Utente:GLf/sandbox8
La nube purpurea | |
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Titolo originale | The Purple Cloud |
Autore | Matthew Phipps Shiel |
1ª ed. originale | 1901 |
1ª ed. italiana | 1924 |
Genere | Romanzo |
Sottogenere | apocalittico |
«Il mio essere andava alla deriva nel vasto abisso dell'eternità e del caso, privo di un fondo sul quale potesse poggiar piede la mia coscienza: e il mondo era allora per me solo un miraggio e uno strano spettacolo e le frontiere del sogno e della veglia si cancellavano.»
La nube purpurea è un romanzo fantastico di Matthew Phipps Shiel del 1901. Vi si narra di un viaggio al polo nord e la quasi estinzione dell'umanità per via di una nube venefica. È spesso citato tra le prime opere di fantascienza apocalittica.
Trama
modificaAdam Jeffson è il membro di una spedizione britannica, sulla nave Boreal, che ha l'obiettivo di raggiungere per la prima volta il polo nord. Dopo la morte di tutto l'equipaggio, riesce comunque ad essere il primo uomo a vedere Al suo ritorno si accorge che una terribile catastrofe dalle origini sconosciute ha provocato la morte di tutti gli abitanti del pianeta. La fine dell'umanità dà vita all'inizio di una nuova vita divisa tra istinti demoniaci, e una solitudine disperata che porta il protagonista a deliranti istinti demoniaci e distrurrivi che lo portano a incendiare ogni città che incontra e lucidi maestosi propositi di ricostruzione e rinascita. la consapevolezza di essere rimasto l'ultimo padrone di un mondo affolato di cadaveri.
lutti e sofferenze (tutti i membri dell'equipaggio muoiono per incidenti o impazziti a causa delle tremende condizioni ambientali), l'uomo raggiunge da solo il Polo e torna indietro
Narra le vicende di un uomo che al ritorno da una spedizione al polo nord, durante la quale sono morti tutti i suoi compagni, si accorge che una terribile catastrofe naturale di origine sconosciuta ha ucciso tutti gli abitanti del pianeta.
Immaginate un Robinson Crusoe che abbia per scena, invece di un'isola sperduta, il mondo intero; in cui il protagonista, invece di sperimentare tutte le risorse del raziocinio, passi per tutti i deliri di una solitudine allucinante, affollata di cadaveri e di relitti; immaginate che le vicende del romanzo si svolgano dopo la fine del mondo, provocata da una catastrofe di demoniaca sottigliezza, che estingue l'umanità conservandola immobile come uno sterminato museo di cere, imbalsamata in un delicato profumo di pèsca; e che la narrazione di questa fine del mondo e dell'inizio di una nuova vita sia spinta da un soffio epico, guidata da una continua lucidità visionaria; che il linguaggio assuma successivamente cadenze, insieme ingenue e preziose, di stile Art Nouveau, il tono asciutto del romanzo di avventure, l'impeto di una predicazione apocalittica; immaginate, poi, un proliferare di strabilianti invenzioni, agevolmente amalgamate alla grandiosa visione centrale, e avrete un romanzo che, scritto sul limitare del nostro secolo, ne prefigura con perfetta esattezza il cronico incubo di essere il secolo ultimo, per scioglierlo in una storia emblematica che congiunge rovina e rinascita, distruzione e principio.
Commento
modificaOltre che per i contenuti, l'opera si distingue per la singolare cornice. Difatti Shiel, l'autore, fa parlare un narratore (anonimo) che dice di aver ricevuto da un amico i quaderni scritti da una medium capace di contattare le anime del passato e del futuro. Le memorie della "nube" sono solo il terzo dei quattro quaderni inviati e contengono le memorie di Adam, il protagonista del romanzo.
Schematizzando, Shiel dice:
- che il narratore dice:
- che l'amico del narratore dice:
- che la medium dice:
- che Adam (il protagonista della storia, a sua volta narratore ) dice.
- che la medium dice:
- che l'amico del narratore dice:
È interessante notare che qualcosa di simile si trova anche nella Storia di Arthur Gordon Pym, di Edgar Allan Poe, che è un altro libro sulla scoperta del polo (sud, stavolta) e che, come nota Umberto Eco in Sei passeggiate nei boschi narrativi, ha una cornice assai complicata: il libro risulta di Poe ma c'è un avvertimento iniziale con cui il presunto vero autore, Gordon Pym, spiega come mai le prime due puntate della sua veritiera relazione siano state pubblicate sotto forma di romanzo fantastico, a firma e nel rifacimento di mr. Poe. Nella nota finale compare un altro personaggio, l'editore, che lamenta la scomparsa di Pym e la perdita di alcuni capitoli, precisando inoltre che "la persona di cui si fa il nome nella nota introduttiva", e quindi pare di capire Poe, si è rifiutata di colmare la lacuna, adducendo la natura incredibile dei fatti narrati. Schematizzando, Poe dice:
- che l'editore dice:
- che Gordon Pym ha scritto:
- che mr. Poe ha trascritto.
- che Gordon Pym ha scritto:
Altra somiglianza tra i due libri risiede in ciò, che entrambi presentano un conflitto tra due forze, il bianco e il nero, e che in entrambi c'è l'ossessione per un colore (il porpora per Shiel, il bianco per Poe).
L'immagine nube purpurea viene presumibilmente da un testo apocalittico.
Edizioni
modifica- Matthew Phipps Shiel, The Purple Cloud, Chatto and Windus, 1901, pp. 463.
- Matthew Phipps Shiel, La nube porpora, traduzione di Rocco Lazzazzera, Giannotta, 1924, pp. 118.
- Matthew Phipps Shiel, La nube purpurea, traduzione di J. Rodolfo Wilcock, Biblioteca Adelphi 13, Adelphi, 1967, pp. 338, ISBN 88-459-0804-6.
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- (EN) Testo completo del romanzo The Purple Cloud di M.P. Shiel. ospitato nel sito del Progetto Gutenberg