La Foglia di Palma di William-Adolphe Bouguereau (1825–1905), ritratto di donna non identificata con vestiti antichi

Il ramo di palma è un simbolo di vittoria, trionfo, pace e vita eterna, proveniente dall'antico Vicino Oriente e mondo mediterraneo. La palma (Phoenix) era sacra nelle religioni della Mesopotamia, e nell'antico Egitto rappresentava l'immoralità. Nel Giudaismo, lulav, una fronda chiusa della palma fa parte del festival di Sukkot. Un ramo di palma era assegnato agli atleti vittoriosi nell' antica Grecia e un ramo di palma o l'albero stesso è uno degli attributi più comuni della Vittoria personificata.

Nel Cristianesimo, il ramo di palma è associato all'entrata trionfale di Gesù la Domenica delle Palme, quando, secondo il vangelo di Giovanni, "prendevano rami di palma e uscivano per incontrarLo" (12:13 HCSB). Di conseguenza, le palme non sono menzionate in nessuno degli altri tra resoconti canonici del Vangelo. La palma sembra essere stata adottata nell'[simbolismo cristiano|iconografia cristiana]] per rappresentare i martiri, o la vittoria dello spirito sulla carne.

Dal momento che una vittoria segna la fine di un conflitto o una competizione, la palma si è trasformata in un simbolo di pace, un significato che può avere nell'Islam[1] dove è spesso associato al Paradiso.

La palma appare su diverse bandiere o sigilli che rappresentano paesi o altri luoghi, con la palma di cocco associata ai tropici.

Antichità modifica

 
Palme su un sigillo di impronta achemenide, V secolo aC. L'iconografia della palma era comunemente usata dagli antichi Babilonesi.
 
Apollo che regge un ramo di alloro, accanto a una palma che rappresenta la sua nascita a Delo (Comacchio Painter, ca. 450 aC)

Nella religione assira,la palma è uno dei tre alberi identificati come l' Albero Sacro[2] che collega il cielo, rappresentato dalla chioma dell'albero, e la terra, la base del tronco. I rilievi del IX secolo a.C. mostrano geni alati che tengono fronde di palma al cospetto dell' Albero Sacro.[3] E' associato alla dea Ishtar e si trova sulla porta di Ishtar. Nell'antica Mesopotamia, la palma da datteri potrebbe aver rappresentato la fertilità negli umani. Si credeva che la dea mesopotamica Inanna, che era importante nel rituale sacro del matrimonio, aumentasse la quantità di datteri[4]. I fusti delle palme rappresentavano per gli Antichi Egizi una lunga vita, e il dio Huh era spesso mostrato mentre reggeva il fusto di una palma in una o entrambe le mani. La palma era trasportata nelle processioni funebri egiziane per rappresentare la vita dopo la morte [5]. Il Regno di Nri (Igbo) usava l' omu, una tenera foglia di palma, per sacralizzare e trattenersi [6]. Alcuni sostengono che la palma nel poema dei Parti Drakht-e Asurig serva come rifwerimento alla fede Babilonese[7].

La palma era un simbolo della Fenicia e appariva sulle monete puniche. Nell' antica Grecia, si pensava che la parola "palma", phoinix, fosse correlata a un nome etnico.

Nell'antica Grecia, la palma era un segno sacro di Apollo, che era nato proprio sotto una palma sull'isola di Delo.[8] La palma divenne così un'icona della Lega di Delo. In riconoscimento dell'alleanza, Cimone di Atene eresse una statua di bronzo raffigurante l'albero della palma a Delfi come parte di un monumento di vittoria che commemorasse la Battaglia dell'Eurimede (469/466 BC).[9] Oltre a rappresentare la Lega vittoriosa, la palma di bronzo(phoinix) era un gioco visivo sulla flotta Fenicia sconfitta.[10] Dal 400 aC in poi, un ramo di palma fu assegnato al vincitore di gare atletiche, e questa usanza venne portata a Roma attorno al 239 aC.[11]

 
Moneta (335–336 AD) con Costantino I, il primo imperatore romano Cristiano, con Vittoria che regge una palma e un trofeo militare.

La palma divenne così strettamente associata alla vittoria nella cultura Romana antica che la parola Latina palma poteva essere usata come sinonimo di "vittoria".[12] Dopo che la palma divenne un riferimento regolare alla dea Vittoria, e quando Giulio Cesare confermò la sua ascesa al potere assoluto con la Battaglia di Farsalo, si credeva che una palma fosse cresciuta miracolosamente nel tempio di Nike, la controparte Greca di Vittoria.[13] La toga palmata era una toga decorata da un motivo con le pale; era indossata per celebrare trionfo militare solo da chi era stato protagonista di un trionfo precedente. La toga stessa era l'indumento dei civili in pace, ed era indossata dal trionfatore per segnare la sua deposizione delle armi e la fine della guerra. L'uso della palma in questo contesto indica il significato originale di "vittoria" sfumato in "pace" come conseguenza della vittoria.[14]

Le monete coniate sotto Costantino I, il primo imperatore Cristiano, e i suoi successori continuano a mostrare l'iconografia tradizionale di Vittoria, ma spesso combinata con il simbolismo cristiano. Il senatore Romano Simmaco, che provò a conservare le tradizioni religiose di Roma sotto il dominio Cristiano, è ritratto su un dittico d'avorio mentre sostiene un ramo di palma in un allegorico trionfo oltre la morte.

<galleria> File:Egyptian - Large Amuletic Bead - Walters 42382 - Top View C.jpg|Monkey next to a palm, symbolizing the sun god's daily rising, on an Egyptian amuletic bead (ca. 1300 BC) File:Vorderasiatisches Museum Berlin 125.jpg|Stylized palms on the Ishtar Gate, Babylon (ca. 575 BC) File:Tetradrachm Antimakhos Theos reverse CdM Paris.jpg|Poseidon holding a palm branch on the reverse of a tetradrachm of Antimachus I Theos, king of Bactria (2nd century BC) File:Winner of a Roman chariot race.jpg|Victorious charioteer holding a palm branch on a Roman mosaic File:Symmacho detalio in basso, British Museum.jpg|Symmachus bearing the palm of triumph over death (4th century) </gallery>

Giudaismo modifica

Nel Giudaismo, la palma da dattero (Lulav) è una delle quattro specie usate nelle preghiere quotidiane durante la festa di Sukkot. È legata all'hadass (mirto), e Aravah (salice). Il Midrash[15] mostra che il legame delle quattro specie simbolizza il desiderio di unire i quattro "tipi" di ebrei al servizio di Dio.

Durante l'Impero romano, la palma da dattero rappresentava sia per i Romani che per gli Ebrei la Giudea e la sua fertilità. Le fonti romane elogiano la palma come i prodotti della provincia. La palma da dattero era un'immagine frequente per la Giudea sul conio imperiale, in particolare sulla Iudaea Capta serie, dove il tipico trofeo militare è sostituito dalla palma. La palma appare anche su almeno moneta degli Asmonei e sul conio emesso nel 38-39 dC da Erode Antipa. Decorazioni legate alle palme si trovano anche negli ossari ebraici.[16]

Nel 1965, semi di palma da dattero della Giudea risalenti a circa 2000 anni fa furono recuperati durante gli scavi nel palazzo di Erode il Grande a Masada, in Israele. Nel 2005, alcuni semi sono stati piantati. Uno è cresciuto ed è stato soprannominato "Matusalemme".[17]

Cristianesimo modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Easter palm.
 
Palme trasportate durante la Domenica delle Palme, 2011, a Sanok, Polonia

[[File:900-101 Eberhard im Bart.jpg|thumb|Eberhard I, Duca di Württemberg (1492). Il Duca scelse una palma come suo simbolo personale in in commemorazione del suo pellegrinaggio verso Gerusalemme nel 1468 quando diventò Cavaliere del Santo Sepolcro. Nel Cristianesimo contemporaneo, i rami di palma trasportati durante la Domenica delle Palme trovano la loro origine nell'entrata trionfale di Gesù a Gerusalemme. I primi Cristiani usavano il ramo di palma per simbolizzare la vittoria dei fedeli sui nemici dell'anima. Nell'arte cristiana occidentale, i martiri erano spesso mostrati mentre tenevano un ramo di palma, ed era opinione diffusa che la raffigurazione di una palma su una tomba significasse che un martire era sepolto lì.[18]

Origenechiama la palma (In Giovanni, XXXI) il simbolo della vittoria in quella guerra condotta dallo spirito contro la carne. In questo senso era particolarmente applicabile ai martiri, i vincitori per eccellenza sui nemici spirituali dell'umanità; da qui la frequente presenza negli Atti dei martiri di espressioni come "ha ricevuto la palma del martirio." Il 10 Aprile del 1688la Congregazione dei Riti decise che la palma, quando rappresentata sulle tombe delle catacombe doveva essere considerata una prova che un martire era stato sepolto lì. Il significato generale della palma sui primi monumenti cristiani è leggermente modificato in base alla sua associazione con altri simboli (ad esempio, con il monogramma di Cristo, il Pesce, o il Buon Pastore). In alcuni contesti le palme rappresentavano anche il paradiso.

Galleria di Martiri che sostengono delle palme modifica

Islam modifica

[[File:Muhammad ibn Muhammad Shakir Ruzmah-'i Nathani - A Palm Tree - Walters W659219B - Full Page.jpg|thumb|upright|Una Palma (1717) dell' illustratore Muhammad ibn Muhammad Shakir Ruzmah-'i Nathani Ottomano]] La palma è ricca di significato nella cultura islamica e simboleggia il riposo e l'ospitalità in molte culture del Medio Oriente. La presenza di palme attorno a molte oasi dimostra che l'acqua era considerata un dojno divino dio Allah.[19] Nel Corano, la palma appare nell'immagine paradisiaca del Giardino (Janna).[20] Si dice che Maometto abbia costruito la propria casa vicino a una palma,[senza fonte][21] e che abbia costruito la prima moschea come tetto sulle palme.[22]

Nel Corano (19:16–34), si dice che Maria abbia dato alla luce Gesù sotto una palma da dattero.[23]


Uso moderno modifica

Il motto latino di Lord Horatio Nelson "Palmam qui meruit ferat", "Lascia che porti la palma che ha meritato" è stato adottato da numerose organizzazioni, tra cui la University of Southern California.


Oggi la palma, in particolare la palma di cocco è simbolo di un'isola tropicale paradisiaca.[24] Le palme appaiono sulle bandiere e sui sigilli di diversi luoghi in cui sono native, inclusi quelli di Malta, Haiti, Paraguay, Guam, Florida, Polonia, Australia and South Carolina.

In Arabo, il termine Fog al-Nakhal (فوق النخل‎), che è tradotto letteralmente "sopra le palme",è un'espressione idiomatica usata per indicare euforia, soddisfazione o grande felicità.

Bandiere e sigilli modifica

Allegorie di Vittoria e Pace modifica

Bust of George Washington flanked by allegories of Peace holding a palm branch and Fame blowing a trumpet, marble relief (1959–60) by G. Gianetti, based on the 1827 sandstone original by Antonio Capellano, at the U.S. Capitol

Note modifica

  1. ^ Solomon A. Nigosian, Islam: Its History, Teaching, and Practices (Indiana University Press, 2004), p. 124.
  2. ^ Mariana Giovino, The Assyrian Sacred Tree: A History of Interpretations (Academic Press Fribourg Vandenhoeck and Ruprecht Göttingen, 2007), passim.
  3. ^ Holly Chase, "The Date Palm: Pillar of Society," in Oxford Symposium on Food and Cookery 1989: Staples (Prospect Books, 1990), p. 65.
  4. ^ Sex Life of the Date University of Pennsylvania Museum of Archaeology and Anthropology
  5. ^ Fernando Lanzi and Gioia Lanzi, Saints and Their Symbols: Recognizing Saints in Art and in Popular Images (Liturgical Press, 2004), p. 25.
  6. ^ Sulayman Nyang and Jacob K. Olupona, Religious Plurality in Africa: Essays in Honour of John S. Mbiti (Mouton de Gruyter, 1995), p. 130.
  7. ^ Ahmad Tafazzoli, "DRAXT Ī ĀSŪRĪG", Encyclopædia Iranica, December 15, 1995.
  8. ^ La nascita di Apollo è descritta nell'Inno omerico ad Apollo di Delo.
  9. ^ Evelyn B. Harrison, "Pheidias," in Personal Styles in Greek Sculpture (Cambridge University Press, 1996), p. 27.
  10. ^ Kathleen Kuiper, Ancient Greece: From the Archaic Period to the Death of Alexander the Great (Britannica Educational Publishing, 2011), p. 89.
  11. ^ Livy 10.47.3; Guillermo Galán Vioque, Martial, Book VII: A Commentary, translated by J.J. Zoltowski (Brill 2002), p. 411.
  12. ^ Vioque, Martial, Book VII: A Commentary, pp. 61, 206, 411.
  13. ^ Caesar, Bellum Civile 3.105; Veit Rosenberger, "Republican Nobiles: Controlling the Res Publica," in A Companion to Roman Religion (Blackwell, 2007), p. 302; Anna Clark, Divine Qualities: Cult and Community in Republican Rome (Oxford University Press, 2007), p. 162.
  14. ^ Vioque, Martial, Book VII: A Commentary, p. 61.
  15. ^ Vayikra Rabbah 30:12.
  16. ^ Steven Fine, "Between Rome and Jerusalem: The Date Palm as 'Jewish Symbol," in Art And Judaism In The Greco-Roman World: Toward A New Jewish Archaeology (Cambridge University Press, 2005), pp. 140–145.
  17. ^ Deborah Bird Rose, "On the Spot: In the Red Center," in The Face of the Earth: Natural Landscapes, Science, and Culture (University of California Press, 2011), p. 209.
  18. ^ Hassett, M., Palm in Christian Symbolism, in The Catholic Encyclopedia, 1911.
  19. ^ Holly Chase, "The Date Palm: Pillar of Society," in Oxford Symposium on Food and Cookery 1989: Staples (Prospect Books, 1990), p. 64.
  20. ^ Nerina Rustomji, The Garden and the Fire: Heaven and Hell in Islamic Culture (Columbia University Press, 2009), pp. 43, 67.
  21. ^ Michael Ipgrave, Bearing the Word: Prophecy in Biblical and Qur'ānic Perspective (Church House Publishing, 2005), p. 103.
  22. ^ Afif Bahnassi, "Art and Aesthetic Creativity," in Culture and Learning in Islam (UNESCO Publishing, 2003), p. 566.
  23. ^ Sûrah XIX: 23, 25, 26, as cited by Chase, "The Date Palm"; entry on "Mary," in The New Encyclopedia of Islam, edited by Cyril Glassé (Stacey International, 1989, rev. ed. 2001), p. 297.
  24. ^ Virtual Palm Encyclopedia – Introduction
  25. ^ Created by Alessandro Abondio. The motto in Latin is from Catullus 62.16, and reads Amat Victoria Curam, "Victory loves Prudence": Karl Domanig, Porträtmedaillen des Erzhauses Österreich von Kaiser Friedrich III. bis Kaiser Franz II (Vienna, 1896), p. xix; on the translation of cura as "prudence" rather than the more usual "care, concern", Stuart Atkins, "Renaissance and Baroque Elements in Goethe's Faust: Illustrative Analogues," in Goethe Yearbook (Goethe Society of North America, 2002), p. 7.
  26. ^ Keith Christiansen and Judith W. Mann, Orazio and Artemisia Gentileschi (Yale University Press, 2002), p. 211.
  27. ^ Notes on the work from the Louvre.

[[Categoria:Simboli religiosi]] [[Categoria:Iconografia]] [[Categoria:Carichi araldici]]