Utente:Steiger2k/sndbox

Antonia Bertocchi (Cremona, 30 novembre 1940) è un'antropologa e scrittrice italiana.

Diplomata in Ragioneria, dopo alcune esperienze di successo nell'arte pittorica, poetica e musicale (è autrice della musica della canzone Chihuahua, che fa parte del repertorio di Mina) si è dedicata all'antropologia intesa come campo interdisciplinare che può fornire, alle problematiche dell'origine dell'evoluzione umana, corrette impostazioni e risposte di tipo scientifico.

Attività scientifica

modifica

Interessata alla mentalità magico-religiosa e alle modalità con cui essa interviene nella ritualizzazione dell'ambivalenza emotiva e dell'empatia, ha posto a confronto le sue caotiche irruzioni nel quotidiano e le sue frammentarie sopravvivenze folkloriche, con i più articolati ed integri contesti etnologici, esplorati nello spazio e nel tempo, entro la Storia Comparata delle Religioni. I suoi studi sono stati valorizzati da interventi di animazione culturale nella scuola e nella società, e con collaborazioni editoriali e attività congressuali, che hanno prodotto più di cento pubblicazioni, a carattere specialistico e divulgativo. Attualmente collabora ed è iscritta a diverse società scientifiche, tra cui l'AISEA (Associazione italiana per le scienze etno-antropologiche) e, in campo internazionale, la IUAES (International Union of Anthropological and Ethnological Sciences)[1].

Alla luce dell'epistemologia cibernetica di Gregory Bateson (Paradigma dell'Ecologia della Mente) il pensiero magico viene liberato dalle distorsioni e dalle demonizzazioni della cultura dominante, e può riemergere come un sistema di codici relazionali ricorsivi (mito-rito) fondati sul sentimento cognitivo-empatico del "Sacro Immanente", che si sono rivelati veicolo di idoneità co-evolutiva, per la loro capacità di ottimizzare le relazioni complesse e ricorsive uomo-società-natura, secondo modelli culturali adattativi ed equifinali, rispetto ai sistemi di comunicazione sociobiologici. Esso, in tale corretta visione, non risulta semplice o irrazionale, ma anzi si dimostra complesso e razionale nel costruire i suoi sistemi metaforici, modellandoli sulla viva ed empatica esperienza di precise osservazioni scientifiche, condotte entro ogni particolare contesto bio-regionale etno-storicamente dato, che hanno garantito la sopravvivenza a lungo termine della nostra specie, e si rivela autenticamente "colto", in una accezione eco-antropologica, che sviluppa il nucleo teorico di Edward Burnett Tylor, Bronisław Malinowski e Marcel Mauss integrandolo con i fondamenti dell’Ecologia Culturale (branca disciplinare proposta da Julian Steward nel 1955, in Theory of Culture Change - The Methodology of Multilinear Evolution, e proseguita con Marshall Sahlins).

Nei primi anni 2000 ha lavorato a cicli di studi incentrati sulle tradizioni Popolari della bassa padana, in particolare del Cremonese (la Merla, Fetonte, Santa Lucia, Albero della cuccagna), pubblicati in giornali, riviste, e atti di congressi tenuti presso prestigiose sedi universitarie italiane e straniere, e confluiti nell'opera multimediale denominata Atlante Demologico Lombardo[2] (finanziato dalla Regione Lombardia), alla quale ha collaborato sia in veste di consulente scientifica che di ricercatrice, con l’ampio saggio dal titolo Il contenitore simbolico della “Merla“ Uccello, secondo un approccio innovativo alle varianti del sistema mito-rito.

Entrata in contatto con la Scuola Etnostorica di Palermo, ha approfondito l’esplorazione delle stratificazioni etnostoriche del Mito di Fetonte, col saggio dal titolo Il mito di Fetonte Protogeno: recursioni tra Epistemologia ed Etnostoria per una nuova etica ambientale nel quaderno nr. 8 all'interno della raccolta Quaderni di Etnostoria edita dal C.I.E (Centro Internazionale di Etnostoria di Palermo) che ne ha curato la presentazione (il 10 ottobre 2004) a Massanzago (PD), al piano nobile di Villa Baglioni, impreziosito dal ciclo degli affreschi del Tiepolo, sul tema del mito di Fetonte. L’opera le ha valso il Padus d'Oro, primo premio per la saggistica antropologica alla rassegna internazionale Padus Amoenus tenutasi a Sissa (Parma) nel 2003.

Studiando la struttura profonda dei sistemi mito-rito, ha scoperto la presenza di impronte culturali egizie preistoriche nel paleolitico europeo, protodinastiche in Val Camonica e protostoriche nella civiltà greca, che hanno formato oggetto di Relazioni tenute al Valcamonica Symposium presso il Centro camuno di studi preistorici di Capo di Ponte[3][4][5][6].

Dal 2009 si interessa alla ricerca e alla documentazione degli indizi della presenza della mitica Atlantide nella Pianura Padana, raccogliendo i risultati dei suoi studi nel saggio Inferni e paradisi della Padania atlantidea, opera che è stata insignita di alcuni importanti riconoscimenti in ambito letterario, tra cui il premio "Giovannino Guareschi" alla XV edizione della rassegna internazionale Padus Amoenus 2010 tenutasi a Sissa[7].

L'antropologia della cultura ambientale e l'ecomuseologia

modifica

Nel 2006 è principale promotrice di un nuovo campo di studi, l'antropologia della cultura ambientale, che esplora il modo in cui i contenitori simbolici codificano le concezioni delle relazioni uomo-società-natura, e quali conseguenze pratiche esse hanno, sull'impatto ambientale[8].

La grave condizione di abbandono delle tradizioni popolari e delle lingue locali che ne provoca un continuo depauperamento, impone secondo la studiosa la necessità di individuare nuove strategie di documentazione, tutela e valorizzazione dei beni di interesse demologico, che superi la distinzione tra beni materiali e immateriali. Infatti, il ripiegarsi della ricerca sugli oggetti della cultura materiale, secondo un approccio vetero-marxista, è il principale responsabile della situazione di stallo che la assilla, per uscire dal quale, la studiosa ha voluto elaborare un innovativo approccio eco-museale. L'Ecomuseologia è un campo di studi fondato sul concetto di ecomuseo coniato da Hugues de Varine nel 1971. Con questo neologismo egli voleva riferirsi ad un museo dedicato al territorio nel suo complesso: un qualcosa che rappresenta ciò che un territorio è, e ciò che sono i suoi abitanti, a partire dalla cultura viva delle persone, dal loro ambiente, da ciò che hanno ereditato dal passato, da quello che amano e che desiderano mostrate ai loro ospiti e trasmettere ai loro figli. Pertanto tale innovativo approccio eco-museale, risponde all'esigenza giungere ad un impianto teorico, di tipo scientifico, che ponga le premesse operative volte a sanare questa conflittualità, che risolve con l'elaborazione del concetto di ecofonte, che ha il pregio di rendere obsoleta tale divisione, poiché utilizza le categorie della biologia evoluzionistica servita dalla cibernetica, in base alle quali possiamo distinguere in prima approssimazione, due categorie di ecofonti:

  • le ecofonti primarie, costituite dalla totalità dell'insieme di informazioni emesso dall'ecosistema globale. Esse sono percepire dall'uomo come caos e confusione. Un disordine cognitivo ed emozionale che invade la psiche causando diverse forme di follia. Ciò accade quando la psiche viene abbandonata alle oscillazioni catastrofiche dell'ambivalenza scissa, cioè non ricomposta dai contenitori simbolici dei sistemi mito-rito che sono, a vario titolo, andati perduti.
  • le ecofonti secondarie, ovvero le sorgenti di informazione provenienti dall'insieme di informazioni delle ecofonti primarie, nel processo di codificazione che ogni specie impone ad esse. Sono le ecofonti propriamente dette. Questo tipo di codificazione seleziona, dall'enorme offerta di input, che non potrebbe essere sopportato da nessun sistema nervoso centrale, solo quegli input che sono significativi per la sopravvivenza, tanto a breve che a lungo termine, grazie alla elaborazione di mappe cognitive ecologicamente valide. Esse consentono ad un organismo di ridurre la varietà a proporzioni accessibili. Nella specie umana, le mappe cognitive astraggono dal pool informazionale quegli anelli di retroazione informazionale che permettono ad un organismo di inserirsi nelle reti coevolutive dell'ecosistema, attraverso un procedimento metaforico complesso che produce i sistemi adattativi mito-rito.

Grazie al concetto di Ecofonte è stato possibile aprire un nuovo campo progettuale al servizio della nuova museologia[9], che possa porre in rete tutti i musei etnografici e naturalistici presenti sul territorio in un laboratorio per la salvaguardia tutela e valorizzazione dei beni culturali di interesse demologico, denominato ecomuseo integrato del territorio, descritto in numerose pubblicazioni e relazioni congressuali[10][11][12][13].

Sul tema ecomuseale e sulla definizione del concetto di "ecofonte", che completa quello di "etnofonte", è stata invitata in qualità di relatrice presso l'Università La Sapienza di Roma[14], e nel 2009 ha organizzato e presieduto un'importante sessione scientifica assieme ad altri 30 eminenti studiosi del settore, provenienti da tutto il mondo, presso l'università dello Yunnan, nella Repubblica Popolare Cinese[15].

Il femminismo antropologico

modifica

Nel 2013 Antonia Bertocchi è fondatrice di un nuovo filone di ricerca, battezzato femminismo antropologico, campo culturale che pone i saperi antropologici al servizio del femminismo, attraverso la divulgazione scientifica del ruolo culturale e politico preminente (potere matricentrico) riconosciuto alla donna sin dalla più lontana preistoria, e sopravvissuto presso numerose società indigene attuali[16][17].

Riferimenti

modifica
  1. ^ [1]
  2. ^ Home page Atlante Demologico Lombardo
  3. ^ Il bovide inciso di Niaux, per una nuova lettura - XXII Valcamonica Symposium 18-24 Maggio 2007, centro congressi Darfo Boario Terme - L’Arte Rupestre nel quadro del Patrimonio Culturale dell'Umanità - Edizioni CCSP 2007
  4. ^ (EN) Marks of "The People of the Sun" by f Heliopolitan Theology impressed on Ello's menhir? - XXIII Valcamonica Symposium 28 ottobre - 2 novembre 2009, centro congressi Darfo Boario Terme - Arte Preistorica e Tribale - “Produrre storia dalla preistoria: il ruolo dell'arte rupestre" - Edizioni CCSP 2009 [2]
  5. ^ La Potnia Theròn in nuova luce. Alla scoperta delle radici egizie e paleolitiche della cultura greca XXV Valcamonica Symposium 20-23 settembre 2013 - Art as a Source of History pag. 223-225 - Edizioni CCSP 2007
  6. ^ Scoperte tre Piramidi antiche fra le Prealpi - Il Po come il Nilo: scolpite nella roccia , orientate esattamente come quelle della piana di Giza in Egitto, La Padania, Milano 18 settembre 2001.
  7. ^ [3]
  8. ^ (EN) The impact of Demographic Growth on Global Climatic Change, Migration and Resources - Anthropological and epistemological sources as a reply to the problem of the control of the impact of the population explosion on the ecological and social systems. International Journal of Anthroplogy, Vol XXVI January-June 2011 n.1-2, Firenze, Angelo Pontecorboli [4]
  9. ^ [5]
  10. ^ The eco-source concept for an epistemologica renewal of Eco-Museum Anthropology, XV Congresso Mondiale ICAES 2K3: Humankind/nature interaction: past, present and future, Università di Firenze 5-12 luglio 2003; traduzione italiana Il concetto di Ecofonte per il rinnovamento epistemologico dell'Antropologia Ecomuseale ed. SEAS (Studi Etnoantropologici e Sociologici)-Atena, Napoli, n.34 anno 2006
  11. ^ Etnoantropologia, rivista on-line n° 1 - 2007 - Rivista on Line AISEA
  12. ^ Atti AISEA 2004
  13. ^ Il concetto di Ecofonte, come contributo alla rifunzionalizzazione della tradizione popolare nel contesto attuale e all'innovazione nelle politiche comunicative, Atti IX Congresso AISEA
  14. ^ Il concetto di “Ecofonte” come contributo alla rifunzionalizazione della tradizione popolare nel contesto attuale e alla innovazione delle politiche comunicative ecomuseali - IX Congresso AISEA sul tema : "Antropologia e territorio", 1-3 Luglio 2004 - Università La Sapienza, Roma
  15. ^ Ecomuseology Between Sustainable and Untenable Tourism. From Systemic Emergencies in Theoretical Field, to Systemic Induction in Practical Applications - Chairperson Antonia Bertocchi 处于可持续和难持续旅游业之间的生态博物馆学:从理论场中的系统危机到实践应用中的系统诱导 - Humanity, Development and Cultural Diversity - The 16th World Congress I.U.A.E.S. (International Union of Anthropological and Ethnological Sciences) Kunming, Yunnan University, China. [6]
  16. ^ Le donne custodi della Tradizione tra passato e presente, Festa del Volontariato 4 Ottobre 2012, Cremona Palazzo Cattaneo, link Facebook
  17. ^ (EN) The revival of Matricentric Female Power, at the light of scientific updates starting from Pleistocenic age, 17th World Congress: Evolving Humanuty, emerging Worlds August 5th-10th, 2013 Università di Manchester, Regno Unito. [7]