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Vitaliano Camarca modifica

 
Vitaliano Camarca

Vitaliano Camarca, nome completo Vitaliano Dino Camarca (Scigliano, 12 luglio 1921 - Amantea, 1 dicembre 1969), è stato un giornalista, editore e tipografo italiano che ebbe una forte influenza sullo sviluppo culturale ed economico del territorio di Amantea, Calabria.

In particolare, Camarca si distinse per l'istituzione di manifestazioni letterarie e cinematografiche da lui ideate.

Biografia modifica

Gli studi modifica

Frequentò il liceo classico, senza però concludere gli studi. Sin da giovanissimo iniziò a curare i suoi molteplici interessi, tra cui quello legato alle lingue straniere. Parlava perfettamente il francese, lo spagnolo, il tedesco e il greco.[1]

Gli anni della guerra modifica

 
Vitaliano Camarca nel 1942

Camarca partecipò alla seconda guerra mondiale: trascorse alcuni anni come militare in Grecia, dove venne prima imprigionato e poi prelevato insieme ai restanti militari italiani per essere trasferito nel campo di prigionia tedesco Stalag XII-F. Da qui scappò e venne ri-catturato tre volte. Nei mesi trascorsi nel campo, Camarca riuscì comunque in una delle sue straordinarie imprese: stampò un giornale nonostante i nazisti vietassero qualsiasi tipo di attività informativa.

Fra i reperti ritrovati grazie alla collaborazione della famiglia, è emersa una cartolina che Michele, padre di Vitaliano, spedì al figlio nell’estate del 1944, periodo in cui Vitaliano era prigioniero nel campo tedesco. L'originale venne acquistato su EBay da un cittadino amanteano, e grazie all'interessamento del professore Roberto Musì si è ottenuta una copia da restituire alla famiglia.

La terribile esperienza nel campo si concluse soltanto grazie alla liberazione per mano dell'Esercito degli Stati Uniti nel 1945. Concluso il servizio militare, Camarca ritornò ad Amantea all'età di ventiquattro anni.

La vita ad Amantea e la carriera da giornalista modifica

Come tutti gli ex militari, conclusa la guerra Camarca fu in qualche modo favorito dalle istituzioni locali per trovare un’occupazione. Lavorò prima come impiegato al comune di Amantea e poi come segretario presso le scuole medie, ma in entrambi i casi resistette solo per pochi giorni.

La passione per il giornalismo lo portò ad acquistare un apposito macchinario che gli permise di produrre i suoi primi lavori da scrittore e da tipografo. Camarca divenne successivamente corrispondente ANSA per la Gazzetta del Sud e Il Mattino di Napoli.

Attraverso i numerosi viaggi all'estero, Camarca si occupò anche della redazione di articoli di cronaca internazionale e fu responsabile del giornale degli ex internati militari La tribù.

Le manifestazioni culturali modifica

Molto legato alla sua terra, Camarca sapeva che il turismo per Amantea sarebbe stato fonte di benessere economico e sociale. Con le sue iniziative cercò allora di far conoscere e apprezzare il paese sia a livello nazionale che internazionale.

Fondò inoltre l'Ufficio del Turismo Amantea e fu presidente della Pro Loco locale.

Il Premio Letterario Amantea modifica

 
Premiazione Premio Letterario

Nel 1962 istituì il Premio Letterario Amantea, un concorso avente luogo presso il Lido Azzurro. L'obiettivo era valorizzare il territorio attraverso specifiche opere a tema: i racconti presentati dovevano mettere in valore le bellezze panoramiche, o il colore, la vita della riviera tirrenica; oppure inquadrare un particolare episodio di folklore, effettuare un'indagine sui valori tradizionali del popolo, o cogliere, senza cadere nell'arida esposizione scientifica, la psiche calabrese. Al concorso si poteva partecipare presentando un racconto lungo (o romanzo breve), inedito e mai pubblicato in volume, che non superasse le sessanta cartelle dattiloscritte da una sola facciata del foglio. Il manoscritto doveva pervenire al Comitato del Premio Letterario Amantea, presso il Comune di Amantea.[2] Camarca si occupava personalmente del vaglio delle candidature, della lettura e dell'eventuale correzione dei testi e, in fine, della creazione della commissione giudicatrice, composta da pubblicisti e scrittori di vasta notorietà. Il presidente della giuria della prima edizione del Premio Letterario fu l'allora rettore dell'Università degli Studi di Messina Salvatore Pugliatti.

Il premio al primo classificato si componeva di una quota di centomila lire, consegnata dal Sindaco nel corso di una serata danzante organizzata in onore del vincitore e della commissione giudicatrice, e della pubblicazione del racconto da parte della casa editrice "La Croce del Sud", il cui direttore era lo stesso Vitaliano Camarca. Essendo anche tipografo, i disegni e le stampe riportate sulle copertine dei vari libri erano realizzate a loro volta da Camarca. Venivano inoltre consegnati altri premi minori ai lavori più interessanti.

Successivamente alla morte di Camarca, il Premio Letterario venne ripreso molte volte da altri amanteani, senza ottenere però lo stesso seguito.

La Rassegna del Film Mediterraneo modifica

 
La Rassegna del Film Mediterraneo

Il 19 agosto 1964[3], Camarca istituì la Rassegna del Film Mediterraneo. L'evento aveva luogo presso l'Arena Sicoli, unico cinema presente nella città di Amantea.

La rassegna consisteva nella proiezione serale di pellicole che durante l'anno avevano riscosso particolare successo. La Rassegna entusiasmava amanteani e non solo: ogni spazio dell'Arena Sicoli si riempiva di turisti e gente del posto, rappresentando così un vero e proprio luogo di aggregazione sociale.

Generalmente, la Rassegna si svolgeva fra il mese di luglio e quello di agosto. La prima edizione iniziò il 24 luglio e si concluse 4 agosto 1964. Le manifestazioni continuarono fino al 1969, anno della morte di Camarca.

La Guarimba International Film Festival ha dedicato, in occasione dell'ottava edizione del festival, il premio del pubblico a Vitaliano Camarca che, grazie alle sue innovazioni, anticipò i tempi portando il cinema ad Amantea.[4]

Opere modifica

  • Erranti, 2 novelle di Dino Vitaliano Camarca, Tip. Esposito-Paola
  • Lirian, Poesia contemporanea, Edizione forense, 1941
  • Umili versi miei. Prefazione di D.V.C., Amantea, 1950[5]

Note modifica