Utente:Giorgio27002/Sandbox/Un dramma borghese (romanzo)

http://www.criticaletteraria.org/2013/08/guido-morselli-dramma-borghese-citazioni.html http://volltext.online-merkur.de/?m=v&link=/daten/www.online-merkur.de/mr_1985_02_0148-0152.pdf&session=DA44EEAA8E9DEE840613B6B6B5DE5002 http://www.centrostudilaruna.it/morselli-che-scrittore-fantastico.html http://www.raco.cat/index.php/QuadernsItalia/article/viewFile/143969/195669 https://books.google.it/books?id=BqTTIONak_oC&pg=PA27&lpg=PA27&dq=%22a+bourgeois+drama%22+morselli&source=bl&ots=7q39FjoQX2&sig=mFHITJFiWi6-hdqD7gRdKOzBaI4&hl=it&sa=X&ei=XK4iVfu_J8XxO4n4gRg&ved=0CDEQ6AEwAg#v=onepage&q=%22a%20bourgeois%20drama%22%20morselli&f=false https://books.google.it/books?id=3uq0bObScHMC&pg=PA595&lpg=PA595&dq=%22a+bourgeois+drama%22+morselli&source=bl&ots=dIxeurRLOz&sig=33neOV6Vwe45bQo4IEuppKgoeHs&hl=it&sa=X&ei=XK4iVfu_J8XxO4n4gRg&ved=0CDYQ6AEwAw#v=onepage&q=%22a%20bourgeois%20drama%22%20morselli&f=false

Un dramma borghese
AutoreGuido Morselli
1ª ed. originale1978
Genereromanzo
SottogenerePsicologico
Lingua originaleitaliano
AmbientazioneLugano
Personaggi
  • Io narrante (il padre senza nome)
  • Mimmina, la figlia
  • Therese, l'amante e amica della figlia
  • Vanetti, il medico
ProtagonistiIo narrante, il padre senza nome
CoprotagonistiMimmina

Un dramma borghese è un romanzo di Guido Morselli, scritto nei primi anni Sessanta e pubblicato postumo nel 1978.

È un romanzo psicologico che descrive il rapporto, ambiguo fino a essere incestuoso, che si crea durante la convalescenza del narratore e della figlia, confinati in due stanze contigue di un albergo sul lago di Lugano. [1]

Questo romanzo è la storia dell’amore impossibile fra un padre e una figlia che quasi non si conoscono e si ritrovano insieme, per qualche settimana, in un albergo sul lago di Lugano. Il padre è il corrispondente da Bonn di un grande giornale di Milano (in cui sarà facile riconoscere il «Corriere della Sera»), uomo disincantato, lucido, pieno di soprassalti della memoria, di idiosincrasie, di occultate amarezze e nostalgie, ma al tempo stesso con qualcosa di eternamente adolescente, agile e acerbo; la figlia è una ragazza di diciotto anni, che è stata messa in collegio dopo la morte della madre e ben poco ha visto del mondo, ma vive una sua vita intensa di fantasticherie grandiose, di passioni sospese e avvolgenti. La loro convivenza in albergo sviluppa, si può dire fatalmente, un terribile amore: soprattutto da parte della figlia, prorompente e ingenua, eppure dotata di una strana maturità, che rende il rapporto col padre tanto più paradossale. Questa figlia, infatti, non gli si vuole offrire come amante, ma come moglie, e oltre tutto come una moglie protettiva, conscia di quel lato infantile che al padre, poi, appartiene realmente. Diviso fra l’attrazione e la ripulsa per questa «calamità» che si abbatte sulla sua vita, mentre tenta vanamente di fare chiarezza in se stesso e nel suo passato, il padre crede di sfuggire all’incesto buttandosi in una rapida avventura con un’amica della figlia. Ma questo non farà che aiutare il gioco a precipitare nel dramma. La vicenda ha luogo in un tempo sospeso, che può essere anche oggi. Il décor svizzero è accennato con pochi, sapientissimi tocchi, come anche una certa atmosfera di morosità lacustre in cui è immersa la vicenda. Domina, invece, l’opera paziente dello scandaglio psicologico, l’indagine sulle ombre della psiche, sui guizzi dei desideri, e in questo Morselli si muove con la stessa precisione e sicurezza con cui sapeva ricostruire l’operazione militare di cui si parla in Contro-passato prossimo. Spostando continuamente la luce dal giornalista, convinto di essere corazzato dall’esperienza, alla giovane figlia, che alla vita non ha fatto ancora in tempo neppure a esporsi, Morselli riesce a delineare con straordinaria finezza quella zona intermedia in cui questi due personaggi, fino allora vissuti in mondi senza contatto, si incontrano e si scoprono fino a scoprirsi complici e a spaventarsi della propria complicità, sfuggendola e ricadendovi in un circolo senza uscita. Un dramma borghese racconta la storia di un padre e una figlia che poco si conoscono e che si ritrovano a convivere in un albergo di Lugano. L’uomo è un giornalista, vedovo, di grande acume e erudizione, che pone estrema fiducia nella razionalità analitica; la figlia – Mimmina – è una diciottenne che ha vissuto in collegio dopo la morte della madre e che non conosce il mondo, al quale si approccia con ingenui slanci di puro istinto, guidata da un’emozionalità elettrica. I due, relegati in albergo anche per curare piccoli acciacchi, generano gradatamente dinamiche di attrazione oppresse da un sempre più pesante alito di incesto. Soprattutto la ragazza sviluppa nei confronti del genitore un affetto invasivo, proprio di una moglie che desidera più accudire che amare. L’uomo imbastisce una resistenza ma è lacerato dal conflitto tra attrazione e repulsione, e tenta una fuga gettandosi nella storia con un’amica di Mimmina; tale episodio non farà altro che accendere la miccia di un dramma che oramai attendeva solo di concretarsi. Romanzo che vive con pochi personaggi in un’ambientazione ristretta, Un dramma borghese è un libro violentemente psicologico – e al contempo pregno di morbosa sensualità – in cui lo scandaglio delle interiorità, le ambiguità dei piccoli gesti e delle allusioni, la potenzialità sovversiva di sguardi mancati e di contatti inattesi gettano padre e figlia – e lettore – in una nebbiosa atmosfera da crepuscolo dell’amore.

«I preti sono portati a vedere il buon Dio a loro immagine e somiglianza, anche quando predicano che siamo noi a immagine e somiglianza Sua. Invece... bisogna persuaderci che Dio è diverso, Dio non è prete... E nemmeno frate.[2]»

  1. ^ Un dramma borghese, Milano: Adelphi 1978, pp. 296
  2. ^ Roma senza papa, Adelphi, pg. 176

Edizioni

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  • Guido Morselli, Un dramma borghese, collana Narrativa Contemporanea, Adelphi, 1978.

Bibliografia

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  • [1] The Cambridge History of Italian Literature, Peter Brand,Lino Pertile

Collegamenti esterni

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