18 (Moby)

album di Moby del 2002

18 è il sesto album in studio dal musicista statunitense di musica elettronica Moby pubblicato nel 2002. Esso è un prosieguo concettuale dell'opera precedente, Play, da cui si rifà soprattutto per il metodo compositivo, basato su campionamenti di brani folk attorno a cui ruotano tutti gli altri strumenti e arrangiamenti. Furono estratti sei singoli, di cui quello di maggior successo fu We Are All Made of Stars, che ha raggiunto il numero 11 nella Official Singles Chart. Caratteristica peculiare dell'intero lavoro è la presenza massiccia di numerosi cantanti ospiti come Azure Ray, MC Lyte, Angie Stone, e Sinead O'Connor.

18
album in studio
ArtistaMoby
Pubblicazione14 maggio 2002
Durata71:15
Dischi1
Tracce18
GenereMusica elettronica
EtichettaV2 Records
ProduttoreMoby
Certificazioni
Dischi d'oroBandiera della Francia Francia[1]
(vendite: 200 000+)
Bandiera della Germania Germania[2]
(vendite: 150 000+)
Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi[3]
(vendite: 40 000+)

Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti[4]
(vendite: 500 000+)

Dischi di platinoBandiera dell'Australia Australia[1]
(vendite: 70 000+)

Bandiera del Belgio Belgio[5]
(vendite: 50 000+)
Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda[6]
(vendite: 15 000+)
Bandiera del Regno Unito Regno Unito[7]
(vendite: 300 000+)
Bandiera della Svizzera Svizzera[8]
(vendite: 40 000+)

Moby - cronologia
Album precedente
(2000)
Album successivo
(2003)
Singoli
  1. We Are All Made of Stars
    Pubblicato: 29 aprile 2002
  2. Extreme Ways
    Pubblicato: 19 luglio 2002
  3. In This World
    Pubblicato: 4 novembre 2002
  4. In My Heart
    Pubblicato: 2002
  5. Sunday (The Day Before My Birthday)
    Pubblicato: 24 febbraio 2003
  6. Jam for the Ladies
    Pubblicato: 21 luglio 2003
Recensioni professionali
RecensioneGiudizio
AllMusic[9]
Robert Christgau*[11]
Entertainment WeeklyA−[12]
Pitchfork2.6/10[13]
Q[14]
Blender[15]
Rolling Stone[16]
Slant Magazine[17]
PopMatters[18]
Cross Rhythms[19]
Release Magazine[20]
Piero Scaruffi[21]

La critica, all'inizio, accolse bene l'album, ma poi affermò che esso ricalcava troppo i dischi precedenti ed era quindi privo di ispirazione. Comunque, esso ha debuttato al numero 1 nel Regno Unito e in molti altri paesi europei. Ha anche raggiunto la posizione numero 4 della Billboard 200, guadagnandosi il disco d'oro e il disco di platino in oltre 30 paesi e vendendo più di cinque milioni di copie in tutto il mondo.

Musicalmente, si compone di diciotto tracce (da cui quindi il titolo) molto varie tra di loro, come nei precedenti Play e Animal Rights che si possono classificare entro tre generi:

  • alcune canzoni presentano sonorità tipiche rock come We Are All Made of Stars, la hit di 18; Extreme Ways, usata come colonna sonora nella saga di Jason Bourne; Jam For the Ladies.
  • altre sono più calme e tipiche delle produzioni dell'artista newyorkese, in cui a dominare la scena sono gli archi e sono In This World; In My Heart; The Great Escape dove è Azure Ray che canta, accompagnata da un violoncello; Signs of Love; One of These Mornings; Another Woman; Sunday (The Day Before my Birthday), composta il giorno dopo l'attacco alle Torri Gemelle; Sleep Alone; At Last We Tried; Harbour; The Rafters, pezzo che ha figurato nella ost del film "Sharkwater"; I'm Not Worried at All.
  • altre ancora sono prettamente ambient come la title track e Fireworks.

Tracce modifica

  1. We Are All Made of Stars – 4:32
  2. In This World (feat. Jennifer Price) – 4:02
  3. In My Heart (feat. The Shining Light Gospel Choir) – 4:36
  4. Great Escape (feat. Azure Ray) – 2:09
  5. Signs of Love – 4:25
  6. One of These Mornings (feat. Dianne McCaulley) – 3:12
  7. Another Woman (feat. Barbara Lynn) – 3:56
  8. Fireworks – 2:13
  9. Extreme Ways – 3:57
  10. Jam for the Ladies (feat. MC Lyte, Mic Geronimo & Angie Stone) – 3:22
  11. Sunday (The Day Before My Birthday) (feat. Sylvia Robinson) – 5:09
  12. 18 – 4:28
  13. Sleep Alone – 4:45
  14. At Least We Tried (feat. Freedom Bremner) – 4:08
  15. Harbour (feat. Sinéad O'Connor) – 6:27
  16. Look Back In – 2:20
  17. Rafters (feat. Shauna e Lorraine Philips) – 3:22
  18. I'm Not Worried at All (feat. The Shining Light Gospel Choir) – 4:11

Nei mass-media e film modifica

Posizioni in classifica modifica

Classifica (2002) Posizione
Australia 1
Austria 1
Fiandre 1
Vallonia 2
BillboardCanada 1
Danimarca 1
Paesi Bassi 2
Finlandia 5
Francia 1
Germania 1
Italia 2
Nuova Zelanda 1
Norvegia 2
Spagna 95
Svezia 3
Svizzera 1
UK 1
Billboard200 1

Note modifica

  1. ^ a b 18 Moby, su snepmusique.com.
  2. ^ (DE) Moby – 18 – Gold-/Platin-Datenbank, su musikindustrie.de, Bundesverband Musikindustrie. URL consultato il 20 dicembre 2022.
  3. ^ (NL) Goud & Platina, su nvpi.nl, Nederlandse Vereniging van Producenten en Importeurs van beeld- en geluidsdragers. URL consultato il 14 dicembre 2022 (archiviato dall'url originale il 4 luglio 2018).
  4. ^ MOBY Title: 18, su riaa.com.
  5. ^ (NL) GOUD EN PLATINA - albums 2003, su Ultratop. URL consultato il 24 novembre 2022.
  6. ^ Official Top 40 Albums, su nztop40.co.nz.
  7. ^ https://www.bpi.co.uk/brit-certified/
  8. ^ Moby 18, su swisscharts.com.
  9. ^ Stephen Thomas Erlewine, 18 - Moby, su AllMusic. URL consultato il 19 settembre 2011.
  10. ^ Critic Reviews for 18, su Metacritic. URL consultato il 28 ottobre 2011.
  11. ^ Robert Christgau, CG: Moby, su robertchristgau.com. URL consultato il 19 settembre 2011.
  12. ^ David Browne, 18 Review, in Entertainment Weekly, 17 maggio 2002. URL consultato il 13 agosto 2023 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2014).
  13. ^ David M. Pecoraro, Moby: 18, su Pitchfork, 19 maggio 2002. URL consultato il 19 settembre 2011.
  14. ^ Q, May 2002, p. 105.
  15. ^ Blender, June/July 2002, p. 107.
  16. ^ Rob Sheffield, 18, in Rolling Stone, 25 aprile 2002. URL consultato il 13 agosto 2023 (archiviato dall'url originale il 7 agosto 2016).
  17. ^ Sal Cinquemani, Moby: 18, su Slant Magazine, 24 aprile 2002. URL consultato il 19 settembre 2011.
  18. ^ Alison Wong, Moby: 18, su PopMatters, 21 giugno 2002. URL consultato il 15 settembre 2012.
  19. ^ Tony Cummings, Review: 18 - Moby, su Cross Rhythms, 21 luglio 2002. URL consultato il 15 settembre 2012.
  20. ^ Kalle Malmstedt, Moby: 18, su Release Magazine, 31 maggio 2002. URL consultato il 15 settembre 2012.
  21. ^ Moby, su scaruffi.com.

Collegamenti esterni modifica

  Portale Musica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di musica