Vittoria sul Sole

opera futurista russa del 1913 composta da Michail Vasil'evič Matjušin
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Vittoria sul Sole (in russo: Победа над Cолнцем?, Pobeda nad Solncem) è un'opera futurista russa che ebbe la sua prima nel 1913 al teatro Luna Park di San Pietroburgo.

Vittoria sul Sole
Locandina di El Lissitzky per una produzione post-rivoluzionaria dell'opera. La scritta in poesia multilingue recita: "Tutto va bene, comincia bene e non è finito"
Titolo originalePobeda nad Solncem
Победа над Cолнцем
Lingua originalerusso
MusicaMichail Vasil'evič Matjušin e prologo di Velimir Chlebnikov
LibrettoAleksej Eliseevič Kručënych
Prima rappr.1913
TeatroLuna Park di San Pietroburgo

Storia modifica

 
Copertina di Vittoria sul Sole, 1913
 
Rappresentazione al teatro Stas Namin di Mosca nel 2014

Al libretto, scritto in linguaggio zaum, contribuì Aleksej Eliseevič Kručënych; le musiche vennero scritte da Michail Vasil'evič Matjušin, il prologo venne aggiunto da Velimir Chlebnikov e lo scenografo fu Kazimir Severinovič Malevič.

La performance venne organizzata dal gruppo di artisti d'avanguardia Sojuz Molodëži ("Unione della gioventù").[1] L'opera divenne famosa in quanto fu l'evento per il quale Malevič fece il suo primo emblematico dipinto Quadrato nero, in seguito divenuto simbolo del Suprematismo.[2]

L'opera era concepita per sottolineare i parallelismi tra testo letterario, colonna sonora e arte pittorica; presentava personaggi stravaganti come Nerone e Caligola nella stessa persona, il Viaggiatore attraverso tutte le epoche, il Parlatore al telefono, i Nuovi ecc.

Accoglienza e critica modifica

Il successo fu considerevole[3], benché il pubblico reagisse negativamente e violentemente alla cacofonia musicale. In seguito critici e storici ne riportano un'opinione negativa, fatta eccezione per l'opera di Malevič per scene e costumi[4]. Alcuni attribuirono a quest'opera l'origine della pittura suprematista. Il carattere assurdo del libretto lo aveva ispirato con personaggi in forma di marionetta e insiemi di forme geometriche, che a loro volta influenzarono la recitazione degli attori.[3] Si tratta di uno dei rari esempi in cui un gioco genera una nuova forma di visione, quindi un movimento pittorico.[5]

Sull'opera venne realizzato un film documentario nel 1980.[6]

Rappresentazioni modifica

La traduzione originale del 1980 dell'opera della poetessa Larisa Šmajlo fu rappresentata per la celebrazione della ricostruzione della prima opera futurista al Los Angeles County Museum of Art e alla Brooklyn Academy of Music.[7] Fu messa in scena con scenografie digitali e musica sintetizzata alla Boston University il 23 aprile 2015.[8][9]

Nel 2015, durante la fiera dell'Arte di Basilea, la fondazione svizzera Bayaler presentò la produzione dell'opera che venne rappresentata al Theater Basel il 17 giugno 2015,[10][11] in una sorta di anteprima della mostra In Search of 0,10 – The Last Futurist Exhibition of Painting[12] (4 ottobre 2015 - 10 gennaio 2016, Fondazione Bayaler).

Galleria di Kazimir Severinovič Malevič modifica

Scenografie modifica

Costumi modifica

Note modifica

  1. ^ (EN) Ināra N̦efedova, Latviešu Glezniecības Meistardarbi, Collets, 1988, p. 8.
  2. ^ Vittoria sul Sole, su finimondo.org. URL consultato il 27 dicembre 2018.
  3. ^ a b (FR) Goldberg Roselee, Du futurisme à nos jours, in La Performance, Thomas & Hudson / L'univers de l'art, p. Chapitre 2 : le futurisme et le constructivisme russe., ISBN 978-2-87811-380-8.
  4. ^ (EN) Isobel Hunter, Zaum and Sun: The 'first Futurist opera' revisited, in Central Europe Review, vol. 3, n. 1, 12 luglio 1999. URL consultato il 27 dicembre 2018.
  5. ^ Une des sources de la peinture suprématiste de Malevitch a été un opéra-performance joué en 1913 à Saint-Petersbourg : "Victoire sur le soleil", su idixa.net.
  6. ^ (EN) Anna Kisselgoff, Theater: 'Victory Over the Sun', in The New York Times, 27 gennaio 1981. URL consultato il 27 dicembre 2018.
  7. ^ (EN) Victory over the Sun - InTranslation, su intranslation.brooklynrail.org. URL consultato il 27 dicembre 2018.
  8. ^ Join us for Revolutionary Voices: Victory over the Sun (04/23/15) - World Languages & Literatures, su bu.edu. URL consultato il 27 dicembre 2018.
  9. ^ Alekseĭ A. Kruchenykh e Larissa Shmailo, Victory over the sun: the first futurist opera, ISBN 978-0-692-30231-6, OCLC 898418146.
  10. ^ FondationBeyeler, Victory Over the Sun: Futurist Opera, 15 novembre 2015. URL consultato il 27 dicembre 2018.
  11. ^ (EN) Enrico, VernissageTV Art TV - Victory Over the Sun Futurist Opera at Theater Basel, su vernissage.tv. URL consultato il 27 dicembre 2018.
  12. ^ (DE) Auf der Suche nach 0,10 - Die letzte futuristische Ausstellung der Malerei, su fondationbeyeler.ch. URL consultato il 27 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 4 settembre 2018).

Bibliografia modifica

Traduzioni modifica

  • (EN) Victory Over the Sun, a cura di Patricia Railing, traduzione di Evgeny Steiner, London: Artists.Bookworks, 2009, 2 voll. ISBN 978-0-946311-19-4.

Bibliografia critica modifica

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