, dal tumulo di Newgrange in Irlanda, del 3200 a.C., a quello di Abu Simbel in Egitto, del 1200 a.C., con il sole che andava a illuminare una camera posta in fondo a un lungo corridoio solo in un giorno all’anno. Persino in molte chiese medioevali le finestre sono disposte in modo che il sole vada ad illuminare gli affreschi dei santi in corrispondenza dei giorni in cui vengono festeggiati.

Omero e il solstizio d'estate
Uno dei momenti più drammatici dell’Odissea è la descrizione della strage dei Proci, ad opera di Ulisse, di suo figlio Telemaco e dei fedeli servitori. È possibile stabilire in quale giorno avvenne questo massacro? Ciò è spiegato da Antinoo, il più conosciuto tra i pretendenti di Penelope:
"Oggi tra il popolo c’è la festa solenne di Apollo"(XXI libro, 258-259)
Dato che Apollo era il dio del sole, è possibile che Antinoo si riferisse ad una festa solare, come appunto il solstizio d'estate. Nel diciannovesimo libro dell’Odissea, che descrive la sera prima della strage, si verifica un evento assai particolare: all’ora del tramonto, tutti i Proci sono andati a dormire nelle loro case e le porte della reggia sono state chiuse. Ulisse e Telemaco si accingono a nascondere le armi appese alle pareti, prendendo delle torce per fare luce, quando improvvisamente tutta la casa si illumina:
"…davanti Pallade Atena
una lucerna d’oro tenendo, bellissimo lume faceva.
E stupito Telemaco parlò a un tratto al padre:
“O padre, prodigio grande vedo cogli occhi!
Davvero i muri e i begli architravi di casa,
e le traverse d’abete e le colonne eccelse
splendono agli occhi come se ardesse il fuoco:
qui certo c’è un dio, di quelli che il vasto cielo possiedono”.
E rispondendogli disse l’accorto Odisseo:
“Taci e la tua mente frena e non fare domande:
questa è la norma degli dèi che hanno l’Olimpo.” "(XIX libro, 33-43)
Questo è un ulteriore elemento per ipotizzare che fosse il giorno del solstizio d'estate. È stato ipotizzato che nella casa del re ci fosse una specie di finestra orientata sulla posizione del sole al solstizio estivo, che serviva al sovrano per calcolare gli anni.