Giampaolo Conchedda

batterista italiano

Giampaolo Conchedda (Nuoro, 13 novembre 1957) è un batterista italiano.

Giampaolo Conchedda
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
GenereRock
Jazz
Pop
Fusion
Periodo di attività musicale1969 – in attività
Strumentobatteria
Gruppi attualiConkedda's band
Gruppi precedentiAl Ventura, Gianni Morandi, Piero Marras, Coro degli Angeli
Album pubblicati25
Studio23
Live2

Biografia modifica

Nel 1976, a 18 anni, trasferitosi a Milano studia alla scuola del Capolinea con Enrico Lucchini, unico allievo sardo del compianto maestro,[1] facendo lezione il primo periodo, con Beppe Sciuto (già batterista di Eugenio Finardi, Venegoni & Co, Alberto Fortis, Paolo Tofani).[2]

L'inizio (1965-1980): Le Anidridi, Jazz Trio, Al Ventura Band modifica

Inizia a suonare a Nuoro a 7 anni, nel 1965, sui fustini del Dixan, insieme al cugino Attilio Soriga[2] che all'epoca suonava la chitarra e dal 1969 a 13 anni, è con Ico Usai alle tastiere e Battista Giordano alla chitarra nella rock band Le Anidridi fino ad aprile del 1973.[3]

Inizia da autodidatta lo studio dei rudimenti dai metodi di Buddy Rich e Gene Krupa, costituendo a sedici anni, nel settembre 1973 un trio Jazz[4] con Battista Giordano e Tonino Puddu al basso (sostituito in seguito da Guido Chessa), esibendosi a Nuoro all'auditorium del Museo del costume (poi Museo della vita e delle tradizioni popolari sarde), nel 1975 al Teatro Eliseo in apertura del concerto di Francesco Guccini, alla biblioteca di Benetutti e poi al Teatro Civico (Sassari),[1] questo è il periodo in cui si fa accompagnare in campagna lungo la superstrada per Cagliari, per poter studiare all' aperto e allenarsi con la batteria senza disturbare nessuno[5].

Nel 1974 a Nuoro conosce di persona i batteristi Kenny Clarke, Tullio De Piscopo, Gianni Cazzola e Bruno Biriaco per aver prestato loro lo strumento.[6]

Professionista nel 1976 a Milano, con la band di Al Ventura (suonatore di Organo Hammond e pianista/tastierista di The Rogers, Fred Bongusto, Anna Oxa, Rettore) fino a giugno 1978, a 18 anni suona con lui, nei night club del nord Italia e in Svizzera,[1] come l'Astoria di Sondrio, il Rouge et Noir (poi Papillon) a Parma, La Cascinetta a Padenghe sul Garda, Il Pirata a Bellinzona, il Baby Club di Fidenza e altri, lavorando sette ore a notte, per trenta serate al mese, praticando tutti gli stili, standards di ogni tipo, blues, samba, bossa nova, pop, swing, rock and roll, mambo, cha cha cha, ballads, dance, liscio, musica italiana, revival e funk, accompagnando anche attrazioni di varietà come illusionisti, fachiri, acrobati e streap-tease.[2]

In qualità di allievo, partecipa per dieci giorni a Montecatini Terme nel settembre 1977 a uno dei primi seminari Jazz italiani tenuti dal contrabbassista Bruno Tommaso e dal pianista Enrico Pieranunzi,[7] e l'anno successivo fa pratica di "Marching band" a Firenze e Modena suonando il tamburo militare.[8]

Nel 1980 frequenta i Seminari di Siena Jazz con il maestro Bruno Biriaco e nei concerti finali degli allievi suona in piazza Salimbeni a Siena con Paolo Fresu[2] e i pianisti Bruno Cesselli e Antonello Mura, anche loro allievi al seminario jazzistico. In quell'anno a ottobre si reca un paio di volte a Berchidda e Oschiri, invitato dallo stesso Fresu e da Antonello Mura, nella sala del Gruppo Carnaval, per suonare jazz e iniziare così una collaborazione, subito dopo è contattato dal gruppo del Coro degli Angeli che ancora si chiamava Sole Nero e parte con loro a Roma, per registrare al Cenacolo (musica), sulla Via Nomentana.

Con Gianni Morandi e il Coro degli Angeli, Fiordaliso, Ombretta Colli modifica

A proposito del suo ingresso nella band, il giornalista Antonello Contini del quotidiano "La Nuova Sardegna" ha scritto testualmente: Il salto di qualità, per ciò che riguarda la tecnica strumentale, il gruppo l'ha compiuto con l'ingresso di Giampaolo Conchedda, un batterista nuorese di estrazione jazzistica, che ha studiato per anni, ispirandosi al drumming possente e spettacolare di Billy Cobham e Alphonse Mouzon.[9] Con la nuova band, Giampaolo a 23 anni registra nel Marzo del 1981 a Roma presso gli studi RCA del Cenacolo e nel 1982, sempre sotto la produzione del maestro Lilli Greco, registra il brano Bon voyage di Jimmy Fontana.

Con la produzione di Mogol registra presso gli studi milanesi de Il Mulino alcune canzoni in inglese, cantate da Andrea Parodi, poi suona con Gianni Morandi nelle tournée in Italia e all'estero (più di 200 concerti),[2] accompagnando anche le cantanti Ombretta Colli e Fiordaliso.[10]

Con Gianni Morandi da ricordare la tournée invernale del 1982 nei Dancing italiani come il Baccarà di Ravenna, il Quasar a Perugia, il Boomerang a Brescia, lo JaBi a Marotta-Pesaro, il Sayonara di Mantova, L'Altro Mondo ad Alba, la tournée teatrale nella primavera del 1983 con i concerti al Teatro Gerini a Roma e sempre nella capitale, Teatro Seven-Up-Flaminio con la diretta RAI, Teatro Margherita (Genova), Teatro Politeama Rossetti a Trieste, Teatro Politeama a Palermo, Teatro Verdi a Firenze, Teatro Medica Palace a Bologna, Teatro Nazionale a Milano, Teatro Roma a Napoli, Teatro La Gran Guardia a Livorno, Teatro Colosseo a Torino,[11] esibizioni anche nei Casinò di Sanremo e Casinò di Campione, oltre concerti negli stadi a Pescara-Stadio Adriatico, Torino-Stadio Filadelfia, Modena-Stadio Alberto Braglia, Terni-Stadio Libero Liberati, Viareggio-Stadio Torquato Bresciani, Civitavecchia-Stadio Giovanni Maria Fattori, Ferrara-Stadio Paolo Mazza, Montecatini Terme-Stadio Mariotti, Como-Stadio Giuseppe Sinigaglia, Ragusa Stadio Aldo Campo, Prato-Stadio Lungobisenzio, Mondolfo (P.U.)-Stadio Longarini, Macerata-(Sarnano)-Stadio Maurelli, Tarquinia-Stadio Cardoni, Grosseto-Stadio Carlo Zecchini, Piancastagnaio-Stadio comunale, Reggio Calabria Rosarno-Stadio Comunale, e altri, poi la lunga tournée estiva del 1983: Falerna-Catanzaro, Rovigo, Capri, Ischia, Desenzano del Garda, Parco Piscine Le Naiadi-Pescara, Arena Libertà a Messina, lo Sferisterio Alessandro Mermet di Alba (CN), Piazza San Giovanni (Roma), Piazza del Palio di Asti, l'Idroscalo di Milano, Giardino Inglese (Palermo), Fiuggi, Chianciano Terme, Sondrio, Aosta, Udine, Savona, Arezzo, Salerno, Piazza Armerina, Corleone, Saronno, Santa Maria degli Angeli-(PG), Sacile, Suzzara-(Mantova), Rossano Veneto-(Vicenza), Priverno-(Latina), Bribano-(Belluno), Spresiano-(Treviso),(Gattico)-Novara-[12] e altre città.

Il 26 aprile 1983, ancora con Gianni Morandi suona in Svizzera presso gli studi della televisione, dal quale concerto sono stati tratti un DVD e il CD "Live @ RTSI Gianni Morandi",[1] e con lui partecipa in Rai 2 al rotocalco televisivo Blitz condotto da Gianni Minà e al programma Stars del regista Marco Colangeli, inoltre sempre la RAI ha mandato in onda diverse volte il resoconto dei concerti di Gianni Morandi dei due mesi di tournée in Russia, Lettonia, Ucraina, con 10 concerti anche in Asia centrale nello stato dell'Uzbekistan, nei megateatri e nei Palaghiaccio[13] in città come Mosca, Kiev, Rostov, Riga, Tashkent,[14] dal titolo Viaggio nel corso di un concerto.

Con il Coro degli Angeli (300 concerti, di cui tanti nel capoluogo sardo), dopo varie ospitate a RAI3 e presso l'emittente televisiva Videolina, si esibisce una decina di volte come attrazione, al Forte Village di Santa Margherita di Pula e incide nel 1984 una versione del brano The Sound of Silence di Paul Simon e Art Garfunkel con testo di Mogol, più la nota Nanneddu meu, entrambe presenti su Misterios, poi è la volta di una produzione in lingua inglese di 10 brani intitolata Shangay sempre cantata da Andrea Parodi, con testi scritti da Jennifer Martin, mentre è del 1988 l'album Sempre Battisti, il secondo della band, dedicato alle canzoni di Lucio Battisti cantato invece da Andrea Poddighe e Antonio Poddighe.[15] Negli studi Tekno a Sassari registra a fine 1987 sei brani del pianista Pietro Fara e incide nel 1991 l'ultimo album del Coro degli Angeli, con la presenza in studio del chitarrista Giorgio Cavalli.

Con Paolo Fresu, Piero Marras, Joe Perrino modifica

Nel Febbraio 1986 registra in studio con Paolo Fresu la canzone di Piero Marras dal titolo Una serata in rima, meglio conosciuta come Diglielo tu, Maria, inserita sull'album "Marras in concerto", ma con il trombettista di Berchidda suona anche in altre occasioni come al PalaTrussardi di Milano (ora PalaSharp) il 23 maggio 1993 in compagnia del chitarrista Vittorio Chessa e di Antonello Salis, e a Siniscola il 30 novembre 2000 con Antonello Salis e Furio Di Castri[16].

Frequenta nel 1987 a Roma, per una settimana, il corso sul Funk tenuto da Agostino Marangolo con ospiti Roberto Gatto e Walter Martino[17].

È in un'orchestra con il trombettista della RAI Giovanni Crasta nel 1988 ma nel 1989, dopo aver "aperto" a Santa Margherita di Pula il concerto degli statunitensi The Platters ed essersi esibito al Teatro Verdi (Sassari) con il cantautore Gianni Virdis per la presentazione del disco Bandidu di cui ha suonato la batteria, va in tournée in Italia dal Veneto alla Sicilia con il gruppo rock di Joe Perrino & The Mellowtones e la title track dell'album "Com'è dura la vita" inciso con Mario Fabiani è per cinque mesi sigla del programma Dopo cena, condotto da Maurizio Costanzo su Videolina nel 1991, registra poi il disco della funk-band degli Ideamare e subito dopo viene chiamato in studio da un'altra band: i "Dorian Gray".

Con il cantautore Piero Marras suona dal vivo per la prima volta il 16 ottobre 1987 a Santa Teresa Gallura e con lui collabora stabilmente dal 1992 al 1995 suonando anche all'Anfiteatro romano di Cagliari il 19 luglio 1993 nel concerto in memoria di Emanuela Loi[18] e sempre a Cagliari il 6 dicembre 1992 al Teatro Tenda della Fiera nel Concerto per il lavoro,[19] da ricordare anche i concerti all'anfiteatro Fabrizio De André di Nuoro il 3 settembre 1992 e quello al Bastione di Saint Remy di Cagliari il 25 settembre 1993.

Giampaolo è presente anche nei concerti sardi ANDALAS Percorsi Etnici del 1992, (organizzati dall'associazione culturale Humus con la partecipazione dei Tenores di Bitti Remunnu 'e Locu e del suonatore di launeddas Luigi Lai ) a Decimoputzu, Pula, San Pantaleo, Villasimius, e Santa Teresa Gallura a luglio, a Quartucciu, Tratalias, Fordongianus ad agosto e a Norbello a settembre, e con Marras incide anche i dischi degli album Tumbu[20] e Funtanafrisca, inoltre il brano "Istrales" suonato da Giampaolo è inserito nel disco con la cantante statunitense Dionne Warwick.

Nel 1997 incide l'album "Liberos, rispettatos, uguales" con i Kenze Neke[21] compreso il brano "Gridu de vittoria" la cui versione interpretata da Francesco Di Giacomo del gruppo Banco del Mutuo Soccorso compare anche sull'album omonimo dei Kenze Neke pubblicato nel 2000[22].

Anni 2000 modifica

Ai primi del 2001 presenta il suo primo disco solista, Drums Improvisations, un album a impronta jazzistica, un lavoro un po' atipico che ha ben poco di commerciale, registrato per l'appunto senza l'accompagnamento di nessun altro strumento[5] melodico/armonico.

A Milano il 10 febbraio 2011 presso il "Teatro della Luna" - Mediolanum Forum, partecipa all'undicesima edizione de "La Lunga notte della Batteria" esibendosi con la Big Band "Jazz Workshop Orchestra" diretta da Marco Goti con la partecipazione di Giancarlo Porro e suonando poi nel gran finale in compagnia di Tullio De Piscopo[23], Christian Meyer, Ellade Bandini, Walter Calloni, Elio Rivagli, Paolo Pellegatti, Sergio Pescara, Maxx Furian, Derek Wilson, Matteo Mammoliti, Adriano Molinari, Massimo Serra, Bruno Farinelli, Filippo Mignatti, Federico Paulovich, e Martino Malacrida.

Nel numero 34 del mese di aprile 2015 è stato intervistato per la rivista specializzata "Drumset Mag".

Il 12 ottobre 2017 Giampaolo Conchedda suona al Teatro Splendor di Milano (Bollate) con la Monday Orchestra Big Band diretta dal maestro Luca Missiti, per la 14ª edizione de "La Lunga Notte Della Batteria" (la kermesse nazionale in memoria del maestro Enrico Lucchini), che con la presentazione della giornalista speaker Giusy Randazzo, ha visto la partecipazione di batteristi internazionali e nazionali come Tony Arco, Paolo Pellegatti, Federico Paulovich, Bruno Biriaco, Rick Latham, Christian Meyer con il percussionista Pacho, Tullio De Piscopo, Ellade Bandini con il cantante Alan Farrington, Nicola Angelucci, Sandro Ravasini, Maxx Furian, Matteo Mammoliti, Francesco La Rosa, Paola Caridi, Paolo Muscovi, Lucrezio de Seta, Enrico Di Bella con l'ensemble di giovani talenti siciliani quali Salvatore Di Francia, Guido Iurato, Nicole Bizzini, i quindicenni Samuele Lauretta e Carola Avola, si sono inoltre esibiti l'undicenne Thomas Allen, e il ventenne siciliano Sandro Cavallaro.[24] In occasione di questa esibizione Giampaolo è stato video-intervistato da Giovanni Pollastri per la web tv Videoradio channel.

Curiosità: Giampaolo come batterista è citato e parlano di lui su 12 libri (vedi bibliografia).

Il 21 marzo 1991 ospita nel suo studio di Nuoro, il batterista statunitense Dennis Chambers.[1]

A 25 anni ha ricevuto i complimenti dall'organista Brian Auger e da Renzo Arbore al termine di un concerto con Gianni Morandi il 30 aprile 1983, al Teatro Seven-Up-Flaminio a Roma[2].

Per 21 anni la ditta americana Pro-Mark ha immesso sul mercato un modello di bacchette da lui autografate[25].

Dal 2013 è endorser per le pelli americane Evans (azienda).

Ascoltando musica fin da bambino tra Jazz, Rock, Funk, Latin e Big Band, possiede una collezione di duemilatrecento album originali, di cui più di millesettecento in vinile.

Ha seguito le clinics di Dave Weckl (Milano 1988),[1] Gavin Harrison, Gregg Bissonette, Marco Minnemann, Dom Famularo e Mel Gaynor.

Nel 1974-75-76 segue le prime edizioni dei festival di Umbria Jazz e Pescara Jazz.

Da ragazzino e sino ai 23 anni è stato proprietario nel corso degli anni, di 4 batterie Hollywood- Meazzi acquistate in terza e quarta mano: una Hollywood Sinfonic - blue sparkling con cassa 18", tom 12"[2] una Hollywood-Capitol color Fantasi/rosso striato con cassa 20", tom da 13" e timpano da 16" più rullante "Vedette", una Hollywood Oceanic rossa sparkling, cassa 18", e una Hollywood Capitol in Fantasi/legno striato con cassa 18", tom 12" e timpano 14" con sempre rullante "vedette".

Collaborazioni modifica

Negli anni ha collaborato e suonato con diversi artisti quali Piero Azara, Al Ventura, Michele Perrucci, Gianni Morandi, Ombretta Colli, Fiordaliso, Coro degli Angeli, il maestro Lilli Greco, Michele Santoro, Mogol, Fulvio Mancini, Foffo Bianchi, Piero Bravin, Marcello Todaro, Nick Lo Vallo, Maurizio Montanesi, Francesco Di Giacomo, Paolo Fresu, Antonello Salis, Furio Di Castri, Joe Perrino & The Mellowtones, Mick Taras, Mario Fabiani, Piero Marras, Massimiliano Ruiu, Paolo Cocco, Roberto Deidda, Le Balentes, Tenores di Bitti Remunnu 'e Locu, Vittorio Chessa, Franco Montalbano, Pino Montalbano, Erica Loi, Mauro Mulas, Bastiano Loche, Paquito Farina, Ernesto Sanna, Giulio Albano, Kenze Neke, Giovanni Crasta, Tony Marino, Gianni Virdis, Gianluca Gadau, Ettore Paglietti, Giampiero Casu, Andrea Sechi, Jazz Workshop Orchestra di Marco Goti, Rostyslav Prachun, Paolo Cartamantiglia, Monday Orchestra di Luca Missiti, Fabio Orecchioni, Dario Diana, Conkedda's band, Daniele Batteta, Giuseppe Usai, Dario Deriu e tanti altri. Collabora con Bode s.r.l. in quanto dal 2001 endorser delle bacchette Pro-Mark[7] e dal 2013 delle pelli Evans.

Insegnamento modifica

Giampaolo Conchedda ha avuto più di quattrocento allievi in quarantatre anni d'insegnamento[26] avendo fondato la prima scuola di batteria in Sardegna nel 1979[2] e ha insegnato in scuole musicali a Nuoro, Orani, Posada, Porto Cervo, Olbia,[27]Tempio Pausania, San Teodoro, Arzachena.

Nel 2008 e 2009 è stato docente presso i Licei artistici musicali di Olbia e Tempio Pausania nei Laboratori di batteria e percussione finanziati dalla Comunità europea.

Nel 1989 a Cagliari ha tenuto una Masterclass di 5 giorni presso l'Ybris center e nel 1987 per una settimana ha svolto due seminari strumentali di otto ore al giorno a Nuoro e Macomer.

Per 13 anni dal 2007 al 2019 è stato insegnante presso la scuola civica di musica di Olbia e dal 2006 presso le scuole di musica di Porto Cervo e Arzachena.

Discografia modifica

Note modifica

  1. ^ a b c d e f Michele Pintore, Giampaolo Conchedda-La batteria, un libro aperto della mia vita, in Sonos e Contos, 30 novembre 2009, pp. 14-15.
  2. ^ a b c d e f g h Face to Face, Drumset Mag, Aprile 2015.
  3. ^ Luciano Piras, Acoustic Band, in La Nuova Sardegna, 20 gennaio 2004, p. 10.
  4. ^ Giacomo Serreli Boghes e Sonos, 2003, Libreria universitaria Cagliari.
  5. ^ a b Wladimir Calvisi, 70 Minuti alla batteria, in L'Unione Sarda, 3 maggio 2001.
  6. ^ Antonio Bassu, Il Personaggio Giampaolo Conchedda, in La Nuova Sardegna, 27 marzo 1999.
  7. ^ a b Antonio Bassu, Un nuorese sponsor per gli USA, in La Nuova Sardegna, 8 luglio 2001.
  8. ^ Antonio Ferrero Cracas 30 anni dopo- una vita da Lupi, 2009, Elena Morea Editore.
  9. ^ Antonello Contini, Gli Angeli di Morandi, in La Nuova Sardegna, 18 giugno 1983, p. 23.
  10. ^ Andrea Poddighe e Luigi Murolo ...Come un angelo nel sole..., 2007, Zedda editore Cagliari.
  11. ^ Franco Mondini, Morandi, il vecchio ragazzo ne ha fatta di strada, in Paese Sera, 23 febbraio 1983.
  12. ^ Giancarlo Granziero, Gianni l'eterno, in Il Gazzettino, 20 luglio 1983, p. 21.
  13. ^ Giulietto Chiesa, Morandi prende il Cremlino, in L'Unità, 16 marzo 1983.
  14. ^ Fabio Santini, Il diario rosso di Gianni Morandi, in Sorrisi e Canzoni TV, 3 aprile 1983.
  15. ^ Luigi Murolo Andrea Poddighe, ...Come un angelo nel sole..., in Zedda Editore, Cagliari, 2007.
  16. ^ Amos Mulargia, Siniscola,Concerto con Paolo Fresu, in La Nuova Sardegna, 29 novembre 2000.
  17. ^ Antonio Bassu,, Giampaolo Conchedda: La musica nel sangue,, in La Nuova Sardegna, marzo 1999.
  18. ^ Concerto in memoria di Emanuela Loi, L'Unione Sarda, 19 luglio 1993.
  19. ^ Piero Marras, Concerto per il lavoro, La Nuova Sardegna, 6 dicembre 1992.
  20. ^ Francesco Pintore,, La forza di "Tumbu", in L'Unione Sarda, 6 agosto 2015, p. 36.
  21. ^ Antonio Maccioni, 101 tesori nascosti della Sardegna, 2012, Newton Compton Editori.
  22. ^ Pierpaolo Abis, Il meglio dei Kenze Neke, in L'Unione Sarda, 31 ottobre 2000.
  23. ^ Tullio De Piscopo Tempo, 2014, Hoepli.
  24. ^ La Lunga Notte Della Batteria, DRUMSET MAG n°61, ottobre 2017, p. 6.
  25. ^ Antonio Bassu, Un nuorese sponsor per gli USA,, in La Nuova Sardegna, 8 luglio 2001.
  26. ^ La mia vita tra la batteria e i miti del jazz, La Nuova Sardegna, 8 giugno 2019.
  27. ^ Giampaolo Conchedda tra i maestri della batteria, La Nuova Sardegna, 19 febbraio 2011.

Bibliografia modifica

  • Tullio De Piscopo, Tempo!La Mia vita, Milano, Hoepli, 2014, ISBN 978-88-203-6304-8.
  • Antonio Ferrero Cracas, Trent'anni dopo- Una vita da Lupi, Elena Morea Editore, 2009, ISBN 978-88-95395-43-2.
  • Gianni Morandi, Diario di un ragazzo italiano, Milano, Rizzoli RCS libri, 2006, ISBN 88-17-01384-6.
  • Antonio Maccioni, 101 tesori nascosti della Sardegna, Newton Compton Editori, 2012, ISBN 978-88-541-3976-3.
  • Gianmichele Lisai e Antonio Maccioni, Il giro della Sardegna in 501 luoghi - L'isola come non l'avete mai vista, Newton Compton Editori S.R.L. Roma, ISBN 978-88-227-0758-1.
  • Luciano Piras, Istentales, Nuoro, Edizioni Solinas, 2003.
  • Luigi Natale, Orizzonti sottili, San Cesario di Lecce, Manni, 2005.
  • Giacomo Serreli, Sardegna Rock 1960-1990, Cagliari, 1991.
  • Giacomo Serreli, Boghes e Sonos, Libreria universitaria Cagliari, 2003.
  • Giacomo Serreli, Boghes e Sonos - MUSICA IN SARDEGNA 1960-2020, Fondazione Maria Carta - freemmos - liberi di restare, 2021.
  • Andrea Poddighe e Luigi Murolo, ...Come un angelo nel sole..., Cagliari, Zedda editore, 2007.
  • Marco Mei, Trent'anni dopo, Firenze, Mei, 2009.
  • Fabio Santini, Il diario rosso di Gianni Morandi, in Sorrisi e CanzoniTV, 3 aprile 1983, pp. 34-38.
  • Antonio Bassu, Un nuorese sponsor per gli USA, in La Nuova Sardegna, 8 luglio 2001, p. 24.
  • Giulietto Chiesa, Morandi prende il Cremlino, in L'Unità, 16 marzo 1983.
  • Vladimir Calvisi, Settanta minuti alla batteria, in L'Unione Sarda, 3 maggio 2001, p. 21.
  • Amos Mulargia, Siniscola concerto di Paolo Fresu, in La Nuova Sardegna, 29 novembre 2000, p. 25.
  • Paolo Ardovino, La mia vita tra la batteria e i miti del jazz, in La Nuova Sardegna, 8 giugno 2019, pp. 8-9.

Voci correlate modifica