Vincenzo Tamagni

pittore italiano

Vincenzo Tamagni (San Gimignano, 10 aprile 14921530) è stato un pittore italiano.

Vincenzo da San Gimignano (1492-1530)
Le Vite di Giorgio Vasari
quarta parte

Biografia modifica

Nacque il 10 aprile 1492 a San Gimignano. Fu apprendista del Sodoma, con cui nel 1505 collaborò nel ciclo di affreschi sulla Vita di San Benedetto del chiostro dell'abbazia di Monte Oliveto Maggiore. Nel corso di due lunghi soggiorni romani (1516-1521 e 1525-1527) partecipò alla bottega di Raffaello, con cui collaborò nelle Logge Vaticane, e subì l'influsso di altri artisti fra cui il Peruzzi. Dipinse a San Gimignano e in altre località circostanti (Montalcino, Monteriggioni, Pomarance, ecc). Morì nel 1530 circa.

Opere modifica

 
Vincenzo Tamagni - Madonna in trono con il Bambino, angeli e Santi - Ex Spedale di Santa Maria della Croce, Montalcino (SI)

Nel 1510-1512 operò a Montalcino, dove dipinse le Storie della vita della Vergine, il Domine quo vadis? e la Caduta di Simon Mago nella Chiesa di San Francesco e affrescò lo Scrittoio, l'ex farmacia dello Spedale di Santa Maria della Croce. Qui realizzò la Madonna in trono col Bambino, angeli, santi e personaggi famosi e la Santa Maria della Croce.

Nel 1513-1516 si colloca la sua probabile partecipazione assieme a tutto lo staff raffaellesco alla decorazione archeologicizzante della Loggetta del cardinal Bibbiena in Vaticano.

 
in collaborazione con Giovanni da Spoleto - Incoronazione della Vergine - Chiesa di Santa Maria in Arrone (Terni)

Nel 1516 realizzò assieme a Giovanni da Spoleto il ciclo di affreschi con Storie della Vergine nella chiesa di Santa Maria in Arrone (Terni), in cui si riconosce l'influsso di Raffaello e del Peruzzi.

Nel 1516-1521 collaborò agli affreschi per le Logge Vaticane.

Rientrò quindi nel Senese dove realizzò:

Nel 1525-1527 si colloca il suo secondo periodo romano, concluso secondo il Vasari con il Sacco di Roma. Svolge un'intensa attività di frescante di facciate di palazzi, celebrata dal Vasari, ma interamente perduta. Realizzò inoltre:

 
in collaborazione con Giovanni da Spoleto - Dormitio Virginis - Chiesa di Santa Maria in Arrone (Terni)
 
Sala dell'asino d'oro, Rocca dei Rossi di San Secondo

Durante questo soggiorno o al più tardi in un brevissimo soggiorno finalese nell'estate del 1527, subito dopo la fuga dal Sacco di Roma, si colloca la:

Benché la collocazione temporale dell'opera sia priva di riscontri documentari, l'opera appartiene stilisticamente senz'altro al terzo decennio del Cinquecento. Una datazione più precisa (1524-1527) è stata proposta in base ai dati biografici dei personaggi laici, che compaiono nel quadro.

Nel 1527-1530 realizzò gli ultimi lavori a San Gimignano e dintorni:

Nell'ultimo periodo della sua vita operò anche in Emilia Romagna: recentemente infatti gli è stata attribuita la paternità, finora solo supposta, delle decorazione della Sala dell'Asino d'Oro nella Rocca dei Rossi di San Secondo Parmense.[1][2]

Alri

Un'attribuzione incerta modifica

Tamagni sembra aver operato quasi esclusivamente in Toscana e nel Lazio: l'attribuzione di una pala nella Liguria di Ponente priva di conferme documentarie pone dei problemi. Federico Zeri, perciò, ne parlò in forma dubitativa. Studi più recenti hanno suggerito che durante il sacco di Roma Tamagni possa essersi rifugiato nel savonese, dove è attestata anche la presenza di un Antonio Tamagni di S.Gemignano, pittore ceramista, forse suo parente.

Galleria d'immagini modifica

Note modifica

  1. ^ E-project, ARTE: VINCENZO TAMAGNI E LA SALA DELL'ASINO D'ORO NELLA ROCCA DEI ROSSI DI SAN SECONDO - Calendario eventi - I Castelli del Ducato di Parma e Piacenza, su castellidelducato.it. URL consultato il 10 ottobre 2017.
  2. ^ San Secondo: gli affreschi della Rocca sono di un allievo di Raffaello | PQ [collegamento interrotto], in ParmaQuotidiano.info, 9 ottobre 2017. URL consultato il 10 ottobre 2017.
  3. ^ https://www.artcurial.com/fr/lot-vincenzo-tamagni-san-gimignano-1492-vers-1530-saint-sebastien-panneau-de-peuplier-une-planche

Bibliografia modifica

Generale modifica

  • Vasari, Giorgio, Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori (1568), ed. a cura di G. Milanesi, Firenze 1906, IV, pp. 489–492.
  • Pecori. Luigi, Storia della terra di San Gimignano, Firenze 1853, pp. 496–500, 530.
  • Venturi, Adolfo, Storia dell'Arte Italiana, IX, 5, Milano 1932, pp. 413–422.
  • Bartoli, Roberta, Vincenzo Tamagni, scheda biografica in "La pittura in Italia. Il Cinquecento", t. II, Electa 1987, pp. 848–849.
  • Rossana Castrovinci, Vincenzo Tamagni da San Gimignano. Discepolo di Raffaello, De Luca Editori d’Arte, Roma, 2018.

Contributi specifici modifica

  • Popham, Arthur Ewart, Some drawings by Vincenzo Tamagni, in “Old Masters Drawings”, XIV, (1939-40), pp. 44-(?).
  • Pouncey, Philip, Vincenzo Tamagni at Siena, in “The Burlington Magazine”, N° 514, Vol. LXXXVIII, Jan. 1946, pp. 3–8.
  • Pouncey, Philip, A datable drawing by Vincenzo Tamagni, in “The Burlington Magazine for Connoisseurs”, Vol. 88, N° 515, Feb. 1946, pp. 42, 44-45.
  • Hayum, Andree, Two drawings by Vincenzo Tamagni, “The Burlington magazine for connoisseurs”, Vol. 114, N°827, Feb. 1972, pp. 87–89.
  • Dacos Crifò, Nicole, Vincenzo Tamagni a Roma, in “Prospettiva” 7, 1976, pp. 46–51.
  • Dacos Crifò, Nicole, Le Logge di Raffaello. Maestro e bottega di fronte all'antico, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma 1986 (2ª ed.), pp. 106–108.
  • Sapori, Giovanna, Vincenzo Tamagni e Giovanni da Spoleto, in “Baldassarre Peruzzi. Pittura, scena e architettura nel Cinquecento” (a cura di Marcello Fagiolo e Maria Luisa Madonna, Atti del convegno Siena-Roma 1987, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Roma 1987, pp. 551–568.
  • Guerrini, Roberto, Vincenzo Tamagni e lo scrittoio di Montalcino, Siena, Rotary Club Siena Est, 1991 (?).
  • Spinelli, Jader, Vincenzo Tamagni a Pomarance. Una madonna con bambino nella sala della ex pretura, in “La comunità di Pomarance” n. 3, 1993.
  • Ventura, Leandro, La Madonna del Rosario di Vincenzo Tamagni nella chiesa di San Biagio in Finalborgo. Esaltazione e superbia dinastica dei Del Carretto, marchesi di Finale, in “Mitteilungen des Kunsthistorischen Institutes in Florenz”, XXXVIII, 1994, f. I, pp. 98–116.
  • Peano Cavasola, Alberto, Nuove luci su alcune opere artistiche di Finalborgo, in “Ligures”, nº4, 2006, pp. 147–164.
  • Giorgio Mamberto, Il quadro della Madonna del Rosario a Finalborgo: I Marchesi del Carretto Duchi di Milano, Associazione E. Celesia, Finale Ligure, 2015
  • Peano Cavasola, Alberto, Un gruppo di marchesi travestiti a Finalborgo?, in "Il Quadrifoglio" - Rivista dell'Associazione Emanuele Celesia, nº12, 2015, pp. 16–18.

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