Villa Chigi Saracini

La villa Chigi Saracini Lucherini si trova a Castelnuovo Berardenga in provincia di Siena.

Villa Chigi Saracini Lucherini
Facciata sud e parco
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàCastelnuovo Berardenga
Indirizzovicolo Berardenga 9
Coordinate43°20′45.86″N 11°30′12.87″E / 43.346072°N 11.503575°E43.346072; 11.503575
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1820-1840
Stileneorinascimentale
Realizzazione
ArchitettoGalgano Lucherini Saracini
AppaltatoreGalgano Lucherini Saracini

Storia e descrizione modifica

La realizzazione della villa, progettata agli inizi del XIX secolo dal proprietario Galgano Lucherini Saracini, portò uno stravolgimento all'assetto urbanistico del paese, con l'abbattimento della cinta muraria del castello, sostituita da un muro di contenimento; la villa era già eretta al 1825, i lavori comprensivi del parco, terminarono negli anni settanta dell'Ottocento.[1] La proprietà nel 1877 passò, per testamento, da Alessandro Saracini Lucherini al conte Fabio Chigi Saracini e, successivamente, al di lui erede Guido Chigi Saracini Lucherini.

L'edificio, a pianta rettangolare, si sviluppa su tre piani di cui quello a terreno è rivestito a bugnato mentre i superiori sono intonacati. Sui prospetti principali si aprono due portoni d'accesso ad arco a tutto sesto, fiancheggiati da doppie lesene terminanti con mensole che sostengono i balconi di coronamento.

Su ogni facciata principale è posto uno stemma, sul prospetto nord quello dei Chigi e dei Della Rovere, sul prospetto sud quello dei Saracini e dei Marescotti.

Il parco modifica

 
Villa Chigi Saracini Lucherini, ingresso nord

Il parco, ispirato al tipo romantico, fu progettato da Agostino Fantastici nel 1834 così come le strutture architettoniche d'arredo, il ponte carrabile a tre arcate, che collega la villa alla collina di San Quirico e il Kaffeehaus.

La parte anteriore della villa, quella dove il Fantastici è intervenuto maggiormente, è composta da un prato dove si trova un laghetto circondato da muschi e spugne di forma quasi circolare, di fronte al quale si attesta il Kaffeehaus. Questo, d'ispirazione neoclassica, divide il parco dal piccolo giardino all'italiana, posto nel piazzale antistante la villa e caratterizzato da geometriche siepi in bosso adornate da aiuole di fiori. L'edificio, a forma di parallelepipedo, ha un prospetto scandito da quattro colonne doriche in travertino, che sostengono una trabeazione, ai cui lati si aprono due nicchie semicircolari che ospitano le statue in terracotta di Flora e Artemide; è collegato al giardino superiore da una doppia scala con ringhiera.

Il parco ricco di alberi e arbusti raggruppati secondo le diverse tonalità di verde delle piante quali platani, faggi, tigli, cedri, lecci e allori, tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo, fu oggetto d'integrazioni e modifiche per iniziativa del conte Guido Chigi Saracini, musicista e fondatore dell'Accademia Musicale Chigiana, il quale vi collocò una serie di statue dedicate ai grandi musicisti.

Nel piazzale, di forma circolare, venne posta una colonna monumento a Michelangelo Buonarroti, opera dello scultore senese Tito Sarrocchi, che dette il nome al piazzale stesso. In un altro piazzale, ornato di fiori e situato tra il ponte e il cancello d'ingresso al parco, fu collocata una grande fontana in marmo, a due tazze, denominata dei Tritoni, opera anch'essa del Sarrocchi.

Al di sotto del piazzale d'accesso, lungo il viale che conduce alla fontana del Sarrocchi, vi è un piccolo ninfeo di forma semicircolare raggiungibile attraverso alcuni gradini in travertino. Elemento importante del parco è la viabilità realizzata dai vialetti e sentieri tortuosi che salgono e scendono.

Note modifica

  1. ^ Chiara Silvia Cusmano, Il castello, la fattoria, il paese, 2003.

Bibliografia modifica

  • Il giardino rivelato, segni e labirinti nei giardini senesi, fotografie di Ilio Scali e Mauro Tozzi, ed. Il Leccio, Siena, 1995. Prefazione L'Archetipo della Natura di Ugo Sani, presidente dell'Archivio Italiano dell'Arte dei Giardini.
  • I giardini di Toscana, a cura della Regione Toscana, Edifir, Firenze 2001.

Voci correlate modifica

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