Wikipedia:Scherzi e STUBidaggini/Lingua napoletana longobardizzata

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Napoletano longobardizzato

'O napulitane de a giente ca ciè nate a Nappule
Parlato inBandiera dell'Italia Italia
Particolarmente a Milano e negli studi RAI, quasi mai a Napoli
Tassonomia
FilogenesiLingue indoeuropee
 Italiche
  Romanze
   Italo-occidentali
    Italodalmatiche
     Napoletano
      Napoletano longobardizzato
Codici di classificazione
ISO 639-2naplmo
ISO 639-3nap (EN)
Estratto in lingua
Comme degite vuje a Nappule, ue ue Gennarì miettate chista maze cu a pize tinte a sache e po che biele o scugniziele !

Il napoletano longobardizzato o lingua napoletana longobardizzata ('O napulitane de a giente ca ciè nate a Nappule), è una lingua romanza artificiale, appartenente al gruppo dei dialetti italiani meridionali ma anche lombardi.

Evoluzione modifica

Filogenesi modifica

Filiazione linguistica e morale del napoletano di New York, passato dagli emigranti ai film americani ambientati in Italia, dove gli americani mischiavano sempre Napoli con Venezia; si evolve fra i cantanti italiani del nord Italia e le trasmissioni RAI che trovano interessante questo uso fra il simpatico ed il ridicolo del napoletano. Copiando la gestualità dei napoletani, ed importando dai film statunitensi il gesto del pizzaiolo che fa il gesto delle dita unite a 2 mani (mai usato a Napoli), cominciano ad evolvere la lingua infarcendola di lemmi e storpiature vari, come la sh che succede la T, inesistente nel napoletano ma usata dai ciociari e dai tedeschi. A questo si aggiunse l'opera meritoria di divulgazione di queste storpiature non napoletane di quelli che sono universalmente indicati come i padri di questa neolingua: I Ricchi e Poveri e l'Orso Ciro, genovesi i primi, bustocco e tesserato alla Lega Nord il secondo.

Sviluppo modifica

Il trio ligure si adoperò per le colonne sonore di una soap-opera, storpiando con interpretazioni canine "Dicitancello vuje", facendo così venire alla luce il napoletano longobardizzato puro, nel 1991.
Dal canto suo l'orso Ciro compì l'opera di costruzione e solidificazione della neolingua apparendo in pubblicità ossessive dal 1993 al 1997, in cui imitava i napoletani dipingendoli come un popolo di cafoni che veste da schifo, fa gestacci, peti, si sbrodola mangiando pizza e spaghetti, rutta, porta catene d'oro e cravatte orrende al collo. Contornato da bambini di pura etnia celtico-ariano-meneghina che lo prendevano in giro dicendogli <<Dai Ciro, canta jamme, fai 'a pernacchie>>. Successivamente la lingua fu esportata negli studi di Rai Due per scimmiottare i napoletani che si commuovono; e negli studi di Rete 4, nei programmi come Forum, per far incarnare la parte del pubblico più becera e retrograda. Negli anni recenti la neolingua si è arricchita di ulteriori storpiature ma da parte di uno stesso napoletano, tale Oscar Di Maio, che in una popolare trasmissione regionale (Telecafone) ha inventato le frasi "ti auguro una presta libbertà e un presto ritorno a casa", sostituendo presto con il corretto pronto. L'impatto linguistico sulla popolazione meno acculturata ha avuto l'effetto tremendo di usare come norma quest'espressione scorretta che ha contribuito a rinverdire una lingua, il napoletano longobardizzato, che sembrava ormai morta.

Critiche modifica

Questa lingua, che ha sempre avuto il plauso dei leghisti, è stata più volte bollata di razzismo, dato che bollerebbe i napoletani come un popolo di bestie e di pagliacci. Del problema razzistico verso i meridionali che questa lingua portava se n'è occupato anche Corrado Guzzanti, in cui in una feroce satira nel programma Pippo Chennedy Show, impersonava il personaggio di Pippo Chennedy, un presentatore televisivo settentrionale che parlava questa neolingua, sforzandosi di parlare di Napoli, città di cui si evinceva non conoscesse nulla.
Più estremo di Guzzanti fu Tommaso D'Aniello, anarchico stabiese, che il 21 maggio 2004 a Lonate Ceppino (VA), raggiunse ed uccise con un colpo di rivoltella l'Orso Ciro. Reoconfesso, rivendicò l'omicidio come gesto politico per protesta contro il razzismo verso i campani che diffondeva questa neolingua.

Grammatica modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Lingua napoletana.

La struttura grammaticale di questa lingua ricalca come base il napoletano, con la sostanziale differenza che questa lingua, come molte delle inventate, non ha una struttura vera e propria e serve più che altro per creare frasi prive di senso atte a scimmiottare i napoletani.

  • Tecitangelle vuie ca nu ma skuorde maie. E' na pazione chiu fuorte e 'na catene ca me turmiente l'aneme e nu me fa gambà
  • Jamme belle uagliò, manciame a pize sunante o mantuline cu a muzzarella e a pumarole ncuoppe !
  • Gennarine: chiste è pruoprie n'omme 'e mierde
  • Ti auguro un presto ritorno e una presta libbertà
  • Ie ge so nate a Nappule, a cedà de Eduarde De Felipe, Pepine De Felipe, Tetine De Felipe, Totò De Felipe, Dieghe Armande Maradone De Felipe !

Collegamenti esterni modifica

  1. ^ Riconoscendo l'arbitrarietà delle definizioni, nella nomenclatura delle voci viene usato il termine "lingua" in accordo alle norme ISO 639-1, 639-2 o 639-3. Negli altri casi, viene usato il termine "dialetto".

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