Yagyū Ichizoku no Inbō

film del 1978 diretto da Kinji Fukasaku

Yagyū Ichizoku no Inbō (柳生一族の陰謀, conosciuto anche col titolo internazionale The Yagyu Conspiracy[1] o Shogun's Samurai) è un film del 1978 diretto da Kinji Fukasaku.

Yagyū Ichizoku no Inbō
Yagyu Jubei (Sonny Chiba) contro uno dei guerrieri del clan Negoro
Titolo originale柳生一族の陰謀
Paese di produzioneGiappone
Anno1978
Durata130 min
Genereazione
RegiaKinji Fukasaku
SoggettoKinji Fukasaku, Hirô Matsuda
SceneggiaturaKinji Fukasaku, Tatsuo Nogami
Casa di produzioneToei Company
FotografiaToru Nakajima
MusicheToshiaki Tsushima
ScenografiaNorimichi Igawa
Interpreti e personaggi

Trama modifica

In seguito alla morte dello Shogun, si viene a capire che il decesso di questi non è puramente casuale e che esiste un mandante di questa. Questi è stato assassinato perché voleva che il suo figlio più anziano salisse al trono. Nasce dunque una guerra tra il figlio più anziano e quello più giovane. I guerrieri iniziano a giurare fedeltà gli uni al più anziano, gli altri al più giovane. Il complotto per mettere un fratello contro l'altro è segretamente controllato da una famiglia, gli Yagyu, un gruppo di guerrieri che hanno allenato la famiglia dello Shogun nell'arte della spada. Un gruppo di nobili imperiali sta segretamente controllando - a sua volta - gli Yagyu, e tiene le redini della partita, sperando di indebolire il potere dello Shogun e di rinforzare quello dell'Imperatore com'era un tempo.

Influenza culturale modifica

Il tema principale della colonna sonora di Yagyū Ichizoku no Inbō è stato utilizzato nel 2003 da Tarantino in Kill Bill: Volume 1. Nel film lo possiamo ascoltare durante il dialogo tra Beatrix Kiddo e Sofie Fatale sulla sua "infame vita".

Altri media modifica

Visto il successo del film, la Toei Company. ne trasse una serie TV di successo con protagonista Sonny Chiba nel ruolo di Yagyu Jubei, dal titolo in italiano de I samurai dello Shogun.

Note modifica

  1. ^ (EN) Patrick Macias, Tokyoscope: The Japanese Cult Film Companion, VIZ Media LLC, 5 novembre 2001, ISBN 978-1-56931-681-8. URL consultato il 17 febbraio 2022.

Collegamenti esterni modifica

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