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Un modo semplicissimo per sostenere Wikimedia Italia NAVIGAZIONE


Qualche tempo fa, su Meta, hanno tolto dalla blacklist un sito che faceva uso di "referral profiteering" ed era affiliato con Amazon. In pratica, tutti i wikipediani che andavano su quel sito poi si ritrovavano davanti a dei link che puntavano ad Amazon, e se compravano il libro arricchivano il webmaster del sito; inoltre, parte dei links erano, per capirci, del tipo di quelli usati da Linksynergy, per cui il webmaster ci guadagnava qualche centesimo anche se il libro non lo compravi.
Ora, si potrebbe sfruttare questo buco nero nei regolamenti sullo spam per finanziare in modo semplice Wikimedia Italia. Ecco come, in tre mosse:

  • 1 - Wikimedia Italia sottoscrive delle affiliazioni con Amazon, Unilibro, BOL, IBS e chi più ne ha più ne metta
  • 2 - alla pagina Wikipedia:Fonti librarie si sostituiscono i link "normali" con quelli del programma di affiliazione, i quali funzionano ugualmente (stessi prezzi; l'utente non si accorge assolutamente di nulla)
  • 3 - Wikimedia Italia aspetta che i soldini gli arrivino sul conto corrente (stiamo parlando, potenzialmente, di migliaia di euro all'anno!!!)

Per farvi capire questa brillantissima idea, vi spiego cosa succederebbe con un esempio pratico:

  • a - un wikipediano che di solito compra i libri su internet (supponiamo, ad esempio, che sia cliente di Unilibro) legge una voce di Wikipedia e nota che in bibliografia c'è un libro che gli interessa
  • b - il wikipediano clicca sul codice ISBN e arriva alla pagina speciale con i links ai venditori
  • c - a questo punto clicca sul link a Unilibro, visto che in questo esempio è il suo fornitore abituale, controlla il prezzo del libro e lo compra
  • d - Wikimedia Italia riceve una parte della transazione (in questo caso, fino al 9% del prezzo di copertina, vedi qui)

MORALE: il wikipediano non si è accorto di nulla, il libro l'avrebbe comprato ugualmente, e l'avrebbe pagato lo stesso prezzo, ma a Wikimedia Italia arriva una fettina di quei soldi. Ovviamente bisogna tenere d'occhio i soliti furboni, come il tipo del sito di cui sopra, in modo che non vadano a mettere i link al loro programma di affiliazione al posto dei nostri link.
Che ne dite? Si potrebbe fare un periodo di prova, diciamo sei mesi, e vedere quanti soldi arrivano? --Madetests 18:06, 16 nov 2007 (CET)[rispondi]

Mmm forse non conosci bene wikipedia: uno dei suoi fondamenti è non essere finanziata da alcuna pubblicità, ma solo da donazioni. --SailKoFECIT 18:10, 16 nov 2007 (CET)[rispondi]
Non vorrei che gli utenti di wikipedia ne approfittassero per fare pubblicità a qualunque libro interessi a quel determinato utente o, peggio ancora, fossero gli stessi editori o autori ad approfittarne...--Roberto 18:15, 16 nov 2007 (CET)[rispondi]
@Sailko: Wikimedia Italia è un'associazione non profit, e se non sbaglio ci sono parecchie realtà non profit che si finanziano nel modo che ti ho descritto! --Madetests 18:21, 16 nov 2007 (CET)[rispondi]
WMI può farsi tutta la pubblicità che vuole e fare tutte le truffe che vuole, ma possibilmente non su -e soprattutto tramite wikipedia :) --Sogeking un, deux, trois... 18:24, 16 nov 2007 (CET)[rispondi]
il problema ci sarebbe se Wikimedia Italia fosse una società a scopo di lucro che viene qui a fare i comodacci suoi; ma qui si parla di una associazione che usa gli introiti per promuovere Wikipedia stessa, quindi da questo punto di vista non ci sono problemi, è sufficiente che la comunità sia d'accordo a mettere i link. --Madetests 18:26, 16 nov 2007 (CET)[rispondi]
Il problema della pubblicità è che poi gli inserzionisti potrebbero condizionare (anche involontariamente) gli edit di Wikipedia. Proprio per questo WMF ha deciso di non accettare nessun tipo di pubblicità da nessuno. In questo modo Wikipedia preserva la propria autonomia e indipendenza.--Kaspo 18:29, 16 nov 2007 (CET)[rispondi]

Diciamo che WMI non ha nessun interesse particolare ad una proposta (forse lecita) ma lontana mille miglia dagli scopi sia di wikipedia, sia dell'associazione medesima. Gac 18:34, 16 nov 2007 (CET)[rispondi]

(conflittato) @Kaspo: ricordo almeno un'occasione in cui WMF è venuta meno a questa nobile decisione;
@Madetest: anche ammesso che quello che dici sia vero -e io non sono d'accordo quasi per niente- di tutte le forme di "pubblicità" che mi vengono in mente quella proposta da te mi pare pericolasemte vicina a una truffa (tutto ciò che prevede che qualcuno "non si accorga di nulla" ihmo è una truffa) e, pertanto, mi pare davvero una pessima idea ospitarla su 'pedia... --Sogeking un, deux, trois... 18:39, 16 nov 2007 (CET)[rispondi]

Siete già in due a usare il termine pubblicità, e questo mi fa pensare che state fraintendendo. Allora, se andate alla pagina Wikipedia:Fonti librarie noterete che i link ai venditori ci sono già: non c'è nulla da aggiungere, nessun banner etc. C'è solo da modificare un po' i link in modo che i venditori: a) riconoscano che l'utente viene da quella pagina e b) accreditino WMI di conseguenza.
Poi, se andate alla Categoria:Opere letterarie, o in qualsiasi voce con una bibliografia, noterete che Wikipedia è già strapiena di libri e codici ISBN, non c'è il rischio che le case editrici o i venditori di libri "aumentino" i loro interventi, perché già sono a tutta spinta! @Sogeking: se il "non si accorge di nulla" è un problema, si può scrivere una nota a fondo pagina in cui si spiega che usando quella pagina speciale per trovare e acquistare libri si contribuisce a finanziare la WMI e quindi a finanziare tutte le attività di promozione di Wikipedia in Italia. --Madetests 18:49, 16 nov 2007 (CET)[rispondi]

Aggiungo una considerazione: attualmente Wikipedia contiene decine di migliaia di codici ISBN cliccabili, i quali conducono a quella pagina speciale che vi ho linkato. Attualmente poi, i venditori che sono in quella pagina si fanno delle grasse risate, perché già ora indirizziamo verso di loro migliaia di clienti senza che loro debbano accreditare qualcuno per un qualche programma di affiliazione. Ci stiamo facendo la figura dei fessi, per dirla tutta, e non vedo perché non possiamo usare quella pagina a fin di bene. --Madetests 19:11, 16 nov 2007 (CET)[rispondi]
Infatti, a mio parere andrebbe cancellato il collegamento ai venditori on-line (e mi pare di ricordare se ne fosse parlato tempo fa, ma non so come fosse andato a finire -e figuriamoci a ritrovarlo) --Sogeking un, deux, trois... 19:13, 16 nov 2007 (CET)[rispondi]

@Sogeking In che occasione la WMI ha contravvenuto a questi principi? @Madetests Anche se non è una pubblicità come si intende normalmente resta comunque una forma pubblicitaria. In questo modo la WMF sarebbe comunque condizionabile dai siti che vendono libri.--Kaspo 19:17, 16 nov 2007 (CET)[rispondi]


+1 Idea Ottima. Non ci vedo niente di male, a patto che si scriva in fondo alla pagina che si contribuisce a finanziare WMI. 87.3.20.16 20:20, 16 nov 2007 (CET)[rispondi]

Gli argomenti di Madetests sono molto convincenti e l'idea potrebbe anche essere buona, ma io apprezzo Wikipedia anche perché è l'enciclopedia libera da pubblicità. Se ci sono i link ai venditori di libri immagino che la comunità si sia espressa per offrire un servizio (bene) gratuito (ancora meglio). In linea di principio avere un ritorno da questi link potrebbe non essere sbagliato, ma stabilirebbe un pericoloso precedente, il prossimo passo potrebbero essere gli annunci google? No grazie.--Ede - (messaggi) 21:24, 16 nov 2007 (CET)[rispondi]

Prima di tutto distinguiamo WMI da WMF: se WMF, vera "proprietaria" di wikipedia e degli altri progetti volesse usare la pubblicità per finanziarsi anzichè le donazioni potrebbe scegliere di utilizzare anche questo canale, ma tutte le discussioni del passato sull'argomento inducono a pensare che non sarà così. WMI è solo il Chapter italiano, vale a dire il corrispondente, quello che tiene d'occhio gli interessi (es ci risentiamo un pochino se qualcuno cerca di sfruttare la palla di wikipedia per farsi pubblicità) di WMF, ma è anche un associazioni di wiki...ani (sostituite pure ai puntini il progetto che preferite) che credono nella diffusione del sapere LIBERO e sposano cause quali www.nopago.org o altre simili. Se volete sostenere Wikipedia cliccate sul banner del fundrising; se volete contribuire a diffondere il sapere libero iscrivetevi a Wikimedia Italia. --Xaura 21:31, 16 nov 2007 (CET)[rispondi]

Ma nel momento in cui si avessero banner pubblicitari o link che generano lucro su wikipedia, non dovremmo automaticamente rinunciare a tutte le immagini autorizzate per usi non commerciali e a di parte di quelle usate grazie all'70 (che per "insegnamento o di ricerca scientifica" prevede il non commerciale)? --Yoggysot 22:05, 16 nov 2007 (CET)[rispondi]

non lo so, ma non me ne preoccuperei troppo: ribadisco che non si pone il problema perchè WMF non ha intenzione di accettare alcun tipo di pubblicità. Xaura 22:51, 16 nov 2007 (CET)[rispondi]

Quanta tenerezza mi fanno gli integralisti,idealisti guardano solo davanti e non si accorgono di cio' che succede intorno. Invece di liquidarla in due parole forse la proposta di Madetests andrebbe vista da diversi punti di vista, il piu importante dei quali è secondo me, il fatto che wikipedia fa GIA pubblicitá ai siti online che vendono libri, e non mi sorprenderei se questi avessero delle persone preposte per inserire link su wikipedia, e che possono snaturare le voci postate. Il risultato é che wiki fa pubblicitá senza guadagnarci nulla, quindi il discorso secondo me deve essere spostato su altro piano. Vuole wikipedia fare pubblicitá? se la risposta e' no i link ai siti che vendono libri vanno tolti. Se invece si vogliono tenere i link allora non vedo perché non tiraci fuori qualcosa dato che quella é gia' pubblicita'. Lillolollo 01:13, 17 nov 2007 (CET)[rispondi]

(conflittato) @Yoggysot : io parlerò arabo e avrò spiegato malissimo la mia proposta, però, per favore, dove hai letto che la finalità è il "lucro"? La mia proposta riguarda una raccolta fondi a favore di un'associazione non profit, e questo rientra nell'ambito del fundraising. Nessuno ci "guadagna" o "lucra". Nessuno riceve "pubblicità" o "intrioiti pubblicitari". Pazienza, io ci rinuncio. Vedo anche che il wikilove verso WMI è ai minimi storici, per cui, meglio chiudere qui il discorso. --Madetests 00:40, 17 nov 2007 (CET)[rispondi]
@ Lillolollo. Wikipedia al momento non fa pubblicità per il semplice motivo che da quei link non ci prende niente. Se prendesse soldi in questo modo Wikipedia diventerebbe un po' meno libera di quello che è adesso.--Kaspo 01:17, 17 nov 2007 (CET)[rispondi]

Molto semplicemente, è contrario al nostro modo di raccogliere fondi ed al nostro modo di portare avanti l'associazione. In pratica non credo ci interessi (avete avuto il parere anche di un membro del direttivo, Xaura, quindi, direi che il problema non si pone).--Ş€ņpãİ - せんぱい scrivimi 10:39, 17 nov 2007 (CET)[rispondi]

imho l'osservazione / proposta di Madetests non è assolutamente campata in aria, e forse ci si potrebbe fare un pensierino (dopo aver valutato bene pro e contro); l'unico problema per me è che decide la WMF, non WMI, e non penso verrebbe presa in considerazione l'ipotesi, dato che è una forma di pubblicità;
però Madetests osserva che è anche adesso una forma di pubblicità... io forse semplicemente toglierei i link ai venditori di libri on line, lasciando solo i cataloghi delle biblioteche etc :-) dato che è pubblicità aggratis... tasso sloggato11:04, 17 nov 2007 (CET)[rispondi]
Se è per quello abbiamo il link ai siti di numerosissime aziende, e migliaia di link che puntano a Google (tutte le mappe) tutte realtà che ci guadagnano, però sono link che aggiungiamo perché riteniamo portino ulteriori informazioni e non perché ci facciano guadagnare soldi. Aderire alla proposta fatta ci porterebbe invece a pensare di aggiungere link per guadagnare cosa che a mio avviso è una pessima idea in un progetto come il nostro. Ritengo che questo modo di vedere sia condiviso dalla comunità viste le violente reazioni alla pubblicazione del logo di un donatore nel corso della campagna di raccolta fondi dell'anno scorso. Come già detto chi vuole aiutare finanziariamente il progetto ha varie opzioni: può fare una donazione, associarsi o comperare un gadget (da mostrare poi orgogliosamente per fare pubblicità ai progetti) mi sembra che i metodi ci siano senza ricorrere a percentuali sulle vendite più o meno nascoste. Gvf 11:53, 17 nov 2007 (CET)[rispondi]
Il problema non si pone perché a) non è un metodo di finanziamento approvato da WMF b) nel caso i soldi andrebbero cmq a WMF e non a WMI (l'associazione italiana non ha nessun controllo del sito it.wikipedia, nè di gestione, nè tantomeno di proprietà) c) mi pare ovvio che non si farà mai, è molto lontano dagli obiettivi di Wikimedia--Nick1915 - all you want 14:57, 18 nov 2007 (CET)[rispondi]
Personalmente non casserei completamente l'idea a priori, anche se la cosa andrebbe affinata. Concordo sul fatto che la cosa possa essere usata per finanziare la WMF piuttosto che WMI, per una questione di competenza. A parte questo dettaglio, bisogna tener conto delle economie di scala, sostanzialmente le dimensioni di Wikimedia sono tali per cui possa contrattare un accordo più vantaggioso di quelli standard offerti da Amazon e simili. Potresti fare questa proposta sulla mailing list foundation-l, non è detto che rimanga inascoltata. Finché nessun sito chiede di avere l'esclusiva nell'inserimento in Fonti librarie, la soluzione può essere esplorabile. Cruccone (msg) 15:26, 18 nov 2007 (CET)[rispondi]
Premetto che Fonti librarie è una pagina molto comoda, anche perché non tutti sanno cercare un libro dal suo ISBN nei siti e quindi questa funzione non va rimossa, anche se costituisce pubblicità gratuita. Anch'io avevo proposto la stessa cosa, tempo fa. Non sono affatto sicuro che la WMF rifiuterebbe a priori questa possibilità, visti i metodi pubblicitari seguiti per la raccolta fondi dell'anno scorso: questo sarebbe un sistema molto meno invasivo.
  1. Non cambierebbe nulla rispetto a quello che succede adesso, per quanto riguarda la pubblicizzazione dei libri e dei negozi: gli ISBN ci sono già in abbondanza; se il timore è che vengano messi in bibliografia dei libri solo per farne pubblicità (del che dubito molto), bisogna vedere quanto è diffusa questa pratica, e nel caso vietare di mettere in bibliografia libri non citati nel testo della voce; dopodiché si possono seguire le solite procedure per la valutazione del contenuto.
  2. Cambierebbe qualcosa per noi: ma in che modo potremmo danneggiare le voci o alterarne la neutralità? Mettendo ISBN dappertutto, magari citando Dan Brown in una voce che parla dei fatti di Ungheria, o in generale citando libri famosi e quindi opinioni prevalenti per guadagnare di piú oscurando libri minori e quindi meno redditizi, o al contrario pubblicizzare questi ultimi nonostante non siano interessanti o affidabili? Mi sembrano falsi problemi, perché è molto piú probabile che si faccia l'una delle due cose per imporre la propria idea cioè per parzialità, e siamo già attrezzati per combattere questi atteggiamenti.
In conclusione, sarebbe una cosa da valutare; bisogna anche vedere se ne vale la pena, cioè quante persone effettivamente passano da quella pagina ai negozi. Nemo 11:34, 2 dic 2007 (CET)[rispondi]