Utente:Elettrizzaci Alice/Sandbox

Elettrizzaci Alice/Sandbox
[[File:
|frameless|center|260x300px]]Interno
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia Romagna
LocalitàModena
ReligioneCristiana cattolica di rito romano
Stile architettonicoArchitettura rinascimentale
Inizio costruzioneXIII secolo
CompletamentoXVII secolo

La Chiesa di Sant'Agostino è un edificio religioso di Modena. La chiesa, affacciata sull'omonimo Largo, si trova nella parte occidentale del centro storico, delimitata da Viale Vittorio Veneto e Viale Berengario. Di proprietà del Comune di Modena, è stata concessa in uso alla parrocchia di Sant’Agostino e San Barnaba.

L'impianto primitivo della Chiesa di Sant'Agostino risale ad un complesso religioso dei Frati Eremitani di regola agostiniana, edificato a partire dal 1292: un fabbricato dal taglio austero, dalle tipiche forme conventuali, con un'unica aula priva di transetto, coperta da un tetto a capriate, illuminata da un rosone sulla facciata e da alte finestre sui lati, tuttora visibili dall'esterno. Questa struttura originaria è stata profondamente modificata nel Seicento quando il duca Alfonso IV d'Este, in occasione della morte del padre, Francesco I, decise di trasformare l'edificio nel pantheon di Casa d'Este. L’aspetto attuale della chiesa risale quindi alla seconda metà del Seicento. I lavori iniziarono nel 1660 e, dopo la morte di Alfonso IV, nel 1662, proseguirono sotto la direzione della duchessa Laura Martinozzi, che, per completare i lavori, chiese anche un contributo alla comunità modenese. La chiesa venne consacrata e riaperta al culto il 12 ottobre 1670.

Danneggiata dal terremoto del 2012, la chiesa è stata recentemente restaurata e riaperta al pubblico. Fa parte dell'itinerario di visita di AGO Modena Fabbriche Culturali, che comprende anche l'adiacente Palazzo dei Musei e, dall'altra parte di Largo Sant'Agostino, l'ex ospedale Sant'Agostino, con la sua farmacia storica ed il teatro anatomico, tutti di epoca settecentesca.

Interni

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La navata unica si contraddistingue per la ricca decorazione di stucchi e per il pregevole soffitto a cassettoni, che raffigura l'apoteosi di alcuni santi. A partire dall'ingresso della chiesa si susseguono Santa Margherita di Ungheria, Gloria di Sant'Enrico imperatore, Beata Beatrice d'Este al cospetto di Cristo, Cristo in gloria affiancato dalla Vergine e da Sant'Agostino, San Benedetto da Norcia e gloria di San Domenico di Guzman. Nella prima cappella a destra è collocato il gruppo scultoreo in terracotta della Deposizione della Croce (1476) di Antonio Begarelli. Tra le opere più antiche, testimoni delle origini trecentesche della chiesa, è l'affresco della Madonna della consolazione, di Tommaso da Modena, che ritrae Maria nell'atto di allattare il bambino.

L'organo a canne

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L'organo della Chiesa di Sant'Agostino

Collocato in cantoria sulla navata “in Cornu Epistolae” e contenuto in un’elegante cassa lignea con fregi intagliati di Pellegrino Trevisi, l'organo della Chiesa di Sant'Agostino è stato costruito nel 1518-1519 dall'artigiano bresciano Gian Battista Facchetti, autore di altri importanti organi, tra i quali quello della chiesa di San Pietro di Modena. È stato ricostruito successivamente nel 1771 da Agostino Traeri. Danneggiato nel Dopoguerra, è stato restaurato da Pierpaolo Bigi di Reggio Emilia nel 1999, il quale ha anche ricostruito tutte le canne di facciata. L’organo è dotato di una tastiera di 62 tasti (Do-1-Fa5 con prima ottava corta) e di una pedaliera di 18 tasti (Do-1-La2 con prima ottava corta; 12 note reali). Il restauro è stato curato dai Musei Civici di Modena e finanziato dalla Fondazione di Modena.


Bibliografia

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  • Belloi, Patrizia, e Elis Colombini. Guida di Modena: manuale per l'uso storico artistico della città utile al modenese e al viaggiatore. E. Colombini editore, 1992.


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