Wikipedia:Bar/Discussioni/Wikipedia fonte secondaria?

Wikipedia fonte secondaria?


Vorrei proporre una discussione su un tema che è stato accennato in questa procedura, usando però come caso esemplare questa (molto meno calda) voce. Nel redigerne questa sezione ho adoperato, incrociandole tra loro, una fonte secondaria (la voce dedicatagli dal, Dizionario della letteratura italiana del Novecento di Asor Rosa e quelle dedicate dal medesimo Dizionario ad alcuni autori della casa editrice) e una primaria (l’opac di sbn), valendomi delle sue molteplici possibilità di ricerca singola e incrociata (autore, editore, luogo, data, ecc.). Nel corso del lavoro mi si veniva meglio precisando una modestissima tesi storiografica che mi era, per grandi linee, già nota. La tesi, in breve, è la seguente: la casa editrice milanese, tra la fine degli anni ’50 e la fine dei ’60, ebbe un ruolo importante “scoprendo” alcuni scrittori e personaggi italiani di rilievo e traducendo per prima in Italia alcuni scrittori stranieri. Qualche esempio: la pubblicazione del primo scritto non teatrale di Carmelo Bene, del primo romanzo di Edith Bruck, Angelo Fiore, Dacia Maraini, delle prime prove narrative di Emilio Garroni, Vittorio Gassman, Giorgio Orelli, e i casi più complessi relativi a Gillo Dorfles, Antonio Pizzuto, Giorgio Saviane (“riscoperti” da Lerici dopo iniziali insuccessi editoriali). Giunto a questo punto del lavoro, non mi curavo di verificare se la tesi fosse stata enunciata in altre fonti secondarie e, rendendomi conto di correre il rischio della RO, nella forma cautelativa che si può leggere nel link su riportato, la esponevo nella voce. Gradirei un giudizio della comunità sul mio operato --Squittinatore (msg) 08:19, 26 nov 2012 (CET)[rispondi]

Se questi scrittori hanno pubblicato la prima volta con questa casa editrice, mi sembra ovvio che siano stati scoperti da lei. Cioè, non vedo niente di male nel tuo edit Jalo 09:43, 26 nov 2012 (CET)[rispondi]
In realtà è un'affermazine molto forte. Se si dicesse: "molti[quanti?] autori furono per la prima volta pubblicati da lerici" è un conto, mentre la scoperta di un autore è spesso in carico non tanto a chi lo pubblica quanto a chi lo "lancia" (per capirci, come fece Vittorini con Calvino). E comunque la definizione di "scoperta" è molto forte. --Louisbeta (msg) 09:57, 26 nov 2012 (CET)[rispondi]

Ci sono imho alcuni punti critici:

  • nell'elenco degli "scoperti" hai messo anche autori che qua dici essere stati soltanto "riscoperti"
  • negli altri casi, è davvero così scontato il passaggio fra "pubblicati per la prima volta" e "scoperti"?
  • ha senso metterci una persona come Carmelo Bene che era già famoso per il teatro?
  • possiamo essere sicuri che al Catalogo SBN non sfugga qualche opera?

Io probabilmente metterei qualcosa di più neutro ("ha pubblicato per prima un opera di"). stando però ben attento a metterci solo autori che ha pubblicato per prima, e indicherei puntualmente le fonti (preferibilmente secondarie) di queste affermazioni. --Jaqen [...] 10:23, 26 nov 2012 (CET)[rispondi]


  • Penso che per risolvere il problema posto da Jaqen "sul valore editoriale" delle pubblicazioni degli autori "scoperti" rispetto a quelli "riscoperti" si debba aggiungere alla lista anche qualche esempio di eccellenza dei traduttori e dei saggisti che hanno curato questi libri. Penso alla traduzione di Edoardo Sanguineti della "Vita Nova" di Dante, quella di Giuseppe Ungaretti di Saint-John Perse, del saggio scritto da Mario Luzi come prefazione alle poesie di Stéphane Mallarmé e della traduzione e del saggio di Nelo Risi per le poesie di Pierre Jean Jouve. --granet 11:55, 26 nov 2012 (CET) Discussioni utente:Luigi_Granetto
Di questo però si dovrebbe parlare nella talk della voce, non al bar. --Louisbeta (msg) 12:10, 26 nov 2012 (CET)[rispondi]
  • Compito della discussione di questa pagina è capire se l'operato di Squittinatore sia corretto e se possa essere migliorato per aiutare altri utenti ad affrontare questioni attinenti alla "Storia dell'editoria". Gli esempi che ho fatto, anche se utili per la storia della Casa Editrice Lerici, sono applicabili anche per atre Case Editrici. --granet 12:46, 26 nov 2012 (CET) Discussioni utente:Luigi_Granetto
Secondo me il problema è, banalmente, di aderenza alla fonte: se il romanzo X è opera prima dell'autore Y ed è uscito nel 1950 per i tipi di Z allora si deve scrivere, avendo a disposizione come fonte solo il catalogo, che "la casa editrice Z pubblicò il romanzo d'esordio di Y...etc". La "scoperta" implica dettagli in più che non possiamo presumere partendo dal semplice catalogo. --Vito (msg) 16:47, 26 nov 2012 (CET)[rispondi]
@vito: purtroppo il problema non si può risolvere così "banalmente". se mi accorgessi che la casa editrice Z ha pubblicato un romanzo d’esordio farei (e probabilmente avrò fatto) come dici tu: ma se la stessa casa editrice di esordienti ne pubblica in pochi anni una decina, e se quesgli stessi esordienti te li ritrovi subito dopo tra gli autori di punta delle majors, allora, forse, anche a te verrebbe la tentazione di scrivere qualcosina in più...
@jaqen: "scoperto" (nb, tra virgolette e non riferito puntualmente) ha un’accezione metaforica che, imo, vale sia per il romanzo d’esordio della maraini (che comunque era già nota agli addetti ai lavori per alcuni bei racconti usciti su riviste), sia per la riedizione nel 59 di signorina rosina di pizzuto "che consentì al libro di uscire dall' oscurità e allo scrittore siciliano, di raggiungere finalmente il pubblico dei lettori", sia per la pubblicazione di autori già famosi (bene, gassman, garroni) ma non come romanzieri. sul catalogo sbn sicuri è un po’ troppo; ma la sicurezza non te la dà neanche il catalogo storico della casa editrice; il catalogo storico laterza, notava un suo recensore, presentava lacune e imprecisioni che potevano essere colmate proprio col catalogo sbn...e addirittura neanche l’archivio della casa editrice (in quello di garzanti, notava il curatore dell’edizione critica del pasticciaccio di gadda, manca la fondamentale 2^ ed. con le prime varianti d’autore, strapresente su sbn).
comunque, sulla voce in questione tagliamo corto; ho trovato un paio di fonti secondarie che mostrano che la "mia scoperta" non è "mia" (tra l’altro una adopera, invece di quella della "scoperta", la metafora suggerita da louisbeta del "lancio"); appena posso riscrivo. Ma sul tema RO, uso/manipolazione delle fonti, ecc. mi piacerebbe si ragionasse un po’ di più...--Squittinatore (msg) 07:24, 27 nov 2012 (CET)[rispondi]
  • Penso che l'uso delle fonti non debba essere mai reticente. Il "non detto", l'uso spregiudicato di un "significante" ambiguo genera nel lettore deduzioni errate. Prima di porsi il problema dell' "uso/manipolazione delle fonti", è opportuno interrogarsi sulla validità della "tesi"che si vuole sviluppare. Nel nostro caso mi sembra che la "tesi" da sviluppare sia: la Casa Editrice Lerici ha svolto un ruolo importante “scoprendo” alcuni scrittori e personaggi italiani di rilievo e traducendo per prima in Italia alcuni scrittori stranieri. Se si rende "verificabile" questa tesi citando solo il libro di Asor Rosa si indurrà il lettore a credere che questa Casa Editrice è analoga a molte altre e si ingenererà l'equivoco che "lancio" o "scoperta" siano più o meno la stessa cosa. Come bisogna orientarsi per eliminare le conseguenze del "non detto" che ha generato una risposta così lontana dal vero? Secondo me cambiando il "contesto generale" nel quale si è proposta la tesi. Vediamo come.
  • Restrizione del campo d'indagine, con conseguenti analogie, alle Case Editrici fondate da scrittori come ad esempio Il Formichiere di Stefano Jacini
  • Indagine dei rapporti dei due scrittori-fondatori Roberto Lerici e Aldo Rosselli con il direttore editoriale Walter Pedullà e capo redattore Magdalo Mussio
  • Indagine sulle contraddizioni esistenti all'interno della Casa Editrice fra i collaboratori legati al Gruppo 63. e i direttori della collana "Narratori" Mario Luzi e Romano Bilenchi

In questo nuovo contesto il "ruolo importante" della Casa Editrice non si potrà più confondere con quello di altre Case Editrici e le scelte virtuose della stessa coincideranno con il pensiero veramente anomalo di pochi e straordinari autori con il solo difetto di aver avuto poche doti commerciali. --granet 13:30, 27 nov 2012 (CET) Discussioni utente:Luigi_Granetto