Utente:Rachele2020/Sandbox Oberdan Chiesa

Oberdan Chiesa modifica

Oberdan Chiesa (Livorno, 11 settembre 1911Rosignano Marittimo, 29 gennaio 1944) è stato un antifascista italiano.

Biografia modifica

Oberdan Chiesa, nasce a Livorno nel 1911, da famiglia umile che gli insegna da subito i valori del patriottismo e della libertà. Già appena adolescente si affaccia al mondo del lavoro come manovale, venendo a contatto con il mondo degli operai più sfruttati della Livorno dei primi decenni del Novecento. Da questa situazione riesce ad assorbire tutti gli stimoli culturali e le ideologie nuove che lo portano a combattere sempre contro i padroni per raggiungere la dignità e l'equità sociale.

Oberdan e il Partito Comunista livornese modifica

Appena ventenne e ancora fortemente convinto dei suoi ideali, aderisce al Partito Comunista livornese, che è stata fondato alcuni anni prima. Dal 1926 lo stesso partito diviene clandestino, quando Mussolini decide di sciogliere tutti i partiti italiani ad eccezione di quello fascista. Non ci vuole comunque molto che l' OVRA scopra l'attività ancora in atto del partito. In questo periodo il giovane Oberdan viene infatti schedato come pericoloso antifascista insieme ad alcuni compagni.

Il pesante verbale porta Oberdan ad espatriare, ovviamente da clandestino, nel settembre del 1933. Giungerà in Francia, attraversando l'Algeria, insieme ad altri compagni antifascisti italiani.

La lotta in Spagna modifica

Dalla Francia, Oberdan risponde, insieme ad altri, alla chiamata della guerra civile spagnola. Molti furono i patrioti che tentarono di opporsi al colpo di stato da parte dei due generali Mola de Llano e Franco.

I repubblicani spagnoli persero la guerra, e nel 1939 Oberdan fu trasferito nei campi di prigionia francesi dove venivano radunati i prigionieri politici e tutti quelli che scappavano dalla Spagna. Dal Campo d'internamento di Le Vernet, sui Pirenei, in seguito ad un accordo politico tra il governo francese e quello italiano, fu rimpatriato.

Il rientro in Italia e la caduta del Regime fascista modifica

Rientrato in Italia Oberdan finì al confino di polizia a Ventotene nel novembre 1941. Al processo svolto al Tribunale Speciale, nonostante le innumerevoli accuse dei crimini politici, Oberdan non si oppose mai, anzi riconfermò la sua posizione e la coerenza del suo operato. Oberdan fu condannato a cinque anni, che non scontò mai. Nel luglio del 1943, con la seduta del Gran consiglio nella notte tra il 24 e il 25 luglio venne determinata la conclusione del governo mussoliniano e il successivo arresto del duce. Con la disgregazione del regime fascista i prigionieri furono liberati e Oberdan poté tornare a Livorno.

Chiesa riprende quindi la sua attività politica clandestina, ma la libertà dalla prigionia durò poco. Mussolini intanto era fuggito, aiutato dai tedeschi, dal Gran Sasso e tornò alla ribalta politica con l'istituzione della Repubblica Sociale Italiana. Attraverso le disposizioni impartite dal comando di Salò, volte a fermare i sovversivi, Oberdan Chiesa viene nuovamente arrestato il 22 dicembre 1943. Insieme ad altri due suoi compagni, schedati anche loro (il primo aveva preso parte alla guerra civile in Spagna, il secondo era riconosciuto come anarchico), furono trasferiti tutti e tre da Livorno al carcere di Don Bosco a Pisa.

La condanna e l'esecuzione: Rosignano 1944 modifica

Si arrivò al gennaio del 1944. A Rosignano, finora quasi del tutto indenne dai danni della guerra, grazie alla presenza della fabbrica Solvay (era stata dichiarata come "industria ausiliara allo sforzo bellico"), vide cambiare il clima interno.

Quello del 1944 cominciò conme un inverno fatto di rappresaglie, stragi, attentati, eccidi, e tanto altro. La sera del 27 gennaio, un gruppo di partigiani livornesi appartenenti all' VIII Brigata Garibaldi, compì un attentato proprio nel paese di Rosignano. Il maresciallo Cesare Nannipieri (accusato di essere un collaborazionista) e l'appuntato che lo accompagnava nella ronda della notte per il controllo del rispetto del coprifuoco, furono gravemente feriti e dopo alcuni giorni di agonia l'appuntato morì.

Alla notizia rispose immediatamente la rappresaglia da parte fascista; la sera del 28 gennaio 1944, venne improvvisato un Tribunale Straordinario che in breve decise: due tra i sovversivi livornesi detenuti a Pisa dovevano essere giustiziati a Rosignano per rappresaglia e monito contro eventuali futuri attentati. Nelle ore che seguirono decisero poi che la cosa si sarebbe risolta, prelevando una sola persona dal carcere di Pisa, la scelta ricadde proprio su Chiesa, uno tra i nomi più noti dell'ambiente antifascista livornese.

Nella notte fra il 28 e il 29 gennaio quindi, Oberdan Chiesa, viene prelevato dal carcere, gli viene comunicata la sentenza a morte per poi esser condotto in auto a Livorno. In città, si affiancheranno all'auto, altri due mezzi, di cui un camion con a bordo una cassa mortuaria.

I tre mezzi arrivano a Rosignano percorrendo l'Aurelia e si fermano in un luogo isolato, a pochi metri dal mare del vicino Circolo Canottieri, lo stabilimento balneare dei dipendenti Solvay. Alle sei e mezzo del mattino, si compose il plotone di esecuzione, composto da carabinieri e repubblichini. Oberdan Chiesa viene fatto sedere venti metri più avanti, con la faccia rivolta dapprima verso il plotone poi, uno dei cecchini, forse perché non capace di sostenere lo sguardo del condannato, chiese e ottenne, che gli si sparasse alle spalle. Il giovane livornese, non tradì mai la sua natura, neanche in punto di morte. Al sacerdote che gli si avvicinò per dargli l'ultima benedizione, Oberdan rispose "rispetto la sua fede e quella di tutti, ma desidero che siano rispettate le mie idee e la mia fede". Il plotone sparò e Oberdan si accasciò al suolo. Aveva 33 anni. Accertata la morte e dopo avergli sparato un ulteriore colpo alla tempia, il plotone si sciolse e il camion, dopo aver trasportato la salma al cimitero di Rosignano, riprese la strada per Livorno.

L'uccisione di Oberdan Chiesa ebbe reazione opposta a quella cercata. Infatti determinò la formazione di gruppi di partigiani, tra cui il più importante fu quello di Castellina Marittima e Riparbella.

L'esecuzione di Oberdan Chiesa fu quindi il primo nucleo di un movimento che si sviluppò negli anni successivi, che portò all'affermazione di idee.

Il 19 luglio del 1944, la 3ª Brigata Garibaldi 10º distaccamento “Oberdan Chiesa”, entra e libera dai nazifascisti la città di Livorno. Sulla spiaggia di Rosignano, un monumento ricorda il sacrificio di Oberdan. “Qui il 29 gennaio 1944 fu trucidato dai fascisti repubblichini Oberdan Chiesa combattente eroico in Spagna e in Italia per la causa del proletariato. Il popolo di Rosignano nel 1º anniversario del suo sacrificio (targa commemorativa posta sul monumento).

Bibliografia modifica

Collegamenti esterni modifica