Utente:Grupposei/Sandbox

Henry Moore modifica

 
Henry Moore nel 1975

Henry Spencer Moore (30 luglio 1898 – 31 agosto 1986) è stato un artista inglese. È conosciuto per le sue sculture in bronzo semi-astratte di dimensioni monumentali, che si trovano in tutto il mondo come opere d’arte pubblica. Moore realizzò anche molti disegni, tra cui una serie raffigurante londinesi che si rifugiano dal Blitz durante la Seconda Guerra Mondiale, assieme ad altre opere grafiche su carta.

Le sue forme sono solitamente delle astrazioni della figura umana e rappresentano tipicamente figure di madre e figlio o corpi reclinati. Le opere di Moore sono solitamente suggestive del corpo femminile, eccetto in una fase del suo lavoro negli anni ’50 quando scolpì principalmente gruppi raffiguranti famiglie.

Le sue forme sono generalmente forate o contengono degli spazi vuoti. Molti interpreti paragonano la forma ondulata delle sue figure reclinate al paesaggio e alle colline della sua regione natale, lo Yorkshire.

Moore divenne famoso grazie alle sue sculture in marmo scolpite e a quelle astratte in bronzo fuse su larga scala e fu determinante nell'introdurre una particolare forma di modernismo nel Regno Unito. Negli ultimi anni, la sua capacità di realizzare commissioni su larga scala lo rese eccezionalmente ricco, nonostante ciò, visse sempre in modo frugale. Infatti la maggior parte del denaro guadagnato fu destinato alla creazione della Henry Moore Foundation, che continua a sostenere l'istruzione e la promozione delle arti.

Infanzia, adolescenza e studi giovanili modifica

Henry Moore nacque a Castleford, nel West Riding of Yorkshire in Inghilterra, da Mary (nata Baker) e Raymond Spencer Moore. Il padre, di origine irlandese fu dapprima ingegnere minerario e vicedirettore della miniera di Wheldale, a Castleford. Raymond coltivò sempre i suoi interessi per la musica e la letteratura e fu sempre sempre deciso a non far lavorare i suoi figli in miniera, vedeva nell’istruzione formale la strada giusta per il loro sviluppo e la loro carriera[1]. Henry era il settimo di otto figli in una famiglia che spesso era costretta a lottare con la povertà; frequentò le scuole materne ed elementari di Castelford, dove iniziò a modellare l’argilla e a scolpire il legno. Moore ha dichiarato di aver deciso di diventare uno scultore all’età di undici anni, dopo aver ascoltato le imprese di Michelangelo durante una lettura della Scuola Domenicale[2].

Fu solo al secondo tentativo che la domanda di ammissione di Moore alla Castelford Secondary School, frequentata da molti suoi fratelli, fu accettata. Il preside notò subito il suo talento e il suo interesse per la scultura medievale[3]. Spinto dalla sua insegnante d’arte Alice Gostick, Moore ampliò la sue conoscenze artistiche. È stato grazie al suo incoraggiamento che Moore decise di fare dell’arte la sua carriera e si sottopose agli esami per ottenere una borsa di studio per il college artistico locale[4]. Le prime incisioni di Moore, una targa per la Scott Society della scuola secondaria di Castleford e un albo d’onore che commemorava i ragazzi della scuola che combatterono nella Prima guerra mondiale, furono eseguite in questo periodo[5].

Nonostante le promesse iniziali, i genitori di Moore ben presto si dimostrarono contrari alla sua formazione come scultore, perché lo consideravano un lavoro manuale con poche prospettive di carriera. Dopo una breve fase in cui Moore si cimentò nella veste di apprendista insegnante, egli divenne insegnante di ruolo nella scuola che aveva frequentato[6]. Al compimento del diciottesimo anno di età, Moore si arruolò volontario per il servizio militare nella Prima guerra mondiale. Era il più giovane del reggimento Prince of Wales’ Own Civil Service Rifles. Fu ferito il 30 novembre del 1917 in un attacco di gas a Bourlon Wood, durante la battaglia di Cambrai. Dopo essere stato ricoverato ed essere stato curato in ospedale, trascorse il resto della guerra come preparatore fisico, tornando in Francia solo dopo la firma dell’armistizio. In seguito, Moore ha ricordato: "ho trascorso la guerra in una nebbia romantica, cercando di essere un eroe" [7]. Tuttavia, il suo approccio cambiò quando iniziò a riflettere sulle distruttività della guerra. A testimonianza di questo si può leggere la lettera che scrisse nel 1940 Moore all’amico Arthur Sale che ‘’un anno o due dopo (la guerra) la vista di un’uniforme cachi cominciò a significare tutto ciò che nella vita era sbagliato, sprecato e contrario alla vita stessa. E ho ancora questa sensazione’’.  

Esordi come scultore modifica

 
Quest'opera di Moore dal nome "Reclining Woman" del 1930 così come tutte le altre sue figure coricate sono influenzate dal modello scultoreo del Chac Mool.

Dopo la guerra, Moore ricevette una borsa di studio per ex-militari che gli permise di continuare gli studi e nel 1919 divenne studente della Leeds School of Art (oggi Leeds Arts University), la quale allestì uno studio di scultura appositamente per lui. Al college incontrò Barbara Hepworth, una compagna di studi che a sua volta diventerà una nota scultrice, iniziò quindi un'amicizia e una leggera rivalità professionale tra i due che dureranno per molti anni. A Leeds, Moore ebbe anche accesso alle opere moderniste della collezione di Sir Michael Sadler, il vicerettore dell'Università, che ebbero un importante impatto sul suo sviluppo.[8] Nel 1921, Moore vinse una borsa di studio per studiare al Royal College of Art di Londra, insieme a Hepworth e ad altri contemporanei dello Yorkshire.[9] Mentre si trovava a Londra, Moore ampliò la sua conoscenza dell'arte primitiva e della scultura, studiando le collezioni etnografiche del British Museum.[10]

Sia le sculture di Moore che quelle di Hepworth seguivano lo stile romantico vittoriano standard e comprendevano forme naturali, paesaggi e modellazioni figurative di animali. In seguito Moore si sentì a disagio con gli ideali di derivazione classica; la sua successiva familiarità con il primitivismo e l'influenza di scultori come Constantin Brâncuși, Jacob Epstein, Henri Gaudier-Brzeska e Frank Dobson lo portarono al metodo dell'intaglio diretto, in cui le imperfezioni del materiale e i segni lasciati dagli utensili diventano parte della scultura finita. Avendo adottato questa tecnica, Moore si trovò in conflitto con gli insegnanti accademici che non apprezzavano un approccio così moderno. Nel corso di un'esercitazione organizzata da Derwent Wood (professore di scultura al Royal College), a Moore fu chiesto di riprodurre un rilievo marmoreo de La Vergine e il Bambino di Domenico Rosselli [11] modellando il rilievo in gesso per poi riprodurlo in marmo con l'ausilio della puntatrice. Invece Moore, scolpì direttamente il rilievo, segnando persino la superficie per simulare i segni della puntatrice.[12]

Moore e il suo viaggio in Europa modifica

Nel 1925, grazie a una borsa di studio del Royal College of Art di Londra, il giovane Henry Moore ebbe la possibilità di viaggiare per circa sei mesi in Europa. Tale viaggio rappresentava, per i giovani vincitori, la possibilità di conoscere direttamente le opere dei grandi maestri dell'arte antica. Moore, interessato al superamento di quei modelli accademici sui quali si era formato, si mostrò in un primo momento desideroso di trascorrere la maggior parte del tempo a Parigi, dove era stato brevemente due anni prima, e che rappresentava allora per lui il polo di maggior attrazione, in quanto capitale dell’arte moderna. In quegli anni, infatti, l'artista era interessato principalmente alla scultura primitiva extraeuropea (in particolare quella egizia, messicana e africana) scoperta al British Museum, e alle soluzioni ardite di scultori moderni del panorama inglese come Jacob Epstein e Henri Gaudier-Brzeska. [13] Durante il periodo in visita a Parigi approfittò delle lezioni di disegno all'Académie Colarossi e osservò, al Trocadero, il calco in gesso di una forma scultorea tolteco-maya, il Chac Mool, che aveva già visto in un libro di illustrazioni. La figura sdraiata avrà un effetto profondo sul lavoro di Moore, diventando motivo principale della sua scultura.[14]

L'artista trascorse la maggior parte del soggiorno Europeo in Italia, dedicando tre mesi alla città di Firenze. A distanza di tempo questa esperienza si rivelò per l'artista un momento fondamentale per la maturazione del proprio linguaggio espressivo soprattutto nella lavorazione dei Shelter Drawings dove si sarebbe trovato per la prima volta a tentare di unire la «classicità mediterranea» appresa nel soggiorno italiano, con l’elementarità dell’arte primitiva, aprendo così una nuova e feconda fase che avrebbe caratterizzato la sua opera nel secondo dopoguerra. [15]

Così infatti, anni dopo, scriveva al sindaco di Firenze in occasione della mostra al Forte di Belvedere tenuta nel 1972:

"Mio caro Sindaco, desidero dirle quanto mi rende felice l'invito a tenere una mostra delle mie opere in questa grande città. Amo Firenze sin dalla prima volta che la visitai nel 1925, da giovane studente con una borsa di studio per cinque mesi in Italia. è stata la fase più importante del mio sviluppo-tre di quei cinque mesi li trascorsi a Firenze. All'inizio studiai principalmente i primi artisti fiorentini, soprattutto Giotto per le sue evidenti qualità scultoree, più tardi la mia ossessione divenne Masaccio tanto che ogni giorno di primo mattino facevo visita alla Cappella della Chiesa del Carmine prima di andare da qualsiasi altra parte...Verso la fine dei tre mesi, era Michelangelo che maggiormente mi affascinava; da allora è sempre rimasto il mio Ideale. Certo, molte sono state le visite seguite a questa in Italia, e sempre vi ho incluso Firenze. [16]

Hampstead modifica

 
West Wind, 1928–29; Prima opera a commissione pubblica di Moore. Mostra l'influenza delle figure Michelangiolesche delle Cappelle Medicee e della figura del "Chac Mool".

Tornato a Londra, Moore assunse l'incarico di insegnante presso il Royal College of Art per sette anni. Gli fu richiesto di lavorare due giorni alla settimana, il che gli permise di dedicarsi al proprio lavoro. La sua prima commissione pubblica, West Wind (1928-29), è uno degli otto rilievi dei Quattro Venti che si trovano sulle pareti della stazione centrale della metropolitana di Londra al 55 di Broadway [17]. Gli altri Venti furono scolpiti da scultori contemporanei, tra cui Eric Gill, mentre i pezzi a terra furono forniti da Epstein. Nel 1928 si tenne la prima mostra individuale di Moore, presso la Galleria Warren di Londra[18]. Il 19 luglio dell'anno successivo sposò Irina Radetsky, studentessa di pittura al Royal College [19]. Irina era nata a Kiev nel 1907, suo padre era stato ucciso durante la Rivoluzione russa e sua madre si era rifugiata a Parigi dove aveva sposato un ufficiale dell'esercito britannico. Irina fu portata di nascosto a Parigi un anno dopo e lì frequentò la scuola fino all'età di 16 anni, dopodiché fu mandata a vivere con i parenti del patrigno nel Buckinghamshire[20].

Irina trovò sicurezza nel matrimonio con Moore e presto posò per lui. Poco dopo il matrimonio, la coppia si trasferì in uno studio a Hampstead, all'11a Parkhill Road NW3, unendosi a una piccola colonia di artisti d'avanguardia che si stava stabilendo lì. Poco dopo, la Hepworth e il suo secondo marito Ben Nicholson si trasferirono in uno studio dietro l'angolo di Moore, mentre Naum Gabo, Roland Penrose, Cecil Stephenson e il critico d'arte Herbert Read vivevano anch'essi nella zona (Read definì l'area "un nido di artisti gentili)[21]. La zona era anche un punto di passaggio per molti artisti, architetti e designer rifugiati dall'Europa continentale e diretti in America [22].

Nel 1932 dopo aver insegnato per sei anni al Royal College, Moore accettò l'incarico di direttore del dipartimento di scultura della Chelsea School of Art [23]. Dal punto di vista artistico, Moore, Hepworth e altri membri della Seven and Five Society svilupparono un linguaggio sempre più astratto [24], in parte influenzato dai loro frequenti viaggi a Parigi e dal contatto con i principali artisti progressisti, in particolare Pablo Picasso, Georges Braque, Jean Arp e Alberto Giacometti. Moore si avvicinò al Surrealismo, unendosi nel 1933 al movimento d'arte moderna Unit One di Paul Nash. Nel 1934 Moore si recò in Spagna, dove visitò la grotta di Altamira (che descrisse come la "Reale Accademia di pittura rupestre"), Madrid, Toledo e Pamplona[25].

Nel 1936 Moore si unì al gruppo di artisti surrealisti fondato da Roland Penrose e nello stesso anno fu tesoriere onorario del comitato di organizzazione della mostra internazionale surrealista di Londra[26].

Nel 1938 Moore incontrò per la prima volta Kenneth Clark [27], che divenne un influente sostenitore del suo lavoro[28] e, grazie alla sua posizione di membro dell'Arts Council of Great Britain, gli assicurò mostre e commissioni[29].

Seconda guerra mondiale modifica

Allo scoppio della Seconda Guerra mondiale la Chelsea School of Art viene trasferita a Northampton e Moore si dimette dall'incarico di insegnante. Durante la guerra, Moore realizzò disegni dalla grande potenza espressiva di londinesi che dormivano nella metropolitana di Londra mentre si riparavano dal Blitz.[30] Kenneth Clark, il presidente del War Artist's Advisory Committee (WAAC), aveva in precedenza tentato di reclutare Moore in quanto artista che documentava la guerra, ma a questo punto decise di acquistare alcuni dei disegni dei rifugi e rilasciare contratti per ulteriori esemplari. I disegni dei rifugi acquistati dal WAAC furono completati tra l'autunno del 1940 e la primavera del 1941 e sono considerati tra i migliori prodotti del progetto WAAC.[31] Infatti nell'agosto del 1941 il WAAC commissionò a Moore il disegno dei minatori che lavoravano sottoterra nella Wheldale Colliery nello Yorkshire, la miniera dove suo padre aveva lavorato all'inizio del secolo.[32] Questi disegni contribuirono ad accrescere la reputazione internazionale di Moore, in particolare in America, dove alcuni esempi furono inclusi nella mostra di WAAC Britain at War, che venne esposta in tutto il Nord America per tutta la durata della guerra.[31]

Dopo che la loro casa di Hampstead fu colpita dalle schegge di una bomba nel settembre del 1940, Moore e Irina si trasferirono fuori Londra per vivere nella casa colonica chiamata Hoglands nella frazione di Perry Green, vicino a Much Hadham, nell’Hertfordshire.[33] Questa è poi rimasta la casa e il laboratorio di Moore per il resto della sua vita. Nonostante la buona situazione economica in età avanzata, Moore non sentì mai la necessità di trasferirsi in locali più grandi e, a parte l'aggiunta di una serie di annessi e studi, la casa non cambiò molto nel corso degli anni. Fu in questi anni (precisamente nel 1943) che ricevette dalla chiesa di San Matteo, a Northampton, la commissione di scolpire una Madonna con Bambino; questa scultura fu la prima di un'importante serie di gruppi familiari.

Ultimi anni modifica

 
"Family Group" (1950), bronzo, Barclay School, Stevenage, Hertfordshire. Quest'opera per Moore è la prima commissione in larga scala dopo la seconda Guerra Mondiale.

Dopo la guerra e alcuni aborti nel Marzo 1946 Irina, diede alla luce la loro figlia, Mary Moore.[34] La figlia fu chiamata come la Madre di Moore deceduta due anni prima. Sia la morte della madre che la nascita della bambina focalizzarono la mente di Moore sulla famiglia. Questo si nota anche nel suo lavoro, infatti egli produsse numerose composizioni madre con bambino, sebbene anche le figure reclinate e quelle interne/esterne siano sempre rimaste popolari. Nello stesso anno Moore fece il suo primo viaggio in America  quando aprì un’esposizione retrospettiva del suo lavoro al Museum of Modern art a New York.[35]

Prima della guerra, Moore era stato avvicinato dall’educatore Henry Morris, che stava cercando di riformare l’istruzione con il suo concetto di Village College. Morris aveva ingaggiato Walter Gropius come architetto per il suo secondo college di paese a Impington, vicino a Cambridge, e voleva che Moore progettasse una grande scultura pubblica per il sito. Il Consiglio della Contea, tuttavia non poteva permettersi il progetto completo di Gropius e lo ridimensionò quando egli emigrò in America. In mancanza di fondi, Morris dovette eliminare la scultura di Moore, che non era andata oltre la fase del modello [36] Moore riuscì a riutilizzare il progetto del 1950 per una commissione simile all’esterno di una scuola secondaria per la nuova città di Stevenage. Questa volta il progetto fu completato e Family Group divenne il primo bronzo pubblico su larga scala di Moore.[37]

 
Nel 1963 l'opera fatta da Moore per per l'UNESCO a Parigi è stata spostata per consentire i lavori all'edificio.

Negli anni Cinquanta Moore iniziò a ricevere commissioni sempre più significative. Espose Reclining-figure: al Festival della Bretagna nel 1951,[38] e nel 1958 realizzò una grande figura reclinata in marmo per l’edificio dell’Unesco a Parigi.[39] Con il moltiplicarsi delle opere d’arte pubbliche, le dimensioni delle sculture di Moore crebbero in modo significativo ed egli iniziò ad assumere un numero crescente di assistenti che lavoravano con lui a Much Hadham, tra cui Anthony Caro e Richard Wentworth.

Nel campus dell'Università di Chicago, nel dicembre del 1967, 25 anni dopo [40] che il gruppo di fisici guidati da Enrico Fermi ottenne la prima reazione nucleare a catena controllata e autosostenuta, l'Energia Nucleare di Moore fu inaugurata sul sito di quella che un tempo era la tribuna del campo da calcio dell'università, nel campo da racchette sotto il quale si erano svolti gli esperimenti.[41] Questo pezzo alto 3,5 m, posto al centro di una grande piazza aperta, è spesso ritenuto rappresentare una nuvola a fungo sormontata da un massiccio teschio umano, ma l'interpretazione di Moore era molto diversa. Una volta disse a un amico che sperava che gli spettatori "ci girassero intorno, guardando fuori attraverso gli spazi aperti, e che potessero avere la sensazione di trovarsi in una cattedrale".[42] A Chicago, nell'Illinois, Moore commemorò la scienza anche con una grande meridiana in bronzo, chiamata localmente Man Enters the Cosmos (1980), commissionata per riconoscere il programma di esplorazione spaziale. [43]

 
Moore nel suo studio (1975), foto scattata da Allan Warren

Gli ultimi tre decenni della vita di Moore proseguirono in modo simile; diverse grandi retrospettive ebbero luogo in tutto il mondo, in particolare una mostra di grande rilievo nell'estate del 1972 nel parco del Forte di Belvedere di Firenze, che segnò l'apice dell'importante rapporto che Moore intrattenne con l'Italia e la Toscana.[44]

Dopo il documentario pionieristico Henry Moore, prodotto da John Read nel 1951, è apparso in molti film. Nel 1964, ad esempio, Moore fu protagonista del documentario 5 British Sculptors (Work and Talk) del regista americano Warren Forma. Alla fine degli anni Settanta, le sue opere venivano esposte in circa 40 mostre all'anno. Il numero di commissioni continuò ad aumentare; nel 1962 completò Knife Edge Two Piece per College Green, vicino alla Houses of Parliament di Londra. Secondo Moore, "quando mi fu offerto il sito vicino alla Camera dei Lord... mi piaceva così tanto il posto che non mi sono preoccupato di andare a vedere un sito alternativo a Hyde Park: una scultura solitaria può perdersi in un grande parco. Il sito della Camera dei Lord è molto diverso. È vicino a un sentiero dove le persone camminano e ha alcuni posti a sedere dove possono contemplare l'opera". [45]

In conseguenza al notevole aumento delle sue disponibilità economiche, Moore cominciò a preoccuparsi della sua eredità. Con l'aiuto della figlia Mary, nel 1972 creò l'Henry Moore Trust, con l'obiettivo di proteggere il suo patrimonio dalle imposte di morte. Nel 1977 pagava quasi un milione di sterline all'anno di imposte sul reddito; per mitigare il carico fiscale, istituì la Henry Moore Foundation come ente di beneficenza registrato, con Irina e Mary come fiduciarie. La Fondazione fu istituita per incoraggiare l'apprezzamento pubblico delle arti visive e in particolare delle opere di Moore. Oggi gestisce la casa e la tenuta di Moore a Perry Green, con una galleria, un parco di sculture e studi.[46]

Nel 1979 Henry Moore divenne inaspettatamente noto in Germania quando la sua scultura Large Two Forms fu installata nel piazzale della Cancelleria tedesca a Bonn, che era la capitale della Germania Ovest prima della riunificazione tedesca nell'ottobre 1990.[47]

Moore morì il 31 agosto 1986 nella sua casa di Perry Green. È stato sepolto nel sagrato della chiesa di St Thomas.[48]

 
La collezione di Henry Moore alla Galleria d'Arte dell'Ontario è la più vasta collezione pubblica dei suoi lavori al mondo.

Stile modifica

 
Questo bronzo di Moore "Draped Reclining Woman" (1957-58) a Stoccarda è un tipico esempio delle sue prime figure sdraiate.

La posa caratteristica della maggior parte delle sculture di Moore è la figura sdraiata. L'esplorazione di questa forma, influenzato dalla figura tolteco-mayana che aveva visto al Louvre, porterà Moore a un crescente astrattismo, poichè era sempre più incline a sperimentare con gli elementi del design. Le prime figure sdraiate di Moore hanno a che fare principalmente con la massa, mentre le successive si basano sul contrasto tra gli elementi solidi della scultura con lo spazio, non solo intorno ad essi ma anche attraverso di essi, in quanto le forme vengono perforate da aperture. Le prime figure sono perforate in modo convenzionale, in cui gli arti ricurvi si separano e si ricongiungono al corpo. Successivamente, le figure, ancora più astratte, sono spesso penetrate da spazi che attraversano direttamente il corpo, è così che Moore esplora e alterna forme concave e convesse. Questi fori  più estremi si svilupparono in parallelo con le sculture di Barbara Hepworth.[49] La Hepworth perforò per la prima volta un torso dopo aver frainteso una recensione di una delle prime mostre di Henry Moore. Il gesso della figura: Festival (1951), conservato alla Tate, mostra una caratteristica delle sculture successive di Moore. Una figura femminile astratta tagliata da vuoti. Come per molte altre opere del dopoguerra, anche di questa scultura esistono diversi calchi in bronzo. Quando la nipote di Moore gli chiese perché le sue sculture avessero titoli così semplici, lui rispose:

“Tutta l'arte dovrebbe avere un certo mistero e dovrebbe avanzare pretese nei confronti dello spettatore. Dare un titolo troppo esplicito a una scultura o a un disegno toglie parte del mistero e lo spettatore passa all'oggetto successivo senza sforzarsi di riflettere sul significato di ciò che ha appena visto. Tutti pensano di guardare, ma in realtà non lo fanno” [50]

I primi lavori di Moore sono incentrati sull'intaglio diretto, in cui la forma della scultura si evolve man mano che l'artista scava ripetutamente il blocco. Negli anni Trenta, la transizione di Moore verso il modernismo è parallela a quella di Barbara Hepworth; i due si scambiano nuove idee  ma lo fanno anche con molti altri artisti che vivono a Hampstead. Moore fece molti schizzi e disegni preparatori per ogni scultura. La maggior parte di questi quaderni di schizzi è stata conservata e fornisce una visione dello sviluppo del lavoro di Moore. L'artista dava grande importanza al disegno; e proseguì questa partica amche in età avanzata, anche se affetto da artrite.

Dopo la seconda guerra mondiale, i bronzi di Moore assunsero dimensioni più grandi, particolarmente adatte per le commissioni di arte pubblica. Per una questione di praticità, abbandonò in gran parte l'intaglio diretto e assunse diversi assistenti che lo aiutarono a produrre le forme più grandi sulla base di modelli. Alla fine degli anni Quaranta, produsse sempre più sculture usando la tecnica della modellazione, elaborando le forme in argilla o gesso prima di fondere l'opera finale in bronzo con la tecnica della cera persa. Le maquettes spesso nascevano come piccole forme modellate dalle mani di Moore, un processo che conferiva al suo lavoro una sensazione di plasticità. Queste sculture nascevano in stretto contatto con il corpo e i suoi movimenti. Nella sua casa di Much Hadham, Moore collezionava oggetti naturali come: teschi, legni di scarto, ciottoli, rocce e conchiglie, che utilizzava come ispirazione per le sue forme organiche. Per le sue opere più grandi, di solito produceva un modello di lavoro in mezza scala, prima di ingrandirlo per la modellazione finale e la fusione, che avveniva in una fonderia di bronzo. Moore spesso perfezionava la forma finale in gesso pieno e aggiungeva segni superficiali prima della fusione.

Moore ha prodotto almeno tre esempi significativi di scultura architettonica durante la sua carriera. Nel 1928, nonostante la sua estrema riservatezza, accettò la sua prima commissione pubblica per West Wind, per l'edificio della metropolitana di Londra al 55 di Broadway, unendosi alla compagnia di Jacob Epstein e Eric Gill.[51] Nel 1953 completò un pannello di cemento in quattro parti per il Time-Life Building di New Bond Street, a Londra,[52] e nel 1955 Moore si dedicò alla sua prima e unica opera in mattoni scolpiti, Wall Relief al Bouwcentrum di Rotterdam. Il rilievo in mattoni fu scolpito con 16.000 mattoni da due muratori olandesi sotto la supervisione di Moore.

Le conseguenze della Seconda Guerra Mondiale, l'Olocausto e l'era della bomba atomica instillarono nella scultura della metà degli anni Quaranta la sensazione che l'arte dovesse tornare alle sue origini pre-razionali. Nella letteratura dell'epoca, scrittori come Jean-Paul Sartre sostenevano una filosofia riduzionista simile.[53] In un discorso introduttivo tenutosi a New York per una mostra dello scultore modernista, Alberto Giacometti, Sartre parlò de L'inizio e la fine della storia.[54] L'idea dell’Inghilterra che emergeva imbattuta dall'assedio portò Moore a concentrarsi su opere caratterizzate da resistenza e continuità.[55]

Il disegno dello scultore modifica

"Disegnare mantiene in forma, come l'attività fisica - forse agisce come l'acqua per le piante - riduce il pericolo di ripetersi e entrare in una formula. Permette di ampliare il proprio repertorio formale, la propria esperienza della forma." [56]

"Quando capii che volevo fare lo scultore, mi resi conto che tutti gli scultori del passato che ammiravo erano stati grandi disegnatori: Michelangelo, Bernini, Rodin. Il disegno è parte dell'apprendimento: Imparare ad usare gli occhi per vedere in modo più intenso."[56]

 
Pink and Green Sleepers, Henry Moore, 1941

Queste due affermazioni, fatte dell'artista a distanza di quasi mezzo secolo l'una dall'altra - la prima quando Henry Moore era uno scultore emergente il cui stile originale si stava ancora sviluppando, la seconda quando era ormai diventato uno degli artisti viventi più rinomati al mondo - rivelano l'importante ruolo che il disegno ebbe nella formazione e nel lavoro dell'artista. Benché la fama gli sia derivata principalmente dalla scultura, il disegno ha fornito a Moore lo strumento agile e veloce per alcuni dei suoi lavori più sperimentali ed espressivi, ed è stato da sempre presente nella vita dell'artista, sin dalla sua infanzia. Nel corso di settant'anni, guidato da varie motivazioni di ordine pratico e personale a seconda dei momenti, ha realizzato più di 7500 disegni, 92 dei quali sono stati esposti in occasione della sua mostra personale presso il Museo del Novecento di Firenze nel 2021.

L'ispirazione di Moore per la realizzazione dei suoi disegni era senza dubbio la natura in tutti i suoi aspetti, in particolare la conformazione delle rocce data dall'erosione, le ossa e dei crani nella loro tensione e durezza, lo stupore che riusciva a trarre da essi nel ritrovare sempre forme nuove, le conchiglie, gli animali e soprattutto le mani. Quest'ultime rappresentavano per lui una vera e propria ossessione, iniziata con l'amore per il tema della madre con bambino, in quanto riusciva a cogliere in esse una varietà di soluzioni ed esperimenti contrapponendo le forme. Moore riteneva che le mani fossero la parte più espressiva del corpo umano e creò più di cento disegni e stampe raffiguranti il tema delle mani.

L'osservazione della natura e dell'anatomia umana, quindi, sono motivi iconografici di partenza fondamentali e ricorrenti nella sua produzione grafica.

Con un repertorio sempre più ampio di soggetti e tecniche, a metà degli anni Settanta il disegno di Moore si allontanò ancor di più dalla sua pratica scultorea, diventando una forma espressiva totalmente indipendente. Negli anni Ottanta, a causa delle cattive condizioni di salute, il disegno divenne terapeutico per l'artista come l'unico sfogo creativo.[56]

Eredità modifica

La maggior parte degli scultori che sono emersi durante l’apice della fama di Moore, e all’indomani della sua morte, si sono ritrovati gettati nella sua ombra. Alla fine degli anni Quaranta, Moore era una celebrità mondiale; era la voce della scultura britannica e del Modernismo britannico in generale. La generazione successiva fu costantemente messa a confronto con lui e reagì sfidando la sua eredità, i suoi tratti distintivi e la sua posizione. Alla Biennale di Venezia del 1952, otto nuovi scultori britannici produssero le loro opere intitolate ''Geometria della paura'' in diretto contrasto con gli ideali di resistenza e di continuità [57] di Moore. Il grande bronzo Double Standing Figure di Moore si trovava all’esterno del padiglione britannico e contrastava fortemente con le opere più grezze e spigolose all’interno [58].

Nonostante ciò, Moore è riuscito ad esercitare un’influenza diretta su diverse generazioni di scultori di fama sia britannica che internazionale. Tra gli artisti che hanno riconosciuto apertamente l’importanza di Moore per il loro lavoro vi sono Anthony Caro [59], Philip King [60] e Isaac Witkin, che tra l’altro in precedenza furono tutti e tre assistenti di Moore. Altri artisti il cui operato è stato influenzato da Moore sono Helaine Blumenfeld, Drago Marin Cherina, Lynn Chadwick, Eduardo Paolozzi, Bernard Meadows, Reg Butler, William Turnbull, Robert Adams, Kenneth Armitage e Geoffrey Clarke.

Controversie modifica

Nel dicembre 2005, la Figura reclinata (1969-70), del peso di due tonnellate e assicurata per 3 milioni di sterline, è stata sollevata con una gru dal terreno della Henry Moore Foundation su un camion e non è stata recuperata.[61] Nel 2012 due uomini sono stati incarcerati per un anno per aver rubato una scultura chiamata Sundial (1965) e il basamento in bronzo di un'altra opera, anch'essa proveniente dalla proprietà della fondazione. Nell'ottobre 2013 è stata rubata Standing Figure (1950), una delle quattro opere di Moore nel Glenkiln Sculpture Park, il cui valore è stimato in 3 milioni di sterline.[62][63]

Nel 2012, il consiglio del distretto londinese di Tower Hamlets ha annunciato l'intenzione di vendere un'altra versione di Draped Seated Woman 1957-58, una scultura in bronzo di 1,6 tonnellate.[64] Moore, noto socialista, aveva venduto la scultura a una frazione del suo valore di mercato all'ex consiglio della contea di Londra, con l'accordo che sarebbe stata esposta in uno spazio pubblico e avrebbe potuto arricchire la vita di coloro che vivevano in un'area socialmente svantaggiata. Soprannominata Old Flo, fu installata nel quartiere di Stifford nel 1962, ma fu vandalizzata e successivamente trasferita allo Yorkshire Sculpture Park nel 1997. In seguito, il Consiglio di Tower Hamlets aveva preso in considerazione l'idea di spostare Draped Seated Woman su un terreno privato a Canary Wharf, ma ha preferito "esplorare le opzioni" per la vendita.[65] In risposta all'annuncio, sul Guardian è stata pubblicata una lettera aperta firmata da Mary Moore, figlia dell'artista, da Sir Nicholas Serota, direttore della Tate Gallery, dal regista Danny Boyle e da artisti come Jeremy Deller. Nella lettera si afferma che la vendita "va contro lo spirito della vendita originale" dell'opera di Henry Moore.[66]

Interesse popolare modifica

Oggi la Henry Moore Foundation gestisce l'ex casa dell'artista a Perry Green, nell'Hertfordshire, con 70 acri di terreno per le sculture, oltre alla casa e agli studi restaurati dell'artista. Gestisce inoltre l'Henry Moore Institute di Leeds, che organizza mostre e attività di ricerca sulla scultura internazionale. L'interesse per le opere di Moore è stato percepito da alcuni come in declino per un certo periodo nel Regno Unito, ma è stato ravvivato in tempi recenti da mostre come quelle ai Kew Gardens nel 2007, al Tate Britain nel 2010 e alla Hatfield House nel 2011. La Fondazione da lui fondata continua a svolgere un ruolo essenziale nella promozione dell'arte contemporanea nel Regno Unito e all'estero attraverso le sue sovvenzioni e il suo programma di mostre.

Collezioni modifica

Inghilterra modifica

La collezione più grande delle opere di Moore è aperta al pubblico ed è situata in quelli che furono la casa e i terreni di 60 acri di Moore per 40 anni, a Perry Green, nell’Hertfordshire. Il sito e la collezione adesso sono posseduti dalla Henry Moore Foundation.[67]

 
Una delle opere esposte alla Henry Moore Foundation.

Nel dicembre 2005, dei ladri entrarono nel cortile della Henry Moore Foundation e rubarono un calco della Reclining Figure di Moore del 1969-70, una scultura in bronzo lunga 3,6 metri e pesante 2,1 tonnellate.

Nel maggio 2009, dopo un'indagine approfondita, i funzionari britannici hanno dichiarato di ritenere che l'opera, un tempo valutata 3 milioni di sterline, sia stata probabilmente venduta come rottame, per un valore di circa 5.000 sterline. Nel luglio 2012 il bronzo di 56 centimetri Sundial 1965, dal valore di 500 mila sterline,[68] [69] fu rubato dalla Moore Foundation.[70] Più tardi quell’anno, dopo che i dettagli del furto furono resi noti dal programma televisivo Crimewatch della BBC, l’opera è stata recuperata e i ladri sono stati condannati a dodici mesi di detenzione [71].

Nel 1978, Moore presentò alla Tate Gallery 36 sculture, così come disegni, bozzetti e altre opere[72].

Toronto modifica

Nel 1974, aprì l’Henry Moore Sculpture Center nella Galleria d’Arte di Ontario, Toronto. Il museo comprende la più grande collezione pubblica al mondo di opere di Moore, la maggior parte delle quali donate da lui stesso tra il 1971 e il 1974.

L’opera di Moore Three Way Piece No. 2 (The Archer),[73] fu esposta anche a Nathan Phillips Square nel municipio di Toronto dal 1966.

Riconoscimenti modifica

Nel 1948 Moore vinse il Premio Internazionale di Scultura alla Biennale di Venezia.[74] Nel 1951 rifiutò il cavalierato perché riteneva che il conferimento di tale titolo avrebbe portato a una percezione di lui come figura dell'establishment e che "un tale titolo avrebbe potuto tagliarmi fuori dai colleghi artisti il cui lavoro ha scopi simili al mio".[75] Fu tuttavia insignito del Companion of Honour nel 1955, [76] dell'Order of Merit nel 1963[77] e del Premio Erasmus nel 1968.[78]

È stato fiduciario della National Gallery e della Tate Gallery.[79] La sua proposta di dedicare un'ala di quest'ultima alle sue sculture suscitò l'ostilità di alcuni artisti. Nel 1975 divenne il primo presidente della Turner Society,[80] fondata per promuovere un museo separato in cui riunire l'intero lascito di Turner Bequest [81], obiettivo respinto dalla National Gallery e dalla Tate Gallery.

Donato alla città di Londra da Moore e dalla Contemporary Art Society nel 1967, Knife Edge Two Piece 1962-65 è esposto nei giardini di Abingdon Street, di fronte alla Houses of Parliament, dove la sua regolare apparizione sullo sfondo dei notiziari televisivi da Westminster lo rende l'opera più importante di Moore in Gran Bretagna. La proprietà di Knife Edge Two Piece 1962-65 è stata contestata fino alla sua acquisizione nel 2011 da parte della Parliamentary Art Collection. [82]

Mercato dell'arte modifica

Moore è stato l'artista vivente di maggior successo al mondo nel mercato delle aste alla fine della sua carriera .Quattro anni prima della sua morte nel 1982, Sotheby's a New York vendette l'opera Reclining Figure di 1,82 m (1945) per 1,2 milioni di dollari al collezionista Wendell Cherry. Sebbene nel 1990 sia stato stabilito un primo record di 4,1 milioni di dollari, il mercato di Moore è crollato durante la successiva recessione. Nel 2012, il suo bronzo di 2,43 m, Reclining Figure: Festival (1951) è stato venduto per la cifra record di 19,1 milioni di sterline da Christie's, diventando così il secondo artista britannico del XX secolo più costoso dopo Francis Bacon.

Opere modifica

Forma squadrata con taglio modifica

 
Forma squadrata con taglio, 1969-'70 marmo bianco Mossa h. cm. 544

Forma squadrata con taglio è la scultura più monumentale tra quelle create negli ultimi anni della carriera artistica di Moore. La maquette originale, alta 20 cm, è stata realizzata in bronzo. La realizzazione in marmo chiaro è stata portata a termine nel 1971 nel reparto Scultura degli Stabilimenti Henraux di Querceta di Seravezza (Lucca) per l'occasione della mostra al Forte di Belvedere tenuta del 1972. Moore scelse un marmo Rio Serra chiaro scavato dalla cava Mossa, sul Monte Altissimo. La scultura è composta di trenta blocchi marmorei, alta oltre 5 metri e il suo peso totale è di circa 170 tonnellate[83]. L'opera rivela un'aspirazione sempre più evidente a una forma architettonica. Nonostante le forme semplificate dell'opera, esse emanano una propria forza vitale interna. La forma esterna quadrata è sospesa da una apertura circolare di grandi dimensioni che fa da cornice alla vista al di là della stessa, creando un collegamento tra scultura e paesaggio. Le geometrie contrastanti, il pieno e il vuoto, danno vita ad un delicato equilibrio ma è trasmettono anche da un senso di tensione. Il taglio netto divisorio ''attiva poi ulteriormente la forma, aumentando l'impressione che essa si regga sulla propria energia interna''.[84]

Moore ha sempre dichiarato di essere particolarmente legato alla città di Firenze, che visitò per la prima volta da studente nel 1925. Riteneva che non ci fosse posto migliore per mostrare la scultura all'aperto, da lui realizzata, in relazione con l'architettura del Forte di Belvedere. Forma squadrata con taglio è stata l'opera più grande e pesante esposta alla mostra del 1972 tenutasi proprio al Forte Belvedere, questa mostra comprendeva quasi 300 opere e attirò oltre 345.000 visitatori.

Il primo modello in scala reale fu realizzato dall'artista in polistirolo espanso. Fu assemblato in situ su bastioni, per testare l'impatto visivo della scultura e dei suoi volumi contro lo skyline fiorentino. Dopo la mostra, l'opera è stata acquistata dalla città di Prato dove è tuttora esposta al pubblico in piazza San Marco. Nel 1969 Moore realizzò una precedente versione dell'opera di dimensioni intermedie, prodotta in tre materiali diversi: vetroresina, marmo nero e cemento. Questa versione è l'ultima opera realizzata da Moore in cemento e una delle circa trenta sculture in questo materiale che realizzò nel corso della sua vita[85].

Onoreficenze modifica

Onorificenze britanniche modifica

Onorificenze straniere modifica

Premio Internazionale Feltrinelli 1963, dell'Accademia dei Lincei (Italia).

Note modifica

  1. ^ Grohmann, 16.
  2. ^ "1898–1925: Childhood and Education". Henry Moore Foundation. Retrieved 24 January 2017., su henry-moore.org.
  3. ^ Grohmann, 15..
  4. ^ Berthoud, 19.
  5. ^ Berthoud, 16–19.
  6. ^ Berthoud, 19.
  7. ^ Wilkinson, Alan G. (2002). Henry Moore: Writings and Conversations. University of California Press. p. 41..
  8. ^ "Henry Moore: Life and Work". Museum of Modern Art. Archived from the original on 2 February 2009. Retrieved 28 February 2017.
  9. ^ Barassi, Sebastiano. "A Master in the Making". Becoming Henry Moore 2017. pp.21; 31–32.
  10. ^ Moore, Tania. "The Nation's Collections". Becoming Henry Moore 2017. pp.83–86..
  11. ^ llemand-Cosneau, Claude; Fath, Manfred; Mitchinson, David (1996). Henry Moore. Nantes: Musée des Beaux Arts. p. 63. ISBN 3-7913-1662-1.
  12. ^ Roger Berthoud, The life of Henry Moore, 2nd rev. and updated ed, Giles de la Mare, 2003, ISBN 1-900357-22-4, OCLC 59364682. URL consultato il 27 maggio 2022.
  13. ^ Henry Moore in Toscana, catalogo della mostra (Firenze, Museo Novecento, 18 gennaio-30 maggio 2021), a cura di S. Risaliti, Edizioni Polistampa, Firenze 2021, p. 78, 2021. [ISBN] : 978-88-596-2152-2.
  14. ^ The Civil Service Rifles, 15th London Regiment, su henry-moore-fdn.co.uk (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2009).
  15. ^ S. Risaliti, p 79.
  16. ^ Henry Moore: il disegno dello scultore / mostra a cura di Sebastiano Barassi e Sergio Risaliti, Edizioni Polistampa, Firenze 2021, p 167. [ISBN] : 978-88-596-2147-8.
  17. ^ Richard Cork, Art beyond the gallery in early 20th century England, Yale University Press, 1985, ISBN 0-300-03236-6, OCLC 12189743. URL consultato il 27 maggio 2022.
  18. ^ Roger Berthoud, The life of Henry Moore, 2nd rev. and updated ed, Giles de la Mare, 2003, pp. 88, ISBN 1-900357-22-4, OCLC 59364682. URL consultato il 27 maggio 2022.
  19. ^ Alan G. Wilkinson, Henry Moore-- writings and conversations, University of California Press, 2002, ISBN 0-520-23160-0, OCLC 47696322. URL consultato il 27 maggio 2022.
  20. ^ Roger Berthoud, The life of Henry Moore, 2nd rev. and updated ed, Giles de la Mare, 2003, pp. 98-101, ISBN 1-900357-22-4, OCLC 59364682. URL consultato il 30 maggio 2022.
  21. ^ Read, Herbert: HENRY MOORE SCULPTOR [An Appreciation by Herbert Read with Thirty-Six Plates]. London: A. Zwemmer Gallery, 1934., su web.archive.org, 10 dicembre 2008. URL consultato il 30 maggio 2022 (archiviato dall'url originale il 10 dicembre 2008).
  22. ^ Roger Berthoud, The life of Henry Moore, 2nd rev. and updated ed, Giles de la Mare, 2003, pp. 123-124, ISBN 1-900357-22-4, OCLC 59364682. URL consultato il 30 maggio 2022.
  23. ^ J. P. Hodin, Will Grohmann,The Art of Henry Moore, in Art Journal, vol. 20, n. 4, 1961-06, pp. 30, DOI:10.1080/00043249.1961.10794061. URL consultato il 30 maggio 2022.
  24. ^ The Seven and Five Society | Tate, su web.archive.org, 26 luglio 2014. URL consultato il 30 maggio 2022 (archiviato dall'url originale il 26 luglio 2014).
  25. ^ The Seven and Five Society | Tate, su web.archive.org, 26 luglio 2014. URL consultato il 30 maggio 2022 (archiviato dall'url originale il 26 luglio 2014).
  26. ^ Roger Berthoud, The life of Henry Moore, 2nd rev. and updated ed, Giles de la Mare, 2003, p. 161, ISBN 1-900357-22-4, OCLC 59364682. URL consultato il 30 maggio 2022.
  27. ^ Roger Berthoud, The life of Henry Moore, 2nd rev. and updated ed, Giles de la Mare, 2003, p. 172, ISBN 1-900357-22-4, OCLC 59364682. URL consultato il 30 maggio 2022.
  28. ^ Henry Moore, Jane Beckett e Fiona Russell, Henry Moore : critical essays, Ashgate, 2003, p. 6, ISBN 0-7546-0836-0, OCLC 50676634. URL consultato il 30 maggio 2022.
  29. ^ (EN) Ben Luke, Civilisation: the passions and prejudices of Kenneth Clark, su Evening Standard, 20 maggio 2014. URL consultato il 30 maggio 2022.
  30. ^ Tate Magazine Issue 2: Member's Favourite, su web.archive.org, 9 aprile 2009. URL consultato il 27 maggio 2022 (archiviato dall'url originale il 9 aprile 2009).
  31. ^ a b Brian Paul Mellon Centre for Studies in British Art, War paint : art, war, state and identity in Britain, 1939-1945, Yale University Press for the Paul Mellon Centre for Studies in British Art, 2007, ISBN 978-0-300-10890-3, OCLC 65425805. URL consultato il 27 maggio 2022.
  32. ^ Brian Paul Mellon Centre for Studies in British Art, War paint : art, war, state and identity in Britain, 1939-1945, Yale University Press for the Paul Mellon Centre for Studies in British Art, 2007, ISBN 978-0-300-10890-3, OCLC 65425805. URL consultato il 27 maggio 2022.
  33. ^ Roger Berthoud, The life of Henry Moore, 2nd rev. and updated ed, Giles de la Mare, 2003, pp. 192-193, ISBN 1-900357-22-4, OCLC 59364682. URL consultato il 27 maggio 2022.
  34. ^ "Henry Moore: The Human Dimension". HMF Enterprises, 1991. 83. ISBN 0-85331-610-4.
  35. ^ Beckett, Jane; Russell, Fiona (2003). Henry Moore: Space, Sculpture, Politics. Burlington, Vermont: Ashgate. p. 96. ISBN 0-7546-0836-0..
  36. ^ Berthoud, Roger (2003). The Life of Henry Moore (2 ed.). Giles de la Mare. p.221-222. ISBN 978-1-900357-22-7..
  37. ^ Berthoud, Roger (2003). The Life of Henry Moore (2 ed.). Giles de la Mare. p. 261. ISBN 978-1-900357-22-7..
  38. ^ Wilkinson, 275.
  39. ^ Reclining Figure - Henry Moore's Sculpture for the UNESCO Building in Paris, su unesco.org.
  40. ^ 3:36 p.m., 2 December 1967. In: McNally, Rand. "Illinois; Guide & Gazetteer". Illinois Sesquicentennial Commission. University of Virginia, 1969. 199..
  41. ^ Beckett et al., 221..
  42. ^ physics.uchicago.edu, https://web.archive.org, su physics.uchicago.edu (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2007).
  43. ^ Enscripted on the plaque at the base of the sculpture. (JPG), su en.wikipedia.org.
  44. ^ Henry Moore: il disegno dello scultore / mostra a cura di Sebastiano Barassi e Sergio Risaliti, Edizioni Polistampa, Firenze 2021, p.184.
  45. ^ "The Modern British Paintings, drawings and Sculpture", Volume II. London: Oldbourne Press, 1964. 481. Retrieved on 5 September 2008.
  46. ^ Kennedy, Maev. "A hush falls over Henry Moore country". The Guardian, 22 April 1999. Retrieved on 24 September 2008., su theguardian.com.
  47. ^ "GHDI – Image", su germanhistorydocs.ghi-dc.org.
  48. ^ Alexander Davis, 1986 – 1991, Volume 4 of Henry Moore Bibliography, Alexander Davis, Henry Moore Foundation, 2009, p. 140, ISBN 0-906909-10-4.
  49. ^ "The Hole of Life". Tate Magazine, Issue 5, Autumn 2005. Retrieved on 6 September 2008..
  50. ^ [Day, Elizabeth. "The Moore legacy". The Observer, 27 July 2008. Retrieved on 4 September 2008. Day, Elizabeth. "The Moore legacy". The Observer, 27 July 2008. Retrieved on 4 September 2008.].
  51. ^ Roger Berthoud, The life of Henry Moore, 2nd rev. and updated ed, Giles de la Mare, 2003, pp. 92–93, ISBN 1-900357-22-4, OCLC 59364682. URL consultato il 27 maggio 2022.
  52. ^ Roger Berthoud, The life of Henry Moore, 2nd rev. and updated ed, Giles de la Mare, 2003, pp. 280-282, ISBN 1-900357-22-4, OCLC 59364682. URL consultato il 27 maggio 2022.
  53. ^ Andrew Causey, Sculpture since 1945, Oxford University Press, 1998, p. 34, ISBN 0-19-284255-2, OCLC 39053603. URL consultato il 27 maggio 2022.
  54. ^ Frances Morris e Tate Gallery, Paris post war : art and existentialism 1945-55, Tate Gallery, 1993, ISBN 1-85437-124-X, OCLC 28632601. URL consultato il 27 maggio 2022.
  55. ^ Andrew Causey, Sculpture since 1945, Oxford University Press, 1998, p. 71, ISBN 0-19-284255-2, OCLC 39053603. URL consultato il 27 maggio 2022.
  56. ^ a b c Henry Moore: il disegno dello scultore / mostra a cura di Sebastiano Barassi e Sergio Risaliti, Edizioni Polistampa, Firenze 2021, pp 172-185. [ISBN] : 978-88-596-2147-8.
  57. ^ Causey, 71..
  58. ^ Ann Jones (2007). Geometry of Fear: Works from the Arts Council Collection Archived 30 June 2015 at the Wayback Machine (exhibition leaflet). London: Southbank Centre. Accessed 6 May 2017. (PDF), su artscouncilcollection.org.uk (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2015).
  59. ^ Caro biography Archived 1 February 2016 at the Wayback Machine. anthonycaro.org. Retrieved on 4 September 2008., su anthonycaro.org (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2016).
  60. ^ "Phillip King Archived 31 May 2008 at the Wayback Machine". sculpture.org.uk. Retrieved on 6 September 2008., su sculpture.org.uk (archiviato dall'url originale il 20 novembre 2008).
  61. ^ David Wilcock (13 July 2012), Henry Moore sundial stolen from former garden, su independent.co.uk.
  62. ^ Bronze Henry Moore work stolen from sculpture park Evening Standard, 13 October 2013, su standard.co.uk.
  63. ^ "Missing Henry Moore bronze statue 'worth £3m'". bbc.co.uk. 13 October 2013. Retrieved 15 October 2013., su bbc.com.
  64. ^ Carol Vogel (5 November 2012), British Art World Figures Protest Possible Sale of a Henry Moore New York Times., su artsbeat.blogs.nytimes.com.
  65. ^ Ian Youngs (5 October 2012), Council to sell Henry Moore sculpture, su bbc.com.
  66. ^ Dalya Alberge (3 November 2012), Britain's cultural elite battles to halt sale of Henry Moore sculpture, su theguardian.com.
  67. ^ Henry Moore Foundation at Perry Green, su henry-moore.org.
  68. ^ Bowcott, Owen (19 December 2005). "Lorry used to steal £3m Moore sculpture found on housing estate". The Guardian. Retrieved 9 June 2009., su theguardian.com.
  69. ^ "£3m Henry Moore sculpture stolen". BBC News Online. 17 December 2005. Retrieved 9 June 2009., su news.bbc.co.uk.
  70. ^ "Henry Moore sundial sculpture stolen from museum garden". The Guardian., su theguardian.com.
  71. ^ "Henry Moore sundial theft pair jailed". BBC News Online. 4 December 2012. Retrieved 3 May 2013., su bbc.com.
  72. ^ Henry Moore Museum of Modern Art, New York, su moma.org.
  73. ^ "The Archer – sculpture – Nathan Phillips Square". toronto.ca. Archived from the original on 12 October 2014., su toronto.ca (archiviato dall'url originale il 12 ottobre 2014).
  74. ^ "Henry Moore Archived 31 January 2009 at the Wayback Machine". Visual Arts Department, British Council. Retrieved on 5 September 2008.
  75. ^ "The Bronze Age". Tate Magazine, Issue 6, 2008. Retrieved 23 August 2008..
  76. ^ Roger Berthoud, The life of Henry Moore, 2nd rev. and updated ed, Giles de la Mare, 2003, ISBN 1-900357-22-4, OCLC 59364682. URL consultato il 27 maggio 2022.
  77. ^ Roger Berthoud, The life of Henry Moore, 2nd rev. and updated ed, Giles de la Mare, 2003, ISBN 1-900357-22-4, OCLC 59364682. URL consultato il 27 maggio 2022.
  78. ^ Roger Berthoud, The life of Henry Moore, 2nd rev. and updated ed, Giles de la Mare, 2003, ISBN 1-900357-22-4, OCLC 59364682. URL consultato il 27 maggio 2022.
  79. ^ Chamot, Mary; Farr, Dennis; Butlin, Martin . "Henry Moore OM, CH ". From The Modern British Paintings, Drawings and Sculpture, London 1964, II. Reproduced at Tate.org. Retrieved on 21 August 2008
  80. ^ [J.M.W. Turner". Turner Society. Retrieved on 16 August 2008 J.M.W. Turner". Turner Society. Retrieved on 16 August 2008].
  81. ^ "Turner Collection". Tate Gallery. Retrieved on 9 August 2008.
  82. ^ "Conservation of Henry Moore sculpture to begin". London. 11 February 2013.
  83. ^ Catalogo della Mostra Firenze- Forte di Belvedere 20 Maggio 30 Settembre 1972 (1972). Il Bisonte  Editore..
  84. ^ Square Form with Cut, Henry Moore Foundation., su catalogue.henry-moore.org.
  85. ^ Square Form with Cut, Henry Moore Foundation., su catalogue.henry-moore.org.

Bibliografia modifica

  • Beckett, Jane; Russell, Fiona (2003). Henry Moore: Space, Sculpture, Politics. Burlington, Vermont: Ashgate. ISBN 0-7546-0836-0.
  • Berthoud, Roger (2003). The Life of Henry Moore (2 ed.). Giles de la Mare. ISBN 978-1-900357-22-7.
  • Causey, Andrew (1998). Sculpture Since 1945. Oxford: Oxford University Press. ISBN 0-19-284205-6.
  • Grohmann, Will (1960). The Art of Henry Moore. New York: H. N. Abrams.
  • Barassi, Sebastiano (2017). ‘’A Master in the Making’’. Becoming Henry Moore. Art Books.
  • Moore, Tania (2017). ‘’The Nation’s Collections’’. Becoming Henry Moore. Art Books.
  • Allemand-Cosneau, Claude; Fath, Manfred; Mitchinson, David (1996). Henry Moore. Nantes: Musée des Beaux Arts.
  • Risaliti, Sergio (2021). Henry Moore in Toscana, catalogo della mostra (Firenze, Museo Novecento, 18 gennaio-30 maggio 2021). Edizioni Polistampa, Firenze. IBSN 978-88-596-2152-2.
  • Barassi, Sebastiano; Risaliti, Sergio (2021). Henry Moore: il disegno dello scultore. Edizioni Polistampa, Firenze. ISBN 978-88-596-2147-8.
  • Henry Moore: The Human Dimension. HMF Enterprises, 1991. 83. ISBN 0-85331-610-4.
  • Davis, Alexander (1986 – 1991). Henry Moore Bibliography, Volume 4. ISBN 0-906909-10-4.

Testi aggiuntivi modifica

  • Carandente, Giovanni (1979). Moore e Firenze. Il Bisonte Editore.
  • Catalogo della Mostra Firenze- Forte di Belvedere 20 Maggio 30 Settembre 1972 (1972). Il Bisonte  Editore.
  • Carandente, Giovanni (2004). Moore. Giunti editore. ISBN 88-09-03556-9.