Utente:Pia.rr13/Disaster risk reduction

Ricerca e studio sui disastri

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La ricerca sui disastri si occupa di condurre indagini sul campo e studi sulla preparazione di gruppi, organizzazioni e comunità, sulla loro reazione e risposta a seguito di disastri naturali e tecnologici o di altre crisi riguardanti l’intera comunità.

Campi di ricerca correlati a questo tipo di indagine, come l'antropologia, studiano le popolazioni, i territori e gli eventi scatenanti situazioni disastrose. I loro studi analizzano gli effetti duraturi su molteplici aree della società, tra cui: organizzazione della società, organizzazione e autonomia politica, conseguenze economiche, degrado ambientale, adattamento all’ambiente ed interazioni umane, testimonianze, conoscenza delle tradizioni, conseguenze psicologiche e salute pubblica, includendo una più ampia documentazione storica della regione colpita.

La capacità di intervento nella salute pubblica richiede consapevolezza culturale, rispetto e preparazione; le diverse parti che agiscono nel momento del soccorso sono guidate da credenze culturali e religiose, inclusi i tabù. [1] Se queste non fossero riconosciute o comprese dal personale medico e di emergenza, il trattamento potrebbe essere compromesso, sia da un paziente che rifiuta di essere curato, sia dal personale che rifiuta di trattare le vittime a causa di una violazione di valori fondamentali.

Storia della ricerca

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Stati Uniti

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Il Centro di Ricerca sui Disastri o Disater Research Center (DRC)[2] è stato il primo centro di ricerca di scienze sociali al mondo dedicato allo studio dei disastri. È stato fondato presso l'Ohio State University nel 1963 e poi trasferito presso l'Università del Delaware nel 1985.

Il centro conduce ricerche sul campo e indagini sulla preparazione di gruppi, organizzazioni e comunità, sulla loro reazione e risposta a seguito di disastri naturali e tecnologici o di altre crisi riguardanti l’intera comunità. I ricercatori del DRC hanno condotto studi sistematici su disastri di varia natura, inclusi uragani, inondazioni, terremoti, tornado, incidenti nucleari e incidenti aerei. Il DRC ha anche condotto ricerche su disordini e rivolte civili, compresi i disordini di rivolte, compresi i disordini di Los Angeles del 1992. Dalla sua fondazione, il personale ha condotto quasi 600 studi sul campo, viaggiando nelle varie comunità percorrendo gli Stati Uniti e diversi paesi stranieri, tra cui Messico, Canada, Giappone, Italia e Turchia. I progetti del centro sono diretti dai membri del Dipartimento di sociologia e diritto penale e del Dipartimento di Ingegneria dell'Università del Delaware. Lo staff include anche borsisti post-dottorato, studenti laureati, laureandi e personale di supporto alla ricerca.

Il DRC non cura solo i propri database, ma serve anche come deposito per dati raccolti da altre agenzie e ricercatori, e contiene oltre 50.000 articoli. Questo lo rende la fonte più completa al mondo in relazione agli aspetti sociali e comportamentali dei disastri.

Gli studi in questo campo sono supportati da diverse fonti, come:

In aggiunta, a supporto ci sono numerose commissioni accademiche e nazionali dedicate alla ricerca sui disastri:

  • Accademia Nazionale delle Scienze / Commissione del Consiglio Nazionale delle Ricerche sull'Assistenza Internazionale ai Disastri e il Consiglio sui Disastri Naturali
  • Gruppo di revisione dei pericoli sociali della Fondazione Nazionale delle scienze
  • Comitato degli Stati Uniti per il Decennio delle Nazioni Unite e per la Riduzione dei Disastri Naturali

Principali conferenze e workshop internazionali

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Con la crescita dell'interesse per disastri e gestione degli stessi, vi sono molte conferenze e workshop tenuti sull'argomento, sia a livello locale che a livello globale. Le conferenze internazionali tenute su base regolare includono:

  • La conferenza annuale della Società Internazionale di gestione delle emergenze (TIEMS) [3]
  • Gli incontri e i workshop delle conferenze internazionali sui disastri e i rischi (IDRC), che si tengono ogni anno dal 2006, a Davos, in Svizzera (anni pari), e in altre località (anni dispari).
  • Gli incontri del Comitato Internazionale di Ricerca sui Disastri (IRCD), tenuti durante il Congresso mondiale di Sociologiadell'Associazione Sociologica Internazionale.
  • La biennale Global Platform for Disaster Risk Reductio è un forum multilaterale organizzato dall'Ufficio delle Nazioni Unite per la riduzione del rischio di catastrofi (UNDRR), che è stato istituito dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite per esaminare i progressi, condividere conoscenze e discutere gli ultimi sviluppi e tendenze nell’ambito della riduzione del rischio di disastri.
  • La Conferenza Mondiale sulla ricostruzione (WRC) è un forum globale che fornisce un punto di incontro per i responsabili politici, gli esperti e i professionisti dei governi, delle organizzazioni internazionali, delle organizzazioni su base comunitaria, del mondo accademico e del settore privato, sia dei paesi in via di sviluppo che di quelli sviluppati, che si riuniscono per raccogliere, valutare e condividere esperienze di recupero, di ricostruzione in caso di disastri e per portare avanti il dialogo politico.

Problemi e sfide

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Priorità

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Secondo Mluver (1996) non è realistico aspettarsi progressi in ogni aspetto della Riduzione del Rischio di Disastri (DRR): le capacità e le risorse sono insufficienti. I governi e le altre organizzazioni devono prendere quelle che sono effettive "decisioni di investimento", scegliendo in quali aspetti della DRR investire, quando e in quale ordine. Ciò è reso ancor più difficile dal fatto che molti degli interventi raccomandati sono incentrati sullo sviluppo piuttosto che direttamente sulla gestione delle catastrofi. La maggior parte delle direttive esistenti in materia di DRR trascurano questo problema. Un modo per rifocalizzarsi sulla questione è considerare solo le azioni mirate a ridurre il rischio di catastrofi. Questo permetterebbe più tentati sforzi verso uno sviluppo sostenibile. Un tentativo in questo senso sta nel concetto di 'sviluppo invulnerabile'. Lo sviluppo invulnerabile è uno sviluppo diretto a ridurre la vulnerabilità ai disastri, che comprende 'decisioni e attività che sono intenzionalmente progettate e attuate per ridurre il rischio e la suscettibilità ed aumentare anche la resistenza e la resilienza ai disastri.'[4]

Partnership e coordinamento inter-organizzativo

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Nessun gruppo o organizzazione può affrontare da sé tutti gli aspetti della DRR. Essa considera le catastrofi come problemi complessi che richiedono una risposta collettiva. Il coordinamento, anche nella gestione stessa delle emergenze, è complicato perché diverse organizzazioni possono convergere su una zona disastrata per prestare assistenza. In molte situazioni della DRR, i rapporti tra le varie organizzazioni e tra settori (pubblico, privato e non profit, nonché tra le comunità stesse) diventano molto più ampi e complessi. La DRR richiede forti legami, sia verticali che orizzontali (le relazioni a livello centrale e locale diventano importanti). Per quanto riguarda il coinvolgimento delle organizzazioni civili, si dovrebbe pensare in modo ampio a quali tipi di organizzazioni coinvolgere (vale a dire, ONG (organizzazioni non governative) convenzionali e organizzazioni quali sindacati, istituzioni religiose, radioamatori (come negli Stati Uniti e in India), università e istituti di ricerca).

  1. ^ Alisa Dogramadzieva, In a Serbian Refugee Camp, Women Tackling a Taboo Topic, in The New York Times, December 17, 2018.
  2. ^ drc.udel.edu, https://www.drc.udel.edu.
  3. ^ www.tiems.info, https://www.tiems.info/. URL consultato il 28 aprile 2021.
  4. ^ McEntire DA 2000, 'Sustainability or invulnerable development? Proposals for the current shift in paradigms'. Australian Journal of Emergency Management 15(1): 58–61. Archiviato il 9 ottobre 2009 in Internet Archive.