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Bianca Virginia Camagni

Bianca Viginia Camagni (Milano, 17 luglio 1885Canzo, 8 settembre 1960) è stata una regista, attrice e produttrice cinematografica italiana attiva nel periodo del cinema muto. Fu una delle prime e più importanti registe cinematografiche del cinema muto italiano insieme a Elvira Notari, Elettra Raggio, Diana Karenne e Daisy Silvain.[1]

Biografia

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Nascita ed esordi

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Bianca Virginia Camagni nacque a Milano e si formò come attrice nelle filodrammatiche della città. Iniziò la carriera con il teatro, poi alla vigilia della prima guerra mondiale si concentrò sul cinema.[1] Esordì nel 1913 presso la Mediolanum Film e fu in seguito assunta dalla Milano Films all'inizio del 1914. In giugno la casa milanese decise di dedicarle una serie (così come fece per le più note Mercedes Brignone ed Hesperia),[2] che fu però interrotta con l'ingresso dell'Italia nella prima guerra mondiale.[3] L'attrice interpreta in questo periodo vari ruoli da protagonista: nella commedia Dietro un cespuglio (1914) di Guglielmo Zorzi, nei drammi I naufraghi del potere (1914) di Enrico Rappini e Nel nido straniero (1914) di Baldassarre Negroni, nell'avventuroso Oro che uccide (1914) di Enrico Rappini.[2]

 
Bianca Virginia Camagni e Paolo Colaci sul set del film I pagliacci (1915) di Francesco Bertolini

Periodo del primo conflitto mondiale

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[da fare] ... da una parte continua a collaborare con i più importanti intellettuali italiani (lavora alla trasposizione di opere liriche come I pagliacci e Cavalleria Rusticana ed è la protagonista di un film impegnato come La crociata degli innocenti), al contempo si impegna nelle vesti di regista e sceneggiatrice in vari film (per la Galatea Film, una casa di produzione in cui forse ha interessi finanziari, scrive, interpreta e realizza Il figlio della guerra e La piccola ombra).[1]

 
Bianca Virginia Camagni in La crociata degli innocenti (1917), regia di Alessandro Blasetti

Ultimi lavori

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Fu legata sentimentalmente al pittore e scultore emiliano Severo Pozzati (Sepo) e protagonista assieme a lui di interessanti sperimentazioni nate dal pensiero di Alfredo Masi, che concepisce il cinema come arte figurativa, basata sulla luce, le forme e i colori e resa più espressiva dal connubio con la musica. Nel 1919 (con il sostegno dell'industriale milanese Achille Brioschi) Masi ebbe l'idea di girare un film basato su queste premesse assieme all'amico Sepo, coinvolgendo anche il musicista Vittorio Gui. Alla Camagni spettò invece il ruolo di un malinconico e crudele Pierrot.[4] Il film, dal titolo Fantasia bianca, non fu un successo a causa di un montaggio curato da Gui e Masi, che fecero della musica il fulcro dell'opera rendendo la parte visiva non più di un semplice susseguirsi di immagini; fu dunque ritirato dalla circolazione. A questo punto Bianca Virginia Camagni, coadiuvata dal giornalista Tito A. Spagnol, rilevò la pellicola e la sottopose a un nuovo montaggio. Introdusse anche alcune nuove scene e un nuovo personaggio, che affidò ad Amleto Novelli. Al film venne modificato il titolo da Fantasia bianca a Fantasia e vide la luce, con un discreto successo, nel 1921 tramite la Camagni Film, casa di produzione appositamente costituita.[4] Con la propria casa di produzione diresse un paio di film (per esempio La sconosciuta, assieme a Tito A. Spagnol) che interpretò nel ruolo di protagonista accanto ad attori come Alberto Collo e Amleto Novelli. Sempre nel 1919 ebbe un ruolo di rilievo accanto a Mario Bonnard (e sotto la sua direzione) nel film La stretta, prodotto dalla Cines. Nel 1921 lavorò in ruoli di contorno anche con la FERT di Torino, per esempio nel film La donna perduta di Guglielmo Zorzi.[2]

Ritiro e morte

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Bianca Virginia Camagni si ritirò definitivamente dalla professione nel 1922 dopo soli nove anni di carriera. Dichiarò a riguardo in un'intervista del 1917: «Amo il cinema e sento che questo ardore divampa dentro me con una tale furia che un giorno finirò per non sopportarlo più. [...] Tutto quello che faccio, lo faccio da sola: intreccio i fili, scrivo l'opera, faccio la rappresentazione».[3] Morì a Canzo, in provincia di Como, l'8 settembre 1960 all'età di 75 anni.

Filmografia

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Regia e sceneggiatura

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  • La piccola ombra (1916)
  • Fantasia bianca (1919)
  • Fantasia (1921)
  • La donna perduta (1921)

Interprete

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  • Non è tutto oro... (corto, 1914)
  • I naufraghi del potere (1914)
  • Oro che uccide (corto, 1914)
  • Nel nido straniero (corto, 1914)
  • L'agguato (1915)
  • La fioraia di Como (corto, 1915)
  • La gelosia (corto, 1915)
  • I pagliacci (1915)
  • Passa la guerra (1915)
  • Il figlio della guerra (1916)
  • La piccola ombra (1916)
  • Cavalleria rusticana (1916)
  • La crociata degli innocenti (1917)
  • Il re, le Torri e gli Alfieri (1917)
  • L'ondina (1917)
  • La strage degli innocenti (1917)
  1. ^ a b c Emiliana Losma, Bianca Virginia Camagni, su enciclopediadelledonne.it, 2017 (aggiornata nel 2023) (archiviato dall'url originale l'11 luglio 2024).
  2. ^ a b c Aldo Bernardini, Cinema muto italiano. Protagonisti, Bologna, Cineteca di Bologna, 2018, p. 69, ISBN 978-8899196547.
  3. ^ a b Emiliana Losma, Bianca Virginia Camagni, su wfpp.columbia.edu (archiviato dall'url originale).
  4. ^ a b Monica Dall'Asta, Non solo dive. Pioniere del cinema italiano, a cura di Id., Bologna, Cineteca di Bologna, 2008, ISBN 978-88-95862-13-2.

Voci correlate

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Bibliografia

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Collegamenti esterni

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